Dehors e bilancio consuntivo| La maggioranza litiga su tutto - Live Sicilia

Dehors e bilancio consuntivo| La maggioranza litiga su tutto

Cortocircuito nell'amministrazione comunale, con Di Marco che in una lettera riservata punta il dito contro Sala delle Lapidi per il ritardo sui dehors e il capogruppo di maggioranza che in Aula propone una diffida per l'assessore Abbonato e il presidente Orlando.

PALERMO – Lettere di fuoco, diffide contro assessore e presidente del consiglio comunale, divisioni, liti e soprattutto una gran confusione. Non sono tempi facili per l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando, che deve fare i conti con alcuni “casi” scoppiati in seno alla maggioranza e alla giunta. In un momento peraltro non proprio facile per Palazzo delle Aquile, che già deve fare i conti con un contratto Rap pasticciato e con i rilievi del Ragioniere e del Segretario, per non parlare delle pressioni di quest’ultimo agli uffici per i budget delle partecipate.

Insomma, un clima non esattamente disteso che è reso infuocato da due casi scoppiati oggi: la lettera dell’assessore Marco Di Marco contro il consiglio comunale per la vicenda dehors e lo scontro a Sala delle Lapidi tra il capogruppo del Mov139 Aurelio Scavone e il presidente del consiglio Totò, con il primo che ha proposto un documento di diffida verso il secondo e verso l’assessore Luciano Abbonato. Segnali di un nervosismo crescente nella maggioranza e nell’amministrazione, già alle prese con la grana “chiusure” che non ha certo contribuito alla popolarità di piazza Pretoria. Ma andiamo con ordine e partiamo dai dehors.

DEHORS Domani dovrebbe tenersi una nuova riunione sul regolamento, dopo che quelle della scorsa settimana convocate in via Ugo La Malfa sono andate a vuoto. Ma anche questa volta non prenderà parte ai lavori l’assessore Di Marco, che ha già più volte polemicamente sottolineato il fatto di non essere stato nemmeno invitato. Concetti ribaditi in una lettera riservata indirizzata al capogruppo Scavone, al sindaco e a Fabio Giambrone (ma poi girata da Scavone a tutti i consiglieri di maggioranza) in cui non ha mancato, con toni assai accesi, di puntare il dito contro Sala delle Lapidi. Una vicenda su cui, scrive l’assessore, si sta rasentando la “follia politica”: “La riunione è stata convocata in casa mia senza chiedermi un preventivo assenso, una totale mancanza di educazione e rispetto verso le istituzioni – si legge nella lettera – il gioco è servito per affermare che la vicenda non viene definita perché manca la mia partecipazione mai richiesta, gioco a cui partecipano anche consiglieri vecchi e nuovi del Mov139″. E la missiva continua con una ricostruzione delle varie fasi di un lungo dibattito durato mesi tra rinvii e discussioni andate a vuoto. L’assessore ribadisce di aver preparato per tempo un proprio regolamento, mentre il consiglio si è dilungato. “Siamo arrivati a maggio senza nulla di fatto, vergogna – scrive Di Marco – se avessimo seguito il mio percorso avremmo risolto tutto ed evitato i problemi sulle chiusure dei locali, le opposizioni, i ricorsi, le critiche. Io sul tema non ho più intenzione di fare da cuscinetto per l’incapacità di prendere delle decisioni”.

La lettera ha avuto l’effetto di ricompattare il consiglio comunale e irritare non poco la maggioranza, con le opposizioni che gridano allo scandalo. “La riunione di domattina è inutile – dice il capogruppo dei forzisti Giulio Tantillo – c’è questa lettera dell’assessore che una ha posizione completamente diversa dalla maggioranza. Una cosa è certa: va avanti il regolamento vigente. La maggioranza presenti un documento compatto, se l’aula vorrà votare contro l’amministrazione il sindaco prenda atto che non ha più una maggioranza”. “La diatriba tra l’assessore e i consiglieri non può pagarla la gente, che ha bisogno di regole certe – dice Nunzio Reina di Confartigianato – i due rinvii erano stati dati per il regolamento che però non vede la luce, chiediamo che vinca il buon senso dando l’opportunità di lavorare a chi è in regola, senza guardare in faccia nessuno”.

Tenta di gettare acqua sul fuoco l’assessore: “La lettera al capogruppo era per fare chiarezza rispetto a quanto si è letto e scritto ,e siccome tutto fa sponda sul consiglio comunale e sulla presidenza che ha gestito la conferenza dei capigruppo e l’analisi dei regolamenti, c’è stata la volontà di fare chiarezza tra l’indirizzo del sindaco e la maggioranza. Il mio non è un tono polemico, ma di normale discussione e pone l’attenzione rispetto all’andamento che segue la gestione del regolamento. Rispetto alle tante emergenze, perdere tutto questo tempo su questa vicenda mi sembra eccessivo. Tutto quello che potevo fare l’ho fatto, ma ho verificato che ci sono state polemiche sulla mia presenza. Io vado dove mi si invita, non mi posso invitare da solo, e invece qualche consigliere ha strumentalizzato la mia non presenza”.

