Crocetta: "Niente inciuci, lotterò" | Pronta la mozione di sfiducia - Live Sicilia

Crocetta: “Niente inciuci, lotterò” | Pronta la mozione di sfiducia

Il governatore prende la parola per 101 minuti. Poche le aperture all'opposizione, che anzi attacca: "Ecco la mozione". I grillini propongono persino uno "sfiducia day". Ma la seduta si trasforma anche in un processo contro un Pd sempre più diviso. Cracolici: "Ho appoggiato Crocetta, ma non per questo mi devo suicidare".

lo scontro in aula
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PALERMO – Doveva essere il giorno delle larghe intese. E si è concluso col rilancio di una mozione di sfiducia al governatore che già più di un deputato ha definito “pura demagogia”. Lunghissima seduta oggi a Sala d’Ercole. Iniziata con un lunghissimo intervento del presidente della Regione. La bellezza di 101 minuti in cui il presidente Crocetta ha deciso di “prenderla larga”. Nel tempo e nello spazio. Facendo riferimento, ad esempio, al fatto che la presenza del parlamento più antico del mondo coincida col mantenimento di pensioni che affondano nel 1946. Oppure arrivando ai problemi politici della sua giunta dopo un “giretto” tra il Marocco, la Tunisia e l’Egitto.

Per il resto, il tanto annunciato appello alle “larghe intese”, non è arrivato. “Si può fare un percorso comune, ma non si deve fare per forza. Di sicuro non permetterò di farmi consumare dalla logica del ‘tanto peggio, tanto meglio’. Nessuno pensi di potere fermare così l’azione del mio governo. Questo presidente – ha aggiunto Crocetta – è stato eletto senza una maggioranza. E questa maggioranza non va cercata nè con gli inciuci nè con i ribaltoni. Io oggi non propongo nessun patto. Nessuno pensi che io capitoli. Io ho fatto un accordo politico, un patto elettorale con alcune forze politiche. Nessuno mi può chiedere nulla di diverso da quanto previsto da quel patto”. Nel lunghissimo intervento, poi, Crocetta ha sfiorato una lunga serie di argomenti. Dal caso Digiacomo, derubricato in uno “scherzetto”, alla difesa dell’assessore Scilabra, alla vicenda della revoca ai manager della Sanità (“Se li avessi nominati avrei rischiato l’abuso d’ufficio”). “Serve un clima nuovo, – ha concluso il governatore – più disteso. Ma sono pronto a cedere tutto, fuorché la dignità “.

Ma a sgombrare il campo dall’idea di inciucio è intervenuto anche il centrodestra. Il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone ha infatti annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione. Nello Musumeci è andato giù durissimo: “Lei presidente è buono a nulla, ma capace di tutto”. Per Cordaro (Cantiere popolare), quello di Crocetta è stato un governo di “gaffe, bluff e spot che si sono trasformati in flop”. Mentre per il capogruppo di Ncd Nino D’Asero “Oggi c’è bisogno di ricostruire, prendendo atto del fallimento del governo”.

E la mozione sarà votata anche dai deputati del Movimento cinque stelle, che a fine seduta hanno anche lasciato l’Aula in segno di protesta. “Le parole di Crocetta – ha detto Giancarlo Cancelleri – mi terrorizza. Lui è un incapace. Un incapace amministrativo. Non solo voteremo la sfiducia, ma lanceremo anche lo ‘sfiducia day’, chiedendo ai siciliani di aggiungere la loro firma alla sfiducia”. Per Siragusa, “il governatore sogna di prendere un treno, mentre i siciliani sognano di avere un lavoro. Bene, allora Crocetta lo prenda quel treno, e vada via. Liberi la Sicilia”.

