Coppia d'anziani ingannata da un parente| "Si finse ostaggio per derubarli" - Live Sicilia

Coppia d’anziani ingannata da un parente| “Si finse ostaggio per derubarli”

È la storia di due anziani coniugi che nell'ottobre del 2012 furono immobilizati e rapinati in casa da due uomini. Il terzo, un parente della coppia, si finse ostaggio ma in realtà era complice nel colpo.

 

PALERMO- Si presentarono tenendo un loro parente in ostaggio. La coppia di anziani che stava in casa non poteva certo immaginare che il parente fosse d’accordo con i rapinatori. Che entrarono nell’appartamento. Picchiarono i due coniugi e razziarono soldi e gioielli.

Era una sera di fine ottobre 2012. Per quel colpo sono finiti sotto processo Salvato Scarlato, Giovanni Ribaudo e Antonino Sciurba. I primi due ora hanno patteggiato una condanna rispettivamente a 4 anni e 4 mesi e due anni di carcere. Sciurba sarà processato a parte. Qualche mese fa gli è piovuta addosso una nuova grana giudiziaria.

Gli inquirenti lo ritengono fra gli autori di un altro colpo messo a segno in una villa di Sferracavallo pochi mesi prima di quello per il quale è già finito a giudizio. La rapina di ottobre ebbe per sfortunati protagonisti un uomo di 76 anni e una donna di 64. Marito e moglie che abitano in via Errico Onufrio non lontano da via Sciuti. Sentono bussare alla porta e riconoscono il volto familiare di Giovanni Ribaudo. Non possono immaginare che sia tutta una messinscena.

I rapinatori, una volta piombati in casa, legano i due anziani. Sono immobilizzati. Mani e caviglie legate. Non possono neppure urlare. Gli hanno tappato la bocca con lo scotch. L’uomo finirà in ospedale con il volto tumefatto dai pugni. La moglie se la caverà con qualche escoriazione.

I ladri si portano via 700 euro in contanti, sei orologi di marca Zenith e Omega, anelli d’oro e collane. Le indagini vengono affidate agli agenti del commissariato Libertà che raccolgono testimonianze e visionano le immagini delle telecamere di sicurezza piazzate nel pianerottolo di casa. Viene fuori l’amara verità del parente complice e si arriva all’identificazione di Scarlato e Sciurba. Gli inquirenti non hanno dubbi: sono loro gli autori del colpo. Addosso a Scarlato, 33 anni, vengono pure ovate alcune dosi di cocaina e hashish.

E si arriva alla scelta di patteggiare la pena davanti al Giudice per le indagini preliminari Ettore Contino. Resta aperta solo la posizione di Sciurba, 26 anni di Moreale. I pubblici ministeri gli contestano anche la rapina messa a segno nel marzo 2012 in una casa di Sferracavallo. Anche allora ci fu la complicità di una persona insospettabile. Un’amica della proprietaria di casa, che si trovava nell’appartamento al momento del colpo, era in realtà la basista della banda.


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