Scilabra-Corsello: resa dei conti | Donne sull'orlo di una crisi di nervi - Live Sicilia

Scilabra-Corsello: resa dei conti | Donne sull’orlo di una crisi di nervi

Durissimo attacco della dirigente (Guarda il video): "Ero contraria all'affidamento a Italia Lavoro, ma il mio giovane assessore temeva di perdere visibilità. Ha sacrificato migliaia di giovani". La risposta dell'assessore (Guarda il video): "Tutti gli affidamenti sono stati voluti e firmati dalla burocrate. Nel suo racconto inesattezze e falsità". Esplode così la vicenda del Piano giovani. Il Pd chiede avvicendamenti in giunta.

La cronaca della seduta
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24 min di lettura

PALERMO – Il giorno più drammatico del governo Crocetta ha lasciato, tra i drappi dela Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, frammenti di maggioranza e di credibilità. Un attacco del genere non si era mai visto. Un affondo sferrato pubblicamente (seduta in streaming e ingresso consentito ai cronisti) dal dirigente generale al proprio asssessore nella maniera più dura, utilizzando lo strumento apparentemente asettico di una relazione consegnata ai deputati regionali, mentre scoccava il mezzogiorno di fuoco dell’esecutivo della rivoluzione. Una mattinata che ha assunto persino dei toni drammatici quando il presidente della commissione Marcello Greco ha perso i sensi. Un malessere temporaneo, poi il deputato del Pdr tornerà a guidare la commissione.

Ma sull’orlo di una crisi di nervi sembravano le due signore che oggi si sono sfidate in “singolar tenzone”. Lasciando quasi sullo sfondo l’altro assessore “coinvolto”, Giuseppe Bruno che si è limitato a precisare, di fatto, che “Il Piano giovani non rientra nelle competenze del mio assessorato”.

La dirigente Corsello che ha precisato di essersi dimessa già dal dipartimento Formazione lo scorso 8 agosto, nei toni e nelle parole, è andata però oltre un semplice resoconto dei “fatti”, mentre l’assessore è sembrata in difficoltà, anche emotiva, la voce in alcuni passaggi rotta dall’emozione. Un documento, quello letto senza alcuna esitazione da Anna Rosa Corsello in apertura di seduta, denso di informazioni tecniche, di date, di riferimenti buoni a dimostrare le responsabilità di Nelli Scilabra nella gestione del Piano giovani. Ma anche infarcito di qualche frecciata più o meno politica, che in certi casi sembra denudare il governo Crocetta. Mostrarne un volto nascosto, quello in cui “l’assessore ha deciso di non rivolgersi ai Centri per l’impiego, sottoposti all’assessorato al Lavoro, perché aveva paura di una diminutio della propria visibilità”. O ancora, “L’assessore ha sacrificato tanti giovani sull’altare di una gara di velocità”.

Un attacco durissimo, dicevamo. Che finisce per “depotenziare” la difesa d’ufficio del governatore Crocetta, che ha ovviamente fatto riferimento ai “nostalgici” del passato mondo della Formazione. Ma stavolta le ombre si allungano dall’interno. E così, l’esplosione del governo Crocetta suona in realtà come una vera e propria implosione. La cui miccia è rappresentata dalla lunga striscia di flop e fallimenti, ‘accesi’ dalle accuse e dai veleni degli ultimi giorni. Veleni sputati fuori anche in Commissione parlamentare, alla presenza di ben 25 deputati regionali, molti dei quali, ovviamente, non componenti della quinta commissione.

E la Corsello è entrata subito nel cuore della vicenda: “È stato l’assessore a volere che alcune delle priorità venissero gestite da Italia Lavoro invece che dai Centri per l’impiego, enti titolari nelle procedure”. La questione è proprio quella. Un affidamento (tecnicamente un ‘avvalimento’) alla società strumentale del Ministero del Lavoro che sarebbe costato alla Regione circa cinque milioni di euro. La maggior parte dei quali, come ha raccontato Live Sicilia, destinati a esperti esterni che avrebbero avuto il compito di affiancare, formare, sostenere i lavoratori dei Centri per l’impiego. “I centri per l’impiego, enti deputati a quei compiti – insiste però Anna Rosa Crosello – facevano riferimento al dipartimento lavoro e forse il mio giovane assessore temeva una diminutio della sua visibilità. Occorreva quindi salvare la credibilità politica dell’assessore anche a costo di scegliere come capro espiatorio il dirigente generale che non ha fatto altro che attuare l’indirizzo politico dell’assessore”.

