Precari, ok al Senato |Stabilizzazione più vicina - Live Sicilia

Precari, ok al Senato |Stabilizzazione più vicina

Il ministro Gianpiero D'Alia

L'assessore Valenti: "E' un risultato positivo ottenuto grazie al lavoro del governo Crocetta e del ministro D'Alia, questo dimostra che quando si passa dalle parole ai fatti si raggiungono obiettivi importanti". Il ministro: "Si apre la strada alle proroghe". Vicari: "Governo sensibile, è una vittoria della politica siciliana"

 

Enti locali
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PALERMO- “Abbiamo lavorato assieme al governatore Rosario Crocetta e al ministro D’Alia all’emendamento al Senato al decreto sulla pubblica amministrazione per risolvere il problema dei precari degli enti locali siciliani. Con questa norma almeno il 70 per cento dei comuni potranno stabilizzare i precari, mentre per il restante 30 per cento creeremo un bacino unico per avviare anche la loro stabilizzazione superando alcuni vincoli”. Lo dice l’assessore regionale alle Autonomie locali , Patrizia Valenti. L’emendamento consentirà di appostare le risorse in capo alla Regione in modo da non appesantire quei comuni che hanno un rapporto tra spese correnti e spese per il personale già al limite consentito per poter stabilizzare i precari che in Sicilia sono circa 24 mila. Con questa norma su 380 comuni il 70 per cento potrà stabilizzare i lavoratori, il personale precario del restante 30 per cento sarà inserito in un bacino unico in modo da avviare anche per loro la stabilizzazione. “E’ un risultato positivo ottenuto grazie al lavoro del governo Crocetta e del ministro D’Alia – aggiunge Valenti – questo dimostra che quando si passa dalle parole ai fatti si raggiungono obiettivi importanti”.

“E’ davvero positiva e importante l’approvazione dell’emendamento al Decreto sulla pubblica amministrazione, avvenuta oggi in Commissione Bilancio al Senato, che da’ un contributo di chiarezza sulla situazione dei precari siciliani”. Così Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, sul Decreto Pa. “Le risorse della Regione erogate agli enti territoriali per finalità di proroga – spiega così D’Alia il senso dell’emendamento – non verranno conteggiate nel calcolo della spesa del personale di ciascun ente”. “Con questo intervento, frutto del costruttivo lavoro di questi mesi  – conclude D’Alia – si da’ la possibilità di avviare un percorso di proroga finalizzato a una successiva stabilità dei rapporti di lavoro, in linea con i meccanismi di reclutamento previsti nell’intero decreto”.

La prima a dare notizia dell’emendamento è stata oggi pomeriggio Simona Vicari del Pdl: “Si tratta di un primo passo importante in avanti raggiunto grazie ad una serie di incontri prima con l’assessore all’Economia della Regione siciliana, Luca Bianchi, e poi nei giorni scorsi insieme al presidente del gruppo del Popolo della Libertà al Senato Renato Schifani con il presidente della Regione Crocetta –  ha dichiarato la senatrice, sottosegretario allo Sviluppo Economico – . Incontri che hanno confermato la sensibilità del governo e della maggioranza alle problematiche dei lavoratori precari siciliani, dimostrando la volontà di agire in maniera forte e decisa per trovare quelle adeguate risposte che da troppo tempo sono attese”.

“Il voto di oggi della Commissione Bilancio del Senato, con il quale sono state poste le premesse per la soluzione dell’annoso problema della proroga dei contratti dei lavoratori precari siciliani, è una vittoria della politica siciliana – ha poi aggiunto la stessa Vicari – . Va inoltre fatto un ringraziamento ai colleghi senatori della Commissione ed al presidente Antonio Azzollini per il grande lavoro profuso in queste settimane. Le norme fino ad oggi consentivano alle Regioni a Statuto speciale ed ai loro Enti territoriali, attraverso risorse recuperate con piani di riduzione e razionalizzazione della spesa, di prorogare i rapporti di lavoro a tempo determinato derogando sia ai tetti di spesa previsti per tali contratti e sia al divieto di proroga per quegli enti che avevano un rapporto personale/spesa corrente superiore al 50 per cento. Adesso con questo voto si chiarisce che le risorse della Regione, utilizzate per finalità di proroga, non saranno incluse nel calcolo della spesa del personale di ciascun Ente. Un chiarimento importante e che soprattutto non comporterà oneri aggiuntivi a carico del bilancio statale. Si tratta di un passo fondamentale frutto di un impegno corale che ha visto attivi il governo, la maggioranza in Senato e le istituzioni regionali. Sono circa 20mila i precari in Sicilia che da tempo attendevano risposte che non fossero le solite promesse o semplici dichiarazioni di buoni propositi. Adesso concretamente diamo una speranza a tantissimi giovani precari siciliani della Pubblica Amministrazione, che da anni vivono nell’incertezza. Ed in un momento di così acuta sofferenza economica questo voto non può che essere salutato con grande soddisfazione. Adesso però ci attendono altre importanti sfide per continuare lungo la strada del rilancio della nostra Regione. Sfide alle quali bisognerà rispondere con la stessa determinazione dimostrata finora, perché tutti i siciliani ormai si attendono fatti e non slogan”.

Il comunicato di Crocetta
“Grazie all’emendamento concordato tra governo regionale siciliano e governo nazionale sará possibile in Sicilia, procedere all’avvio del processo di stabilizzazione dei precari”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. “L’emendamento infatti, – aggiunge il presidente – concordato tra governo siciliano e il Ministro D’Alia, è stato approvato oggi dalla Commissione Bilancio del Senato e ha ricevuto il via libera da Governo e Parlamento. Un sentito ringraziamento a quanti si sono adoperati in questa vicenda, oltre al Ministro D’Alia, al sottosegretario Simona Vicari, al Ministro Alfano, l’onorevole Finocchiaro, al presidente Schifani, al presidente della commissione Azzolini che ha dato parere favorevole e alla commissione tutta. Grazie a questo emendamento – conclude Crocetta – la Sicilia potrà risolvere il problema storico dei precari, senza gravare con spese aggiuntive, sul bilancio della Regione e dello Stato”.

 


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