Ma il lunghissimo dibattito di oggi, in molti momenti, si è tramutato in un “processo” nei confronti del Partito democratico. Durissimo Formica: “I responsabili del disastro siete voi”. Tra i democratici, Cracolici ha detto: “Ho sostenuto l’elezione di Crocetta. Ma questo non significa che io debba pagare questa scelta col suicidio. Non ho alcuna intenzione di finire nel baratro insieme a lui”. Poi, una stoccata a Davide Faraone: “Qualcuno aveva persino definito un ultimatum. Con tanto di scadenza: dieci giorni. Gli si è rotto l’orologio? Sono passati cinque mesi. Crocetta le poltrone se le tenga pure. Non ci interessano. Prima di Crocetta viene la mia terra, io amo la Sicilia. Io rivendico la mia storia politica: fatta di onestà e rigore. Una storia che resiste al tentativo di mascariamento portato avanti troppo spesso dal presidente della Regione”. E il riferimento alle recenti tensioni tra il presidente e alcuni esponenti del Pd torna nelle parole di Marziano: “Crocetta è vittima del suo ‘cerchio tragico’”. Il capogruppo Gucciardi invece ha chiesto per l’ennesimo sforzo: “Fermo restando un no alle larghe intese, credo occorra un dialogo costante col parlamento. Serve una vera visione del futuro. E invece il dibattito politico ormai appare come un semplice dibattito di potere. Serve una nuova fase politica e parlamentare. Bisogna scrivere insieme, governo e parlamento, un nuovo metodo istituzionale. Che apra, insomma, una nuova fase nei rapporti tra l’esecutivo e i deputati. Mi limito a dire: facciamo presto”.

Ma al di là delle divisioni interne al Pd, quella che è emersa è una generale “diffidenza” nei confronti del governo Crocetta. Anche da altre forze politiche, come Articolo 4. “Quella di oggi – ha detto Lino Leanza – è un’occasione perduta. Poteva essere un’occasione per chiarirsi, per imprimere una svolta, un cambiamento.  E’ vero che il presidente della Regione viene eletto dal popolo. Ma senza i partiti, e senza gli apparentamenti, senza cioè il sostegno fedele delle forze politiche non si diventa presidente”. Per il capogruppo Sammartino, invece, “il governo ha fallito clamorosamente sulla riforma delle Province. E’ il caso di applicare il decreto Delrio e di non avventurarsi in riforme che non si è in grado di portare a termine”. Anche dai fedelissimi del Pdr un “pungolo” al governatore: “E’ finito – ha detto Michele Cimino – il periodo di noviziato”. Insomma, altro che “concordia istituzionale”. A inizio seduta Crocetta aveva manifestato la speranza di “governare in pace” e ha chiuso la seduta affermando di “essere pronto per la battaglia”. Mentre sul suo capo, presto, penderà una mozione di sfiducia. Che già qualcuno (è il caso di Sammartino ad esempio) apertamente considera già un atto di pura demagogia: “Tutti sappiamo che dalla prossima legislatura si scende da 90 a 70 deputati. Le 46 firme necessarie non si troveranno mai”.

LA LUNGA DIRETTA DELLA SEDUTA

20.23 Crocetta: “Sono pronto al dibattito e al confronto. E non accetto che venga strumentalizzato il rapporto tra me e il mio partito. Che attiene solo a me e al partito. Io sono pronto alla battaglia. Se la sfida è politica, confrontiamoci sui contenuti”.

20.16 Crocetta: “La mia rivoluzione va avanti. Capisco che un centrodestra finito provi a rialzare la testa, e comprendo il radicalismo grillino. Ma nessuno si spaventa. Io vado avanti”.

20.15 Crocetta: “Pretendo lo stesso rispetto che io porto nei confronti del parlamento”.

20.12 Crocetta: “Vi sembra cosa di poco conto il nostro processo di moralizzazione che abbiamo portato avanti in un’Isola dove gli ultimi due presidenti sono stati condannati per mafia?”.

20.06 Prende la parola il presidente della Regione Crocetta: “Qualcuno pensa che tutto si possa fare in un giorno. Vorrei sapere ad esempio dai grillini quale proposta di legge loro abbiano proposto e non sia stata accolta. Il loro radicalismo ha finito per bloccare le riforme. Ad esempio, l’inserimento del referendum nei Comuni per il passaggio ai Liberi consorzi ha fermato tutto”.

20.04 Il capogruppo Zafarana annuncia l’abbandono dell’Aula del Movimento cinque stelle: “Visto che il presidente della Regione ha scelto di disertare l’Aula finora, abbiamo deciso di non ascoltare la sua replica”.

20.02 Prende la parola il capogruppo del Pd Gucciardi: “Stiamo vivendo una fase difficile. Una crisi economica e sociale ampia che non ha precedenti e che richiederebbe uno sforzo istituzionale che, senza pasticci e alleanze innaturali, coinvolga le forze politiche e parlamentari nel loro complesso. Fermo restando un no alle larghe intese, credo occorra un dialogo costante col parlamento. Serve una vera visione del futuro. E invece il dibattito politico ormai appare come un semplice dibattito di potere. Serve una nuova fase politica e parlamentare. Bisogna scrivere insieme, governo e parlamento, un nuovo metodo istituzionale. Che apra, insomma, una nuova fase nei rapporti tra l’esecutivo e i deputati. Mi limito a dire: facciamo presto”.

19.48 Il capogruppo del Megafono Di Giacinto: “L’elezione di Rosario Crocetta è stata epocale: il primo di centrosinistra con elezione diretta. Il presidente non può essere ingabbiato negli schemi partitici. Dobbiamo aprire una stagione delle riforme, da condividere con tutti i gruppo, senza alcuni inciucio. Serve anche un chiarimento all’interno del Pd”.

19.41 Il capogruppo Udc Turano: “Considero gravissima l’assenza dall’Aula del presidente della Regione Crocetta. Questo dibattito ha poi avuto un altro grande assente: la politica. L’Udc comunque è fedele al governatore, perché noi abbiamo costruito un progetto politico, che vogliamo sia rispettato. Oggi vanno dette le cose come stanno. E se voglio essere ottimista devo dire che questa maggioranza traballa. Io cerco le ragioni del nostro ‘stare insieme'”.

19.40 Ha deciso di non pendere parte al dibattito, per protesta, Giovanni Greco (Pds): “Siamo di fronte – ha detto – all’ennesimo confronto improduttivo, dove non si citano i problemi principali che avremmo dovuto affrontare per superare l’impasse e cioè la mancanza di una maggioranza di governo. Un monologo diretto al presidente Crocetta però assente in Aula. Si è assistito a interventi sterili e di basso profilo. Nessun deputato ha dato un contributo concreto affinché si potesse dare una svolta a questi due anni di governo, fatti perlopiù da meri giochi di potere. I siciliani sono stanchi di assistere a questo teatrino della politica. La Sicilia oggi ha bisogno di una maggioranza che governi e di un’opposizione forte, in grado di dare un contributo costruttivo per uscire dallo stato di crisi. Ritengo che il collega Ferrandelli sia stato l’unico a centrare delle proposte concrete, capaci di far ripartire la macchina legiferatrice dell’Assemblea”.

19.35 Cancelleri: “Sappiamo bene che non ci saranno mai 46 firme a sostegno della mozione di sfiducia. Ne’ il centrodestra ne’ il centrosinistra sono nelle condizioni di andare al voto. Noi la firmeremo la mozione di sfiducia. Anzi, lanceremo lo ‘sfiducia day’. Raccoglieremo le firme che aggiungeremo a quelle dei parlamentari. Il tempo è scaduto. Crocetta spenga la luce e vada via”.

19.26 Cancelleri: “Le parole di Crocetta mi terrorizzano. Si tratta di un incapace amministrativo. Per carità, non mi riferisco alla persona. Ma in giro mi chiedono quando lo mandiamo a casa. Ho il massimo rispetto per un governatore che prende quei voti. Ma questo non gli dà il diritto di terrorizzarci. Nè quello di parlare per cento minuti per poi, con grande maleducazione, prende e va via. Poi mi chiedo: un assessore con piscina viene licenziato e non si interviene di fronte al responsabile del flop del click day, oppure la Monterosso che è stata condannata dalla Corte dei conti”.

19.16 Foti (M5S): “Il presidente parla di rispetto per le istituzioni, e poi non si presenta in Aula costringendo a rinviare la discussione sul ddl che riguarda l’impignorabilità della prima casa, motivo per il quale la gente ancora si dà fuoco. Oppure parla di 1600 dirigenti, ma ritiene giusto tenersi un esterno, per giunta condannato dalla Corte dei Conti”.

19.11 Siragusa (M5S): “Una pagina mortificante, quella di oggi. In cui è emersa tutta l’incapacità di questo governo. E anche per la candida ammissione di Sammartino del fatto che questo governo non avrà mai la voglia di sfiduciare il presidente della Regione. Crocetta è chiaramente un uomo solo”.

19.06 Cappello (M5S): “Crocetta forse crede di fare parte delle Procure, visto che si assume persino i meriti di inchieste iniziate prima che arrivasse lui. Quello di oggi, tra l’altro, è il canto del cigno dei partiti. Lo spettacolo è giunto al termine. Liberateci dalle vostre presenze”.