L’assessore temeva di perdere un po’ di visibilià, dice la Corsello, mentre la “credibilità politica” dell’assessore andava preservata. Eccoli gli attacchi politici, appunto. “Il ruolo che Italia Lavoro avrebbe dovuto svolgere – prosegue la Corsello – era quello di una supervisione assolutamente superflua nei confronti dei Centri per l’impiego. Sui tirocini formativi, Italia Lavoro a fronte di due milioni avrebbe dovuto compiere una semplice supervisione, visto che l’attività sarebbe stata svolta comunque compiuta dai Cpi. Per non parlare della pur necessaria formazione dei Cpi, che sarebbe costata 3 milioni . Ed è stata sospesa di fronte alle proteste degli addetti dei Centri per l’impiego di fronte alla “inadeguatezza” dei cosiddetti formatori. Sono sempre stata contraria a quell’affidamento”. Sempre contraria, dice la Corsello. Che però non revoca subito quell’affidamento. Lo farà solo in agosto. Il motivo? Lo spiega lei stessa: “Se avessi detto di no all’assessore, oggi non sarei qui. Italia Lavoro solo successivamente ci ha fatto sapere di non essere fornita di un sistema informatico tale da gestire il click day. Anche in quell’occasione dissi che quei 5 milioni sarebbero serviti solo per detergere il sudore degli addetti agli sportelli. Quella presa di posizione infastidì l’assessore e chiese di trovare una soluzione”. Ma sulla stessa Corsello sono piovute le accuse legate alla scelta di affidare direttamente alla Ett la gestione del portale:Nel caso poi degli affidamenti diretti a Ett – precisa la dirigente – di fronte alla notizia che Italia Lavoro non avrebbe garantito la piattaforma informatica mi sono vista costretta a contattare l’unica società che avrebbe potuto svolgere quel servizio. Se non l’avessi fatto, avrei rischiato persino l’accusa di interruzione di pubblico servizio”.

Costretta, quindi, ad “attuare” l’indirizzo politico dell’assessore, interessato, a tutti i costi, a quell’affidamento a Italia Lavoro che, per la dirigente, che snocciola anche i numeri, sarebbe servito sostanzialmente ad affidare incarichi a “risorse esterne”. “Quante altre assunzioni si volevano fare?” incalza la dirigente che sferra un ulteriore attacco: “Ho sempre agito nell’interesse dell’assessore. Che, pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità. Oggi – ha concluso – è stata scritta una pagina di raro squallore”.

E su questa conclusione, in commissione sembravano un po’ tutti d’accordo. Deputati di maggioranza e opposizione, a lamentare la “figuraccia del governo”, ma anche il rischio dell’ennesimo colpo alla credibilità della politica siciliana. Una politica contro la quale ha puntato l’indice, seppur in maniera un po’ vaga, l’assessore Scilabra: “Io ho trent’anni – ha detto – mentre molti di voi governano da trent’anni. Perché non pensavate voi al Piano giovani?”. Poi, la difesa dell’assessore si è tramutata in una sorta di contrattacco: “Nel racconto della dirigente Corsello mancano tanti pezzi. Tutti quelli che ha elencato sono atti gestionali, su cui io non sono mai entrata. Non ho mai indicato una società o un’altra. A me interessa che il Piano giovani riesca, non sono interessata a ‘come’ farlo funzionare. Gli affidamenti? Li ha firmati sempre lei. Ed è stata sempre la Corsello a chiedermi di lasciare tre milioni per Italia Lavoro, per una priorità che io avevo intenzione addirittura di annullare”. Quindi un passaggio sul flop del clock day: “Il 5 agosto? Sono cose capitano. E ho subito chiesto scusa. Io non voglio spogliarmi delle mie responsabilità e questi sono stati i 20 giorni più duri della mia esperienza di assessore”.

