Sanità, i "nuovi" comandati | saranno ri-comandati - Live Sicilia

Sanità, i “nuovi” comandati | saranno ri-comandati

Pubblicato l'avviso con cui la Regione cerca tre dirigenti e tre funzionari in posizione di comando (provenienti cioè da altre amministrazioni). Ed ecco la sopresa: può aspirare a quel ruolo solo chi lo ricopriva fino al 30 aprile. Il dirigente generale Sammartano: "Stiamo solo garantendo la continuità".

La scelta dell'assessorato
di
4 min di lettura

PALERMO – I nuovi comandati della Sanità saranno dei ri-comandati. Era stato annunciato come un intervento (quasi) rivoluzionario, di rottura. Il dimezzamento del numero massimo dei dipendenti in posizione di comando all’Assessorato della Sanità sembrava davvero aver invertito la strada, il cammino. Insieme alla riduzione dei posti, con tanto di risparmio, sembrava dovessero arrivare nuovi criteri di selezione, e un’apertura ad altri professionisti siciliani. Macché.

Per lavorare come comandato all’assessorato guidato da Lucia Borsellino, bisogna esserlo già. O esserlo stato, fino a pochi giorni fa. È questo uno dei requisiti minimi di ammissione ai due bandi pubblicato sul sito dell’Assessorato con i quali la Regione ha deciso di cercare tre dirigenti e tre funzionari a cui offrire un contratto biennale.

Sono ammessi alla selezione, infatti, i “dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, – si legge negli Avvisi – (con qualifica dirigenziale o non dirigenziale, a seconda del bando) provenienti dalle Aziende sanitarie provinciali e dalle Aziende ospedaliere in posizione di comando alla data del 30 aprile 2013 presso il Dipartimento per la pianificazione strategica e presso il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico”.

Un parametro che, quindi, taglia fuori tutti gli altri possibili aspiranti. Erano 16 infatti i dirigenti in posizione di comando, fino al 30 aprile scorso. Sette i funzionari. I “nuovi” nomi, quindi, sono rintracciabili in quella ristrettissima rosa. Poco influenti, a questo punto, gli altri requisiti: “possesso del diploma di laurea in medicina e relativa abilitazione all’esercizio della professione (basta una laurea qualunque per i funzionari, ndr); certificata esperienza, risultante da attestazioni, maturata presso uffici della Pubblica amministrazione e/o di enti pubblici nella direzione di uffici con trattazione anche di materie afferenti alla gestione amministrativa, oltre che delle materie afferenti alle competenze dell’Unità operativa, Servizio o Area per la quale si concorre; non avere avuto – infine – negli ultimi 5 anni una valutazione negativa sull’attività svolta presso l’Amministrazione pubblica nella quale il dirigente ha prestato il suo servizio”.

Requisiti che probabilmente puntano a garantire la “continuità” dell’azione amministrativa. “La nostra primaria esigenza – conferma infatti il dirigente generale Salvatore Sammartano – era quella di garantire appunto la continuità. Alcuni iter, molte pratiche erano già stati avviati. E, nonostante i contratti ai comandati siano stati revocati a partire dal primo maggio, molti di loro sono ancora in regime di preavviso. Sarebbero rimasti al loro posto, quindi, in alcuni casi fino a ottobre o novembre. Potevamo estendere  – prosegue – la selezione all’esterno? Certo, di scelte ne possono essere fatte tante. Ma abbiamo pensato che le persone attualmente in comando, sono da anni fuori dal sistema sanitario, e invece hanno accumulato grande esperienza nell’amministrazione. Rivolgersi all’esterno – conclude Sammartano – poteva creare qualche problema: quello di impoverire le strutture sanitarie di personale che, invece, è assolutamente inserito nel sistema sanitario”.

Ma le spiegazioni dell’assessorato lasciano comunque qualche dubbio ai sindacati: “Apprezziamo – spiega Gigi Caracausi, segretario generale della Cisl Funzione pubblica Sicilia – il fatto che le riduzioni comporteranno anche dei risparmi. Ma ci auguriamo che, nel momento in cui questi professionisti riceveranno l’incarico – aggiunge – vengano congelate le somme poste in bilancio nelle aziende di provenienza. Il rischio, già corso in passato, insomma, è che l’amministrazione finisca per pagare due volte”. “I requisiti scelti per la selezione – dichiara invece il segretario regionale della Cgil Medici Renato Costa – sono incomprensibili. Se l’intenzione era quella di aprire alle migliori professionalità, perché precludersi questa possibilità, finendo per scegliere sempre gli stessi nomi? Non mi scandalizza, infatti – aggiunge – che l’assessore o i direttori vogliano avvalersi di gente di fiducia. Ma non lo si chiami ‘bando’. Quella è solo una ‘sanatoria’ nei confronti di chi c’è già”.

Le tre postazioni dirigenziali per le quali l’assessorato ha avviato la selezione, sono quelli di dirigente dell’area “Sistemi informativi-statistiche-monitoraggi”, del Servizio “Programmazione territoriale” e dell’Unità operativa di base “Gestione del sistema di accreditamento”. Gli aspiranti funzionari dovranno occuparsi, invece, del “Piano di rientro”, delle “Ssr” e della “Programmazione territoriale”. Gli aspiranti comandati avranno tempo fino al 27 maggio prossimo, per avanzare la propria candidatura.

La scelta dei nuovi comandati è il frutto della delibera di giunta del 7 febbraio scorso che ha trovato poi posto anche nell’ultima Finanziaria. Con quella delibera, il governo Crocetta ha deciso di ridurre questi dipendenti sia all’assessorato Economia che, appunto, alla Sanità. All’Economia, fino a poche settimane fa, e come previsto da una legge del 2003, i comandati non potevano essere più di venti. Alla Salute, invece, potevano essere al massimo 35, in base a una legge del 2004. Dopo la delibera, operativa dal primo maggio, i due assessorati dovranno limitarne il numero. All’Economia, i comandati non potranno essere più di cinque (tra cui un solo dirigente), mentre alla Salute, “addio” ai 35 comandati: ne resteranno, al massimo 15, tra cui almeno 11 dirigenti.

Ed è proprio tra questi sedici che l’assessorato si troverà a scegliere i dirigenti. Mentre i funzionari comandati salteranno fuori da una rosa più stretta, composta da sette nominativi. Tra i dirigenti “comandati” fino al 30 aprile, infatti, figuravano Attilio Mele, Maria Paola Ferro, Fabrizio Geraci, Rosalia Murè, Duilia Martellucci, Sergio Pio Buffa, Giovanni De Luca, Maria Grazia Furnari, Claudia La Cavera, Francesco Paolo La Placa, Giuseppe Murolo, Mario Palermo, Gabriele Roccia, Rosalia Traina, Maria Ventura, Giuseppe Virga. I funzionari in servizio erano invece Teresa Calandra, Marianna Guastella, Damiana Pepe, Giuseppina Pullara, Paola Sciarrotta, Vincenzo Valenza e Roberto Virzì. Tra questi nomi, insomma, ci sono quelli dei sei “ri-comandati”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI