Myrmex, si riaccendono i riflettori| Ancora nessun compratore - Live Sicilia

Myrmex, si riaccendono i riflettori| Ancora nessun compratore

La trattativa con la cordata araba sarebbe fallita. Intanto i ricercatori del Centro di ricerca sono ancora in cassa integrazione.

CATANIA. Gli Emirati Arabi, alla fine, si sarebbero tirati indietro senza voler concludere nessuno accordo. Di quel pezzo grosso “interessato all’acquisizione” di cui si è tanto parlato in questi mesi, pur con un certo riserbo, al momento non risulterebbe nulla di concreto. Una notizia che manda nuovamente in frantumi le speranze del 69 ex-dipendenti del Centro di Ricerca Tossicologica etneo, quest’ultimo dal 2011 proprietà del manager pavese Gian Luca Calvi. La cassa integrazione ordinaria ( a zero ore) è scattata già lo scorso febbraio, da allora nuovamente il silenzio su una vicenda quanto mai anomala e intricata, per non contare poi che i ricercatori erano già reduci da due anni d’immobilità forzata all’interno del centro. “ Non ci ricordiamo neanche come si tenga in mano una provetta – ci raccontavano durante le numerose proteste partite nel marzo 2013 – Da quando è avvenuta la fusione tra Gruppo Pfizer e Myrmex, non abbiamo mai lavorato ad un solo progetto di ricerca. Stiamo tutto il giorno con le mani in mano, non c’è nulla da fare”. E adesso sono quanto mai avviliti e scoraggiati.

La notizia, a sorpresa, sarebbe saltata fuori solo ieri nel corso di un incontro all’ufficio provinciale del lavoro dove sindacati (Filctem, Cgil Uilctem e Cisal) e vertici Myrmex si sarebbero incontrati per fare il punto sullo stato della vertenza. Calvi grande assente all’incontro. A rappresentare la società c’era il direttore del centro Salvatore Celeste. “ Ci hanno lasciato – spiega il segretario confederale della Cgil, Margherita Patti a LiveSiciliaCatania – intendere che Calvi in questi mesi non sia stato contattato da nessun compratore”. Ma non è detta l’ultima parola. L’amministrazione comunale, infatti, si era dichiarata garante della trattativa, e in questi mesi, come confermato dai sindacati, avrebbe svolto il delicato ruolo di mediatore con nuovi potenziali soggetti interessati all’acquisizione e quindi al rilancio del centro. “ Bianco – prosegue Patti – quando lo incontrammo l’ultima volta ci aveva informato che oltre alla cordata araba ci sarebbero stati anche altri soggetti interessati ad investire nel Centro e con i quali era in corso una trattativa dove manteneva le stesse condizioni proposte agli Emirati Arabi”.

Ma facciamo un piccolo passo indietro. La cassa integrazione è stata di fatto concessa nonostante i consistenti finanziamenti economici stanziati dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca con lo scopo di sostenere il laboratorio catanese, e circa i quali, da più parti, sarebbero stati legittimamente chiesti chiarimenti sull’effettiva destinazione d’uso. Gian Luca Calvi, socio unico della Myrmex, rilevò il Laboratorio di Ricerca Tossicologica al costo inverosimile di 1 euro. La cessione del ramo d’azienda tra Wyeth Lederle-Pfizer e Myrmex avvenuta nel 2011, comprendeva un patrimonio complessivo pari a 37.714.851. Inclusi nel procedimento di conferimento, appunto, anche il complesso di agevolazioni Ministeriali “ di cui – si legge nel rogito – al decreto dirigenziale MIUR dell’11 Luglio 2006 n. 1832/Ric. pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (…)”. L’ultimo finanziamento erogato dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca risalirebbe al 7 agosto scorso e ammonterebbe a 3 milioni di euro dei 14 complessivi già stanziati. Non solo: al momento del conferimento del ramo aziendale la transazione finanziaria prevedeva un versamento, tramite bonifico bancario a titolo di crediti finanziari del ramo d’azienda, alla parte cessionaria (cioè Calvi) di milioni 6, 647,743,00 euro. Ma, come affermano i dipendenti, tutte le attività e i progetti concernenti il Miur derivavano dalla gestione da parte di Pfizer, dunque i lavoratori rimangono in attesa che l’esposto fatto alla Repubblica permetta di far luce su molti particolari della vicenda rimasti ancora irrisolti.

Intanto, a settembre scadrà anche la clausola, stipulata nella delibera datata 5 agosto 2011, che consentirebbe alla Regione Sicilia di rivendere l’azienda allo stesso prezzo di 1 euro. Già nei mesi scorsi lavoratori e sindacalisti della Cgil avevano lanciato un appello alle istituzioni locali affinché si facesse il punto sulla possibilità che il laboratorio Myrmex venisse acquisito “e rilanciato con soluzioni che consentano al centro di ricerca di esprimere le proprie potenzialità professionali e di sviluppo sul territorio”. Il tempo a disposizione, considerando la pausa estiva, è praticamente scaduto. “Abbiamo fiducia – afferma ancora Patti – nell’amministrazione comunale, l’istituzione che più di ogni altra ha saputo ascoltare i lavoratori e seguire una possibilità concreta di soluzione ma a fronte dei segnali di scoraggiamento che ci arrivano dall’amministrazione della Myrmex e a fronte dei mesi che passano inesorabilmente, è arrivato il momento – sottolinea Patti- di rifare il punto affinché i lavoratori non perdano definitivamente la speranza”.

Ma per la prossima settimana il sindaco Enzo Bianco, secondo quanto riferitoci dai sindacati, avrebbe espresso l’intenzione di organizzare un incontro con il socio unico della Myrmex. “Ci auguriamo – continua Patti – che Bianco riesca ad avere un confronto Calvi sono molte le domande che vorremmo fargli. Inoltre, chiediamo all’istituzione uno speciale “tavolo” al quale possano sedersi anche Pfizer, Myrmex, e Regione, quali firmatari della cessione – conclude Margherita patti – del ramo di azienda”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI