Scoppia la guerra dei rifiuti | Scontro tra Lo Bello e Marino - Live Sicilia

Scoppia la guerra dei rifiuti | Scontro tra Lo Bello e Marino

Scontro nella giunta di Crocetta. L'assessore al Territorio al responsabile dell'Energia: "Io ho sempre denunciato facendo nomi e cognomi. La strategia mediatica del mio collega stride con i fatti concreti". La replica: "Oltre a presentare denunce bisognerebbe anche fare. L'amministrazione non può aspettare che si muova la magistratura".

PALERMO – Per una “le azioni del collega sono parzialissime”. Per l’altro “l’assessore non riesce a controllare la propria struttura”. Sulla querelle rifiuti volano gli stracci nel governo Crocetta: dopo la polemica a distanza con esposti e controesposti sulle autorizzazioni per le discariche – con l’assessore all’Energia Nicolò Marino che ha dato un ultimatum all’Oikos di Catania e la sua collega al Territorio Mariella Lo Bello che ha presentato un esposto sulla gara per realizzare un impianto a Gela – lo scontro diventa diretto e infuocatissimo. Anche se “non c’è un problema in giunta”, giura Marino. Per quanto dall’esterno sembri così.

Ad aprire le danze ci pensa l’assessore al Territorio. “La strategia mediatica dell’assessore Marino – attacca Mariella Lo Bello – stride con le azioni concrete che lo stesso assume. In più occasioni ho avuto modo, infatti, di lamentarmi di atti che a mio giudizio violavano quel principio di imparzialità al quale abbiamo l’obbligo di legge e il dovere morale di attenerci, evitando che si appaia o, peggio, che si operi a favore di chicchessia o contro qualcuno”. “Oltre a presentare denunce – la rintuzza Marino – bisognerebbe anche fare. L’amministrazione non può aspettare che si muova la magistratura. Non sta a noi stabilire se ci siano responsabilità penali, ma se anche ci fossero il problema non è solo quello. Non bisogna cercare capri espiatori per coprire una situazione che non va”.

Ma anche su questo punto, la replica della Lo Bello è netta: “Io sì che ho sempre denunciato. Facendo nomi e cognomi. Luoghi e date. Le mie non sono mai state solo delle denunce ‘politiche’. Prendete ad esempio il ‘caso Pizzuto’. La magistratura mi ha dato ragione su tutta la linea. Certamente – ha aggiunto – le parole dell’assessore rischiano di rendere monco un dipartimento che ha operato bene, finora. Penso ad esempio a quanto fatto sul piano del dissesto idrogeologico”.

Lo scontro si collega a un passaggio formale avvenuto l’anno scorso. Era il 4 aprile quando la procedura per l’autorizzazione ambientale delle discariche è transitata dall’assessorato al Territorio a quello all’Energia. “Da quel momento – spiega Marino – si sono verificate criticità che hanno finito per determinare il monopolio dei privati nella gestione delle discariche. Abbiamo chiesto per iscritto più volte che gli atti ci fossero consegnati. Ma dalla controparte abbiamo avuto solo silenzio”. Ma Lo Bello non ci sta a essere dipinta come un assessore immobile: “Abbiamo condotto le ispezioni su tutte le discariche prima private e poi pubbliche – sottolinea – per sapere se tali discariche possano essere nocive per la salute dei siciliani”.

Si richiamano entrambi alla concretezza, i due assessori l’un contro l’altro armati. “Per carattere e per stile – dice Lo Bello – prediligo gli atti concreti, cosicché quando sono stata nominata assessore ho avviato la più importante rotazione del personale mai disposta e quando sono venuta in possesso di atti o di notizie che potevano avere rilievo penale ne ho curato l’immediata trasmissione alla Procura della repubblica parlandone poco, forse sbagliando, con i giornalisti”.

In mezzo, il nodo-Gela. La ricostruzione viene messa nero su bianco da Mariella Lo Bello: “Un funzionario del Dipartimento ambiente subito dopo aver presieduto una conferenza di servizi che procedeva al rilascio dell’autorizzazione, è diventato proprietario di un’automobile acquistata presso una concessionaria del novarese, il cui amministratore delegato risulta essere anche l’amministratore delegato della società alla quale era stata rilasciata l’autorizzazione, autorizzazione che poi il Tar, con due diverse sentenze nel 2012, ha annullato”.

Anche su questo, però, Marino non è d’accordo: “Il caso del funzionario e il bando per Gela sono scollegati e lontani nel tempo. Ma, ripeto, si sta cercando un capro espiatorio, visto che non ho visto alcun provvedimento disciplinare nei confronti degli altri dirigenti. È assurdo che certa gente inadeguata sia ancora al suo posto. Ma se un assessore non riesce a controllare la propria struttura non è certo colpa dell’assessore all’Energia”.

Ma per l’assessore all’Ambiente, non troppo comprensibili sono state, anche in passato, le posizioni del collega: “Non ho compreso ad esempio – ha detto la Lo Bello – le posizioni di Marino sull’Eolico. Riteniamo infatti il territorio siciliano saturo da quel punto di vista. Quanto fatto in Sicilia basta e avanza. Il profilo della nostra regione è stato deturpato. Mentre sul tema delle discariche pubbliche nessuno può issare la propria bandiera: quelle fanno parte del programma di Crocetta. In questa giunta non c’è qualcuno che vuole discariche pubbliche e altre private”. E no, non c’è un problema in questa giunta.


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