Giorni che potrebbero lasciare conseguenze immediate, definitive. Prevedibili gli attacchi dei deputati di opposizione. Cascio (Ncd) ha chiesto che venga azzerato il governo o che si torni al voto: “Ci state facendo rimpiangere il governo Lombardo, quello che era stato il peggior governo nella storia della Sicilia”. Per Musumeci “quanto è avvenuto in questi giorni è solo l’ultima puntata di una storia fatta di insuccessi e fallimenti del governo. questo è un governo che non governa, è persino difficile opporsi. Abbiamo assistito a uno scaricabarile insopportabile”, quindi rivelgndosi all’assessore Scilabra: “Lei non può dire ‘non sapevo’. Lei risponde di ogni atto. Tanto più perché sarebbe stata proprio lei a volere Italia Lavoro. Perché ha voluto coinvolgere quella società? Voi non c’entrate con l’azione di moralizzazione. Lei fa finta di dimenticare che la Procura di Messina ha iniziato le indagini fin dal 2007. Voi avete solo raccolto i frutti del lavoro di altri, vi siete seduti a quel tavolo, per spartirvi molliche di consenso”. Per il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone l’assessore Scilabra dovrebbe, adesso, “fare un passo indietro, sarebbe un atto di grande responsabilità. Se non lo farà uproporremo una mozione di sfiducia nei suoi riguardi”.

Ma le stoccate sono arrivate anche dalla maggioranza. Dal Pd, intanto, con Panarello che ha parlato di gravi anomalie: “La Sicilia – ha detto – è l’unica Regione ad avere un contratto come quello voluto dall’amministrazione con Italia Lavoro. Questi fatti minano la credibilità del Piano giovani. Fatti che rischiano di far finire la vicenda in un’Aula di tribunale”, mentre Panepinto si chiede: “La responsabilità di chi è? Della politica o delle forze del male che si oppongono a volte alla rivoluzione. Il Piano giovani è sbagliato fin dall’inizio. Questo è il Piano della Banda bassotti. Non si può essere buoni per tutte le stagioni, la politica è un passaggio, si fanno delle esperienze, che poi finiscono”. Persino il Pd, insomma, accompagna l’assessore Scilabra fuori dal governo. Mentre il deputato Udc La Rocca Ruvolo ha rincarato: “Dovremmo forse persino ringraziare il sistema andato in tilt. Senza quello, non avremmo saputo nulla di quanto era successo, dei soldi dati a Italia Lavoro per gli esterni. Perché non è stata coinvolta la quinta commissione?” La maggioranza, qualora ci fosse ancora qualche dubbio, non c’è più. Resta solo qualche frammento sparso e silenzioso tra i mobili della Sala Rossa di Palazzo dei Normanni.

 

 

16.22 “Mi sono dimessa, le mie dimissioni ora saranno valutate dalla giunta di governo, che è l’organo che conferisce gli incarichi. Quindi immagino che la questione sarà affrontata in occasione della prima seduta”. Così la dirigente generale del dipartimento Formazione Anna Rosa Corsello, parlando con i cronisti a conclusione dell’audizione in commissione Lavoro all’Ars sul flop del click day. Sullo scontro con l’assessore alla Formazione Nelli Scilabra, Corsello dice: “La vicenda ha origini nella nota di contestazione fattami dall’assessore e che ho appreso dalla stampa: l’ho trovata ingiusta anche perché il percorso come ha dichiarato l’assessore era stato da lei condiviso. Quindi il tentativo di scaricare solo su di me la responsabilità mi è sembrato fortemente ingiusto”. Frattura insanabile? “Dal mio punto di vista ritengo di avere operato nell’esclusivo interesse dell’organo politico – conclude – I rapporti umani penso siano un’altra cosa”.

15.48 Termina la tesissima seduta della Commissione lavoro. I commissari si sono dati appuntamento alla prossima settimana per approfondire, carte alla mano, i temi emersi stamattina. Durissimo lo scambio d’accuse tra l’assessore Scilabra e la dirigente Corsello. Mentre gli unici esponenti del Pd a prendere la parola non difendono, anzi attaccano l’assessore.

15.40 Il presidente Greco: “Aggiorno la commissione a martedì prossimo alle 11. Il governo porterà in commissione la proposta di correzione del Piano, e magari lavoreremo insieme. Inoltre, prepareremo una risoluzione che prevede l’utilizzo dei lavoratori per svolgere le attività previste dal bando”

15.35 L’assessore Bruno: “L’avviso pubblicato dalla Corsello ha una incongruenza, visto che viene messo insieme Piano giovani e Garanzia giovani. Gli sportellisti avrebbero avuto proprio il compito di orientare i giovani verso gli strumenti offerti dall’amministrazione. La novità è il sistema di accreditamento misto pubblico-privato, in tutta Italia infatti i servizi per lavoro sono tanti i soggetti a svolgere queste funzioni”. Una soluzione che solleva i dubbi del deputato Pd Cracolici: “Questo sistema esisteva già, a capo degli enti di Formazione, ma è stato smantellato da questo governo. Ora si vuole ricostituire. Ma io chiedo: chi pagherà questi soggetti?”.

15.25 Musumeci: “Io credo che alla prossima seduta vada convocata la società Italia Lavoro”.

15.19 Intanto arriva qualche notizia sulle motivazioni alla base del malore di Greco. Il medico dell’Ars, dottore D’Ancona ha verificato che alla base del malore non ci fossero problemi di natura neurologica o cardiaca. Problemi esclusi dal medico, che ha verificato che la causa del malore è legata a un problema di labirintite di cui il deputato soffre da tempo e di cui era perfettamente a conoscenza. Insomma, niente di grave. Greco infatti ha ripreso la presidenza della seduta.

15.16 Gianni (Pdr): “Dobbiamo utilizzare i lavoratori degli Sportelli, che sono formati proprio per questo tipo di lavoro. Prendiamo quei cinque milioni e utilizziamoli per fare lavorare questi lavoratori. Noi dobbiamo qui trovare una soluzione, poi la politica chiederà le dimissioni dell’assessore o della dirigente. E la soluzione è quella di destinare le somme al Ciapi”.

15.13 Cracolici: “Esiste una revoca a Italia Lavoro da parte della dirigente, e un nuovo affidamento a Italia Lavoro. Delle due, una: o il dirigente ritira la revoca, o la giunta ritiri la sua delibera”.

15.10 Lantieri (Articolo 4) “Non credo che le dimissioni degli assessori o della dirigente possano risolvere qualcosa. La gente che ci segue vuole sapere quali sono le soluzioni che abbiamo in mente”.

15.07 Ciancio (Movimento cinque stelle): “Abbiamo assistito a uno spettacolo da dimenticare, dovuto interamente a questo governo che ha litigato al suo interno. Vorrei chiedere però, perché, quando si è visto che Italia Lavoro non poteva garantire la piattaforma informatica, non si è deciso di revocare l’affidamento? E sulle accuse di attacchi hacker, esistono denunce da parte della Ett? Questa vicenda è l’ennesima prova che a questo governo vada staccata la spina di questo governo. Spero che anche gli oppositori che stanno in maggioranza smettano di abbaiare semplicemente e decidano di mostrare i denti”.

15.00 Il capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino: “In queste settimane abbiamo visto una Sicilia pirendelliana, con giochi al massacro e allo scaricabarile. La Sicilia continua a farsi del male e a perdere credibilità. La politica in queste settimane ha perso la faccia, e ho preferito tacere in attesa di conoscere gli atti nel dettaglio. Serve un tavolo della politica che provi a sistemare il disguido e a trovare una soluzione valida anche insieme all’opposizione”

14.55 Panepinto (Pd): “Noi siamo qua perché attraverso dei comunicati stampa ci è stato spiegato che il Piano giovani fallisce a causa di un dirigente, che invece ha portato una relazione puntuale con passaggi che mi preoccupano molto. La responsabilità allora di chi è? Della politica o delle forze del male che si oppongono a volte alla rivoluzione. Il Piano giovani è sbagliato fin dall’inizio. Semplicemente, le imprese si sono accorte che avevano bisogno di lavoratori, ma a gratis. Oggi è una Caporetto. Ci sono momenti in cui bisogna tirare una linea. Dopo due anni bisogna fare delle valutazioni anche per riabilitare la politica. Abbiamo creato oggi un ulteriore distacco tra questo palazzo e le persone. Ci mancava solo il Piano giovani, il Piano della Banda Bassotti. Riconosco alla dirigente Corsello di aver detto quello che tanti avrebbero evitato di dire. Se questa commissione non produce un atto politico, questa giornata è solo una disfatta. Bisogna capire che non si può essere buoni per tutte le stagioni, la politica è un passaggio, si fanno delle esperienze, che poi finiscono. Se chiudiamo con un ‘volemose bene’ sarà una vergogna per questo Palazzo”.

