"Rimpasto, Catania dimenticata | Sono pronto a lasciare i Drs" - Live Sicilia

“Rimpasto, Catania dimenticata | Sono pronto a lasciare i Drs”

Il deputato: "Ho chiesto al mio partito una indicazione che premiasse l'esigenza di territorialità. Ma sono stati scelti i vecchi schemi". Alla base della polemica, ci sarebbe l'intenzione di Totò Cardinale di indicare per la giunta Croce al posto di Fiumefreddo.

Marco Forzese
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PALERMO – Un nuovo “caso” sta per infiammare la maggioranza di Rosario Crocetta. L’ex presidente della prima commissione, e deputato dei Drs Marco Forzese è pronto a lasciare il gruppo. Il “casus belli” è legato alle manovre che stanno accompagnando il rimpasto di governo. Nella sua accorata nota, Forzese fa riferimento a una “esigenza di territorialità”.

A un maggiore coinvolgimento del territorio di Catania nella giunta di Crocetta. Il riferimento “vago” di Forzese, in realtà, ha un nome e un cognome: quello di Antonio Fiumefreddo, avvocato fortemente sponsorizzato da Forzese (che si era “autoproposto” del resto, come assessore). Ma i Drs sembra abbiano preso un’altra strada. Quella che dovrebbe portare all’indicazione di Maurizio Croce, sostenuto da Totò Cardinale e dagli altri deputati dell’Assemblea regionale. Così, ecco lo sfogo di Forzese: “Mi sono battuto, assumendomi rischi anche personali che ho denunciato alla Magistratura perché si desse un segnale di svolta radicale nel modo di fare politica in Sicilia. Ho creduto e credo fermamente che l’azione rivoluzionaria del presidente Crocetta abbia ora necessità di penetrare a Catania, dove la lotta per la legalità sta vivendo un momento delicatissimo anche per le resistenze storiche che nella mia provincia si manifestano”.

Ma Catania, durante le manovre del rimpasto, sarebbe stata dimenticata: “Per questa ragione – prosegue il parlamentare – ho chiesto ai Drs una indicazione chiara e netta che premiasse quest’esigenza di territorialità e che avesse le caratteristiche per assicurare i necessari passi in avanti coerentemente con le importanti iniziative assunte dalla Confindustria del presidente Montante, con le azioni di un autorevole alleato del governo regionale come il senatore Lumia, con le decisioni coraggiose del presidente Crocetta. Debbo, con amarezza, – aggiunge Forzese – constatare che c’è ancora chi invece procede secondo i vecchi schemi della individuazione degli assessorati anziché degli uomini che possano incarnare quel progetto di rivoluzione altrimenti irrealizzabile in Sicilia. Non sono interessato a deleghe di potere bensì a ruoli che permettano che sia distinguibile e netto il profilo riformatore e di rilancio della Sicilia”.

Ma il malcontento del parlamentare potrebbe portare addirittura a uno “strappo” con i compagni di partito: “Messo in condizioni di dover soccombere, reagisco con l’assunzione delle mie responsabilità lanciando un allarme forte ed alto su quanto sta succedendo e che se si realizzerà mi vedrà costretto a separarmi dall’esperienza dei Drs per aggregare attorno alle idee in cui credo quanti hanno realmente intenzione di lasciarsi alle spalle vecchi schemi ed antichi fantocci del potere siciliano”.


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