BILANCIO CONSUNTIVO Oggi in Aula è scoppiato invece il caso del consuntivo. La legge prevede che la manovra venga approvata entro il 30 aprile, pena il commissariamento, ma la giunta esiterà lo schema solo stasera mentre l’Aula non farà in tempo. Una situazione che ha scatenato la reazione delle opposizioni, ma anche la presa di posizione di Scavone che ha presentato una lettera di diffida all’assessore Luciano Abbonato ma anche al presidente Totò Orlando. Un documento su cui erano state apposte alcune firme di componenti del Mov139, ma quando Orlando ha minacciato le dimissioni in caso di approvazione le firme sono state ritirate anche se l’atto è rimasto depositato.

“Quello che era stato presentato – spiega Tantillo – non era un ordine del giorno o una mozione, non poteva essere votato non essendo nemmeno all’ordine del giorno. Quel documento non poteva entrare nel merito, era solo un atto di diffida all’assessore e al presidente. E’ un fatto politico forte che il capogruppo del Mov139 abbiano diffidato il presidente e bene ha fatto Scavone per il grave ritardo del consuntivo”. Lo scontro si è poi allargato alle opposizioni e ha coinvolto altre delibere, con Tantillo che uscendo dall’Aula ha fatto mancare il numero legale e la seduta è stata riconvocata per domani alle 10 per il voto sull’ex istituto delle Croci, lasciando la maggioranza in balìa di se stessa.

Ma lo scontro, innegabile, è stato tra Scavone e Orlando: una lotta intestina che va avanti da tempo ma che stavolta è esplosa platealmente. “Reputo politicamente miope l’atteggiamento di un capogruppo di maggioranza che tenta di sfiduciare l’assessore e quindi l’amministrazione che approva il rendiconto entro aprile – attacca Orlando – mentre in Italia i vertici dell’Anci chiedono lo slittamento dei termini, il capogruppo invece di valorizzare il risultato positivo presenta una mozione di censura. Io vivo il ruolo con molta serenità, tento di garantire l’Aula e i colleghi. Quando questo non si verificherà basterà dirmelo, non sono attaccato alle poltrone, posso fare il consigliere comunale come in passato”. “Quanto dichiarato dal presidente Orlando è totalmente falso e provato dal fatto che il documento che doveva essere firmato dal gruppo, visto che non è stato possibile discuterlo – replica Scavone – miope è il presidente che non si accorge che le firme sono state ritirate. E’ un processo alle intenzioni. La lettera del Ragioniere inviata al ministero dell’Interno, per sapere se il termine del 30 aprile era perentorio, è stata giudicata inopportuna persino dal Segretario generale che non l’aveva controfirmata. L’approvazione del rendiconto da parte della giunta non rispetta la legge visto che deve essere il consiglio ad approvarlo. Vedremo come si commissarieranno tutti i comuni siciliani”.

“L’allarmismo delle opposizioni non mi sembra fondato, ricordo che nessuna variazione normativa è intervenuta rispetto allo scorso anno quando la giunta ha approvato il consuntivo il 26 aprile ed è stato votato in consiglio a giugno – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – la giunta approverà anche quest’anno ad aprile e ritengo che il consiglio possa fare lo stesso. Mi conforta che il comune di Palermo sia nelle medesime condizioni di tutti i comuni italiani, una proroga è più che plausibile. Prima di parlare di diffide, probabilmente, bisogna analizzare con calma i fatti”. “Il nervosismo e le urla da stadio che si sono vissute oggi in consiglio sono figli di un clima di sfiducia nei confronti dell’amministrazione, incapace di avere un efficace ruolo di governo – dice Rosario Filoramo del Pd – ad aggravare il clima di sfiducia il ripetersi di scorrettezze istituzionale da parte della Giunta, il suo pressapochismo che scarica sulla burocrazia i propri conflitti interni. Nessun commento meritano gli screzi tutti interni al gruppo Mov139. Oggi il consiglio aveva l’opportunità di battere un colpo di autorevolezza nei confronti della Giunta sul tema del rispetto delle regole. Mi auguro che Mov139 superi i problemi interni e insieme al Pd riconduca il dibattito politico sul giusto binario della correttezza istituzionale”.

“Ennesimo episodio che certifica che non esiste più una maggioranza in aula e che è necessario un patto per la città con l’intero centrosinistra – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – ormai gli atti che l’Amministrazione intende farsi votare da Sala delle Lapidi sono frutto di accordi con le minoranze più compiacenti. Noi di Italia dei Valori faremo solo quello che viene proposto nell’interesse generale della Città. Atti, invero, molto pasticciati dall’assessore di turno e che subiscono l’opposizione di una parte della Mov139. La vicenda della diffida che è nata sotto una corretta azione a tutela del consiglio comunale tutto è diventata scontro dentro la maggioranza e di isterismi in aula. Una censura all’assessore che non rispetta le regole e i tempi previsti dalla legge o non mette il Consiglio Comunale nelle condizioni di rispettarle andava fatta. Italia dei valori è per il rispetto delle regole e degli impegni, certi assessori invece tendono ad usarla quando fa più comodo. Che cattivo esempio di rispetto della legalità”.

 


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