 

14.43 Margherita La Rocca Ruvolo (Udc): “In commissione non abbiamo mai avuto sentire delle difficoltà. Nessuno ci ha detto nulla, ma ci è stato solo mostrato un prospetto un po’ approssimativo. .Dovremmo forse persino ringraziare il sistema andato in tilt. Senza quello, non avremmo saputo nulla di quanto era successo, dei soldi dati a Italia Lavoro per gli esterni. Perché non è stata coinvolta la quinta commissione? “.

14.41 È tornato in commissione il presidente Marcello Greco. Riprende la guida della seduta.

14.37 Figuccia (Forza Italia): “È stato l’assessore a volere l’affidamento a Italia Lavoro. La dirigente Corsello non poteva agire diversamente. Perché al posto dell’affidamento a Italia Lavoro è stato preferito a un bando. Si è parlato di hacker che avrebbero manomesso la piattaforma: sono stati individuati? E perché si è scelto il click day, che premia solo i più veloci? E ancora mi chiedo: dov’è il presidente della Regione? Forse non se la sente di dire di fronte a questa commissione le stesse cose che ha detto a mezzo stampa. Crocetta è come Giufà”.

14.32 Maggio: “Credo che alla fine degli interventi questa commissione dovrà aggiornarsi, al fine di raccogliere alcuni elementi utili a produrre un atto o una risoluzione che al momento non siamo in grado di esitare”.

14.30 Mariella Maggio riprende il suo intervento. Prima del l’interruzione aveva detto: “Quello che dirò attiene esclusivamente al piano giovani, e non ha implicazioni legate alla questione dell’assetto di governo. Ma ci sono stare alcune sottovalutazioni. Il click day andava attentamente valutato, visto che in altre Regioni questo strumento ha fallito. E l’affidamento a Italia Lavoro era adeguato? E quelle destinate al Formez”.

14.27 Sono comunque rassicuranti le notizie sulle condizioni di Marcello Greco. Il deputato si sarebbe detto anche pronto a riprendere la guida della seduta. Ma per il momento a presiedere è la deputata del Pd.  

14.25 Riprende la seduta, presiede il vicepresidente Mariella Maggio.

14.05 Malore per il presidente della commissione Marcello Greco. Si accascia durante l’intervento di Mariella Maggio.

14.00 Oddo (Megafono): “Mi pare che ciò che emerge oggi è che il Piano giovani sia una cosa positiva. Il problema è stato solo di natura informatica. Che non attiene nè all’assessore nè alla dirigente. Nonostante i tanti dipendenti regionali, non siamo in grado di assolvere a questi compiti. E, per usare un eufemismo, c’è stato un difetto di comunicazione tra il dirigente e l’assessore. Devo dire che anche a mio parere l’utilizzo del click DAY è incostituzionale”.

13.54 Lo Sciuto: “In questa vicenda non si salva nessuno. Si è gettato fango su tutti. Ci troviamo di fronte a due modi diversi di gestire il Piano giovani. Non voglio infierire. Spero anzi che assessori e dirigente trovino una sintesi”.

13.40 Musumeci: “Quello che ha detto il deputato di maggioranza Panarello va ben oltre le mie intenzioni di deputato d’opposizione. Quanto è avvenuto in questi giorni è solo l’ultima puntata di una storia fatta di insuccessi e fallimenti del governo. questo è un governo che non governa, è persino difficile opporsi. Abbiamo assistito a uno scaricabarile insopportabile. Che rafforza l’idea di chi si allontana dalla politica. Assessore, lei non può dire ‘non sapevo’. Lei risponde di ogni atto. Tanto più perché sarebbe stata proprio lei a volere Italia Lavoro. Perché ha voluto coinvolgere quella società? Si ha detto che qualcuno vuole impedire il processo di modernizzazione e moralizzazione nella Formazione. E lei non ha fatto nessun nome. Voi non c’entrate con l’azione di moralizzazione portata avanti dalla procura. Lei fa finta di dimenticare che la Procura di Messina ha iniziato le indagini fin dal 2007. Voi avete solo raccolto i frutti del lavoro di altri, vi siete seduti a quel tavolo, per spartirvi molliche di consenso. Temo che da questo flop a essere danneggiati saranno proprio i giovani. Che si allontaneranno ancora di più dalla politica. Io non vorrei chiedere le sue dimissioni, assessore Scilabra, anche perché voi siete i migliori alleati del centrodestra. Io chiedo le dimissioni del presidente Crocetta e quindi la fine di questo governo”.

