L'assalto dei finti finanzieri | Notte di terrore per Riccardo Costa - Live Sicilia

L’assalto dei finti finanzieri | Notte di terrore per Riccardo Costa

A raccontare le concitate fasi del colpo messo a segno davanti alla loro abitazione è la moglie di Riccardo Costa, titolare dell'omonimo bar vicino a Villa Sperlinga. "Si era accorto che lo seguivano, ma gli hanno detto che erano della guardia di finanza".

Palermo, la rapina in viale Regione Siciliana
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PALERMO – Aveva da poco chiuso il bar di via Gabriele D’Annunzio e con la sua sua borsa si è recato in macchina per tornare a casa. Erano le 22,30 di ieri sera quando Riccardo Costa, noto imprenditore palermitano di 49 anni, è stato preso di mira da una banda di rapinatori davanti casa. Sono stati tre uomini a entrare in azione, che probabilmente l’hanno seguito fino all’abitazione di viale Regione Siciliana, dove il confine tra una normale serata al ritorno dal lavoro ed una notte da incubo è diventato labile.

Il terrore è arrivato quando Costa ha superato il primo cancello che conduce al portone di casa. “E’ un cancello non funzionante, che rimane aperto – racconta la moglie Annalisa alla cassa del bar nei pressi di Villa Sperlinga – quindi questi uomini, all’interno di un’auto, sono entrati subito dietro di lui”. Costa si trovava a bordo della sua Golf, i malviventi lo avrebbero invece raggiunto con una Punto. “Lui ha notato che qualcuno lo stava seguendo dallo specchietto retrovisore e prima di superare il secondo cancello si è affacciato dal finestrino e ha chiesto loro cosa volessero”.

In quel momento sarebbe giunta una risposta inaspettata. Uno di loro avrebbe infatti detto ad alta voce di essere della guardia di finanza. “Si sono finti finanzieri – prosegue la moglie di Costa – e sono scesi dalla macchina con la scusa di dovere fare un controllo. Ma invece hanno cominciato a minacciarlo, dicendogli che volevano la borsa che si trovava sul sedile posteriore. Mio marito ha provato a reagire, a difendersi, ma i tre hanno continuato ad inveire e si sono impossessati di tutto quello che c’era in auto. Mi ha detto che indossavano dei guanti, che gli hanno tappato la bocca tenendolo fermo dalle braccia. Non l’hanno picchiato, ma l’hanno strattonato quando gli hanno strappato l’orologio dal polso. Poi l’hanno spinto nel portabagagli per agire indisturbati”.

Lunghi momenti di paura per il titolare del bar, che sarebbe riuscito a liberarsi spingendo in avanti i sedili posteriori della sua auto. “Mio fratello ha cominciato ad urlare – aggiunge Giulia Costa – a chiedere aiuto. Chiuso nel portabagagli, anche se per pochi minuti, è stato preso dal panico. Ma per fortuna un vicino di casa lo ha sentito ed ha avvisato la polizia”. Costa, che nel frattempo era uscito dalla Golf, ha quindi raccontato tutto agli agenti. La sua valigetta era sparita. Al suo interno si trovavano circa mille euro, un iPhone, un iPad, i documenti e delle chiavi. La banda è scappata pure con il suo Rolex. Insomma, un maxi colpo quello messo a segno dai rapinatori, fuggiti a bordo della loro macchina mentre l’imprenditore cercava disperatamente aiuto.

Ma una speranza c’era. Quella di individuare la posizione dei malviventi tramite il segnale gps del tablet o del telefono. La polizia e la vittima hanno così cercato in tutti i modi, attraverso il localizzatore, di rintracciare il mezzo in fuga per la città e nella giornata di oggi sarebbero già partiti alcuni controlli della squadra mobile nell’abitazione di un uomo sospettato di essere entrato in azione con due complici.

“Mio fratello – prosegue Giulia Costa – è distrutto, stanco, non dorme da ore. Ha trascorso mezza giornata in questura perché a quanto pare l’iPad sarebbe già stato trovato a casa di un ragazzo. Ma al momento non sappiamo altro. Crediamo comunque che l’abbiano seguito da qui fino a casa – sottolinea la sorella dell’imprenditore – e che sia una delle tante rapine violente che negli ultimi mesi seminano il panico nella nostra città”. “Già – continua la moglie di Costa – quello che supponiamo è che l’abbiano visto andar via con la borsa e abbiano creduto ci fossero molti più soldi. Non mi risulta che mio marito abbia ultimamente avuto contrasti o abbia subito minacce. Ci riteniamo già fortunati del semplice fatto che non gli sia successo nulla di grave, perché purtroppo episodi di questo tipo sfociano spesso in violenza inaudita. Ora speriamo che i responsabili vengano trovati”.


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