Bianchi presenta la manovra bis |Ammonta a 350 milioni - Live Sicilia

Bianchi presenta la manovra bis |Ammonta a 350 milioni

L'assessore regionale all'Economia ha illustrato la manovra stamani a sindacati e associazioni datoriali.

Bilancio
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PALERMO – Ammonta a circa 350 milioni di euro la manovra bis che l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi, ha illustrato stamani a sindacati e associazioni datoriali; dopo l’ok da parte della giunta il disegno di legge sarà trasmesso all’Assemblea regionale. L’obiettivo è quello di recuperare almeno parte dei 560 milioni bloccati dal commissario dello Stato e transitati nel fondo a copertura dei residui attivi inesigibili. Critico il segretario regionale della Cna Sicilia, Mario Filippello: “E’ una proposta inaccettabile, che si limita al pagamento degli stipendi di 140 mila dipendenti diretti e indiretti dimenticando gli altri 5 milioni di siciliani: nella manovra-bis, infatti, non c’è alcuna traccia di misure per lo sviluppo”. “Questa manovra di fatto si limita a coprire il pagamento degli stipendi di regionali e forestali – prosegue Filippello – ma rinvia ogni misura per sostenere lo sviluppo e il lavoro produttivo. La classe dirigente di questa Regione si fermi e ascolti la voce della Sicilia che produce e che lavora. Al governo e al Parlamento – prosegue Filippello – chiediamo di assumersi le loro responsabilità di fronte ad una situazione difficilissima: servono misure per il sostegno alle imprese e per il credito, e soprattutto bisogna riaprire la concertazione con le parti sociali per utilizzare i fondi europei a disposizione, sia quelli residui del programma 2007/2014 che quelli del programma 2014/2020”.

“Stiamo gestendo una situazione di emergenza finanziaria, la manovra bis da 300 milioni illustrata stamani alle parti sociali è una variazione di bilancio proprio per dare delle risposte in questa fase delicata”,dice l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, conversando con i cronisti a Palazzo dei Normanni. La giunta dovrebbe riunirsi questa sera, a conclusione dei lavori parlamentari, per approvare la manovra che copre l’80% delle spese per pagare gli stipendi dei forestali e dei dipendenti di enti e consorzi, rimasti scoperti dopo il blocco della spesa, per 550 mln, imposta dall’impugnativa del commissario dello Stato di buona parte della legge finanziaria. I fondi vengono recuperati tagliando alcuni capitoli di bilancio del 20%, altri vengono azzerati.

Il disavanzo di bilancio della Regione passa da 1,3 miliardi del 2012 a 300 milioni nel 2013. A fornire il dato del consuntivo è l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, conversando con i cronisti a Palazzo dei Normanni.     Per l’assessore “è la dimostrazione dell’azione di risanamento dei conti che stiamo conducendo. Bianchi esclude dunque una manovra di assestamento tecnico dei conti, “anzi si potrebbero liberare risorse”.

Il giudizio dei sindacati

“Occorrono maggiori garanzie per i circa 60mila lavoratori che dipendono dai finanziamenti della Regione siciliana e che sono stati tagliati dalla Finanziaria. La manovra di variazione di bilancio, illustrata oggi dall’assessore Bianchi, recupera infatti solo l’80 per cento delle risorse che la versione originale aveva invece previsto. Adesso è necessario capire se questi fondi saranno sufficienti per garantire gli stipendi a tutti questi lavoratori. In alcuni comparti, come i Forestali, la differenza fra il fabbisogno stimato e le risorse messe a disposizione appare ancora troppo elevata”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, commentando così l’incontro di oggi alla Presidenza della Regione. E Barone aggiunge: “Il Governo Crocetta ha evitato il default e ha cominciato a mettere in ordine il disastrato bilancio della Regione. Bisogna però dare garanzie ai lavoratori che dipendono dall’Amministrazione e soprattutto fare ripartire lo sviluppo economico, unico e solo vero modo per creare buona occupazione. Per questo la Uil insieme agli altri sindacati e alle imprese ha chiesto di convocare un tavolo di concertazione per utilizzare al meglio i Fondi europei e per mettere a punto proposte concrete”.

Perplessità anche dalla Cgil. “I tagli che il governo pensa di effettuare sono pesanti, li valuteremo per ogni singolo capitolo ma riteniamo già che la tensione sociale resterà alta. Quello che possiamo subito dire è che non è accettabile che agli enti locali vengano sottratti il 30% dei finanziamenti destinati ai malati psichiatrici e ai disabili e che queste risorse vanno recuperate subito. Così come bisogna prevedere interventi per gli ammortizzatori sociali, di cui non c’è traccia”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil, dopo l’incontro delle parti sociali con l’assessore al bilancio, Luca Bianchi, sulle variazioni alle disposizioni programmatiche e di bilancio per il 2014, a seguito dell’ impugnativa del commissario dello Stato. A fronte di 450 milioni venuti meno saranno recuperati 310 milioni attraverso l’azzeramento di 100 capitoli con spese inferiori al milione e con tagli su due fasce: il 20% su alcuni capitoli, il 50% per cento su altri. Verranno inoltre tagliati tutti gli investimenti sullo sviluppo. “E’ una situazione che impone la responsabilità da parte di tutti”, sottolinea Pagliaro che durante l’incontro ha chiesto che “venga subito aperto un tavolo di concertazione per affrontare i punti critici e individuare le risorse che possono essere messe a disposizione per cofinanziare le misure europee e promuovere quindi interventi per lo sviluppo”. L’assessore Bianchi dal canto suo ha annunciato un protocollo per l’istituzionalizzazione del suddetto tavolo. Per la Cgil “è necessario rinegoziare quanto prima con il governo nazionale l’articolo 36 dello Statuto per recuperare parte del gettito delle imposte di produzione. Bisogna contemporaneamente agire- ha sottolineato Pagliaro- sul fronte del recupero dell’evasione fiscale e della lotta all’economia sommersa e al lavoro nero. Solo così – ha conclsuso il segretario della Cgil- si potranno ottenere risorse fresche, che sono indispensabili per cofinanziare gli interventi europei, fondamentali nell’ambito delle politiche di sviluppo”


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