13.32 Panarello: “Una grossa anomalia di questo Piano è il fatto di non utilizzare i Centri per l’impiego, come fanno invece in tutta Italia. La Sicilia, poi, è l’unica Regione ad avere un contratto come quello voluto dall’amministrazione con Italia Lavoro. Questi fatti minano la credibilità del Piano giovani. Fatti che rischiano di far finire la vicenda in un’Aula di tribunale. Non vorrei che anche stavolta il governo della Sicilia finisca in un’aula di tribunale. Si faccia chiarezza, quindi. Nel mio partito, nel mio gruppo e nella maggioranza. E ci sia un’assunzione di responsabilità politica. Mi riferisco al presidente della Regione che nomina e revoca gli assessori. Noi in passato abbiamo dato speranze agli sportellisti che potevano essere utilizzati proprio in questa occasione. Molti di loro sono proprio degli orientatori. Quello a cui abbiamo assistito è un disastro dal punto di vista dell’immagine, un disastro politico”.

13.27 Panarello (Pd): “Abbiamo assistito a una seduta che non ha precedenti. Da deputato, e da deputato di maggioranza, esprimo tutto il mio sconcerto. Mi riserbo di chiedere nelle sedi opportune di chiarire una vicenda che sta spargendo discredito su un governo che io sostengo, e che voglio continuare a sostenere, ma a fronte di un cambiamento radicale nel modo di governare, che ci preservi da fatti simili a questi”.

13.18 Falcone: “Quando si parla di assunzioni a Italia Lavoro,  ho visto che le assunzioni sono assai di più che le 31 di cui abbiamo visto. Mentre la short list è cresciuta a dismisura, fino a 94 giovani. Assessore, sarebbe un atto di grande responsabilità oggi se lei facesse un passo indietro. Intanto annulliamo tutti gli affidamenti diretti. Se lei non farà un passo indietro, noi proporremo una mozione di sfiducia nei suoi riguardi”.

13.12 Falcone (Forza Italia): “Questo non è un Piano epocale. Ma uno dei tanti pannicelli caldi. Ricordiamoci che destinava solo 500 euro al mese a 800 giovani. Voi assessori avete sbagliato nel merito e dal punto di vista procedurale. Avere mortificato il principio di meritocrazia, visto che avete affidato la selezione alla velocità di un click e non sul valore del curriculum. Anche sulle procedure le contraddizioni sono evidenti, visto che lo stesso Crocetta ha sempre detto no agli affidamenti diretti. E invece, assessore, è stata lei a proporre una delibera che destinava sei milioni a una società come Sviluppo Italia Sicilia che Crocetta prima, da Giletti, disse che andava chiusa insieme alle altre partecipate, e che. Invece il governo vuole ricapitalizzare con i soldi dei giovani. È il Formez? È in liquidazione. Ed è vero che la convenzione con la Regione risale addirittura a due mesi fa?”

13.05 Zafarana (Movimento cinque stelle): “Abbiamo ricevuto centinaia di mail di protesta dei ragazzi, delusi dal fatto che la selezione si fosse ridotta a una gara di velocità. Tanti giovani non erano nemmeno riusciti a iscriversi perché il sito era molto lento. Altro che click DAY, è stato anche il click night, visto che qualcuno ha provato a iscriversi la notte, sapendo che i posti sarebbero stati pochi, e infatti gli 800 posti sono stati esauriti in appena un’ora e mezza. Adesso persino le aziende tagliate fuori si stanno organizzando per il risarcimento per il mancato guadagno”.

13.00 Cascio: “Se l’assessore Scilabra si fosse dimessa avremmo evitato quello che abbiamo visto in questi giorni. Questo governo ci ha persino fatto rimpiangere il governo Lombardo, che era stato il peggiore nella storia della Sicilia. Solo Crocetta ormai crede di essere popolare e ben voluto. Ma ormai nessuno sostiene questo governo. Questa è una rivoluzione al contrario. Noi siamo persino pronti a dare una mano dall’esterno, ma Crocetta azzeri questa fallimentare esperienza”.

12.54 Prende la parola Francesco Cascio (Ncd): “Questa seduta è sembrata quella di un tribunale dell’inquisizione. Qui non celebriamo solo il fallimento di un pezzo del Piano giovani, ma il fallimento di un governo che in due anni ha portato avanti una gestione politica superficiale, grossolana, confusa, contraddittoria. Non ho mai assistito in tanti anni di politica una vergogna come quella vista in questi venti giorni all’interno di un’amministrazione. Nessuno si assume le responsabilità politica. Ma assessore, tutto quello che succede nel suo assessorato, è sua responsabilità”.

12.52 Si apre il dibattito.

12.43 Bruno: “Sull’Avviso pubblicato dalla Corsello, posso dire che ero a conoscenza dello stanziamento a disposizione della Regione, ma mai ci siamo confrontati sulla possibilità di utilizzare quelle somme in un unico avviso. Essendo un avviso ampio, però, e afferente a due assessori, va al di là di un atto che va al di là della semplice dimensione “gestionale”. Nessun atto di indirizzo prevedeva un avviso unico”.

12.36 Prende la parola l’assessore al Lavoro Giuseppe Bruno: “Io posso rispondere solo sulla vicenda Ett, visto che del Piano giovani non è competente il mio assessorato. Su Ett so che ha ottenuto affidamenti per oltre un milione dal 2011 a oggi”.

12.35 Scilabra: “Stiamo dando uno spettacolo raccapricciante. Io non h parenti assunti da nessuna arte. Volete attaccare il Piano giovani o l’assessore Scilabra? Io ho trent’anni e voi governate da trent’anni”. Questa frase suscita la reazione dei deputati. Tra questi, Nello Musumeci: “Dica a chi si riferisce, definisca i suoi interlocutori e non faccia processi sommari”. L’assessore: “Mi riferisco a tutti noi”.

12.30 Scilabra: “Tutte le illazioni illustrate nella relazione della Corsello non saranno prive di conseguenze. Quei contratti, quegli affidamenti sono stati firmati tutti dalla dirigente Corsello. Il suo è un racconto parziale e inesatto. Politicamente mi prendo le responsabilità di quello che avete definito il “flop DAY”. Non è fallito il Piano giovani, è solo crollato un server”.

 12.24 Scilabra: “Il 5 agosto? Certe cose capitano. E ho subito chiesto scusa. Quei giovani sono miei coetanei. Io non voglio spogliarmi delle mie responsabilità. Questi sono stati i 20 giorni più duri della mia esperienza di assessore. A me interessava solo che il Piano riuscisse. Poteva farlo chiunque. L’attuazione non spetta a me”.

12.20 Scilabra: “In questo racconto mancano grossi pezzi. Tutto quello che ha descritto sono atti gestionali, su cui io non sono mai entrata. Non ho mai indicato una società o un’altra. Gli affidamenti? Li ha firmati la dirigente Corsello. Sono state dette tante falsità. È stata la Corsello a chiedermi di lasciare tre milioni per Italia Lavoro, per una priorità che io avevo intenzione addirittura di annullare”.

12.15 Corsello: “Il nuovo avviso? Rispetta tutte le norme regionali, nazionali e comunitarie. Su Garanzia giovani, entrambi gli assessori erano informati. Così come erano stati informati anche della volontà di operare attraverso una comune selezione. Entrambi hanno ricevuto per email la bozza di Garanzia Giovani. La bozza del nuovo avviso è stato inviato per email agli assessori l’11 agosto e la bozza definitiva è stata illustrata all’assessore Scilabra e al presidente della Regione, il 14 agosto la bozza è stata inviata a entrambi gli assessori. È stata scritta una pagina di storia di raro squallore”.

12.08 Corsello: “Il motivo del flop del 5 agosto? Il click day era sbagliato. A cosa servivano i 5 milioni dati a Italia Lavoro? Considerati che agli esterni sarebbero andati oltre 2,8 milioni, quante altre assunzioni sarebbero state compiute tramite Italia Lavoro?”.

12.04 Corsello: “”Solo a quel punto chiesi a Ett di intervenire, visto che l’assessore sii era ostinato ad andare avanti, mentre io avevo manifestato di over sospendere il rapporto con Italia Lavoro. Ho agito nell’interesse dell’assessore. Che, pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità”.

12.00 Corsello: “Italia Lavoro solo successivamente ci ha fatto sapere di non essere fornita di un sistema informatico tale da gestire il click DAY. Anche in quell’occasione dissi che quei 5 milioni sarebbero serviti per detergere il sudore degli addetti agli sportelli . Quella presa di posizione infastidì l’assessore e chiese di trovare una soluzione”.

 11.52 La Corsello ripercorre pure l’affidamento diretto a Ett. “Quella società aveva registrato nel 2013 i diritti intellettuali alla SIAE. Questo la rendeva l’unica società alla quale era possibile affidare alla società la personalizzazione dei sistemi ottenuti tramite il riuso. Nessun altro interesse recondito. Nonostante qualcuno abbia tirato in ballo mia figlia per un contratto di breve durata e di basso compenso con una società diversa. Quello che abbiamo fatto in Sicilia è stato fatto anche in altre Regioni. Questo progetto non poteva essere affidato a Sicilia e-Servizi. Anzi, tra il 2012 e il 2014 rispetto all’affidamento a Sicilia e-Servizi la Regione ha risparmiato oltre 1,8 milioni di euro. Se io non mi fossi comportata in questo modo sarei incorsa nell’interruzione di pubblico servizio, visto che avrebbe comportato il blocco dei Cpi. Tutto quanto abbiamo sentito aveva il solito scopo di essere denigrata. Sono stato sbattuto come un mostro in prima pagina per aver svolto correttamente il mio lavoro”.

11.45 Corsello: “È stato l’assessore a volere che alcune delle priorità venissero gestite da Italia Lavoro invece che dai Centri per l’impiego, enti titolari nelle procedure. I centri per l’impiego facevano riferimento al dipartimento lavoro e forse il mio giovane assessore temeva una diminutio della sua visibilità. Occorreva salvare la credibilità politica dell’assessore anche a costo di scegliere come capro espiatorio il dirigente generale che non ha fatto altro che attuare l’indirizzo politico dell’assessore. Il ruolo che Italia Lavoro avrebbe dovuto svolgere era quello di una supervisione assolutamente superflua nei confronti dei Centri per l’impiego. Sui tirocini formativi, Italia Lavoro a fronte di due milioni avrebbe dovuto compiere una semplice supervisione, visto che l’attività sarebbe stata svolta comunque dai Cpi. Per non parlare della pur necessaria formazione dei Cpi, che sarebbe costata 3 milioni . Ed è stata sospesa di fronte alle proteste degli addetti dei Centri per l’impiego di fronte alla “inadeguatezza” dei cosiddetti formatori. Sono sempre stata contraria a quell’affidamento”.

11.37 Prende la parola Anna Rosa Corsello: “In tanti hanno parlato in questi giorni o sotto l’animato o per conquistare una squallida ribalta. Questa è una vicenda surreale. L’8 agosto mi sono dimessa dal dipartimento Formazione, anche nel rispetto delle istituzioni e nonostante qualche professionista dell’arte del sospetto che hanno allungato ombre su una carriera trentennale nella quale ho anche rischiato la mia incolumità. Oggi dirò tutta la verità. Anche componenti della mia famiglia sono stati coinvolti”.

11.32 Greco: “Questa commissione è un atto politico forte perché la politica non può sottrarsi di fronte a un problema come questo, che interessa migliaia di giovani. Speravamo che il Piano giovani potesse partire con successo, ma non è un successo”.

11.31 Inizia la seduta della commissione

E’ il giorno della resa dei conti. Il giorno in cui l’assessore Scilabra da un lato e la dirigente generale Corsello dall’altra racconteranno la propria verità sul Piano Giovani. Ma intanto, la dirigente a capo fino a pochi giorni fa di due dipartimenti regionali ha deciso di fare un “passo indietro”, dimettendosi dalla carica di direttore del dipartimento Formazione e Istruzione, carica ricoperta insieme a quella “ad interim” del dipartimento Lavoro. Ma, stando a quanto lascia trasparire la stessa dirigente, anche in questo caso è solo una questione di tempo. L’interim sarebbe stato ritirato già in questi giorni.

Le dimissioni di Anna Rosa Corsello, confermata dalla diretta interessata appena giunta a Palazzo dei Normanni, risalgono all’8 agosto scorso. Giornate caldissime, quelle che seguirono il “flop day”.

Adesso la questione si sposta in commissione Lavoro all’Ars. E’ già giunta in assemblea anche Nelli Scilabra. L’assessore nei giorni scorsi ha attribuito le responsabilità del fallimento del click day proprio alla dirigente. Nelle prossime ore entrambe racconteranno la propria verità.


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