18.58 Cimino (Pdr): “E’ finito il periodo di noviziato. Bisogna tornare a lavoro anche in raccordo con le commissioni parlamentari e facendosi valere a Roma. La litigiosità di quest’Aula indebolisce la Sicilia. Noi non abbiamo paura delle elezioni. Ma siamo più convinti che oggi serva maggiore responsabilità, sia da parte del governo che delle forze che lo sostengono. Io sono orgoglioso di aver preso parte ai governi passati”.

18.42 Il capogruppo di Articolo 4 Sammartino: “Questa è una delle giornate più tristi di questo parlamento. Ho sentito colleghi della cosiddetta opposizione che hanno governato in passato, e che oggi promettono un nuovo governo e un nuovo presidente della Regione. A questi dico: avete fallito. E anche ai cinquestelle dico: non ho visto nemmeno una proposta normativa da parte vostra. Con le Province abbiamo fallito: non proponiamo riforme che non siamo stati capaci di fare. Applichiamo il decreto Delrio. Nessuno fate demagogia: e non parlate di voto anticipato. Proviamo a lavorare alle riforme per la Sicilia e non arrendiamoci. Torniamo alla buona politica e faccio un appello a tutta l’Aula: un patto per le riforme da proporre al governo”.

18.36 Anselmo (Articolo 4): “I nostri cittadini non possono più aspettare. Serve un salto di qualità, bisogna volare alto, sopra gli interessi di parte. Non possiamo restare sordi alle richieste dei siciliani”.

18.30 Maggio (Pd): “Tanti siciliani stanno vivendo una nuova schiavitù, nella quale sono stati cacciati dai precedenti governi. Al centrodestra chiedo di non strumentalizzare le difficoltà di un partito che a pieno titolo deve stare nella maggioranza. La sfiducia? La presentino e ciascuno si prenderà la propria responsabilità. Noi abbiamo provato fino all’ultimo di far cambiare rotta a questo governo. Ancora oggi non si è trovato il bandolo della matassa. Se c’è ancora una sola possibilità di raggiungere un obiettivo condiviso, proviamoci. Noi rischiamo di non lasciare alcun segno positivo e sarebbe un fallimento gravissimo”.

18.23 Panepinto (Pd): “Questa discussione mi ha fatto provare molta tristezza. I siciliani stanno soffrendo, soprattutto i più deboli. Soprattutto quelli che hanno scommesso su questo governo Crocetta. La rivoluzione si fa con sobrietà. Il centrodestra lasci però stare il Pd: volevano fare una nuova maggioranza con Crocetta e non ci sono riusciti. Adesso è tutto nelle mani del presidente della Regione”.

18.15 SI susseguono gli interventi. Dopo Assenza (Forza Italia) e Sudano (Articolo 4): “Io non accetto di essere considerata una mercenaria”.

Quindi è il turno di Ferrandelli: “Costruiamo insieme un motivo per guardare avanti, presidente Crocetta, un programma dei mille giorni. Un programma che trovi l’intero Pd impegnato qui in Aula e che lo difenda nelle piazze siciliane per mille giorni. Un programma dei mille giorni, un programma “Sblocca Sicilia” che trovi la sponda del governo nazionale e il consenso dei siciliani. Un programma che unisca discontinuità (quella che lei ha dato con coraggio in questi primi due anni) alla qualità amministrativa, la decisione alla condivisione, i progetti agli uomini che possano incarnarli perché hanno la competenza, l’onestà e la passione per poterli attuare e non perché uomini o donne di quella o di qual l’altra corrente o partito.Il mio è un appello, un’ultima chiamata di responsabilità. Mille giorni davanti, mille cose da fare. Possiamo scendere in campo, in questi mille giorni, in questo secondo tempo stupendo tutti. Vincendo la nostra sfida ed evitando autogol”.

18.04 Zafarana: “Presidente, liberi la Sicilia”.

17.58 Il capogruppo del Movimento cinque stelle Zafarana: “I siciliani sono stanchi di chi ha spacciato rivoluzioni, anatemi, annunci. Lei Crocetta è bravo a iniziare, ad annunciare qualcosa. Ma non mi pare abbia la competenza per portare a termine un’idea. Il Pd chiede una stagione diversa. Peccato che l’anno sia finito, e con esso tutte le stagioni. Questa Sicilia sta diventando lo zimbello di ogni saggistica, di ogni racconto ad esempio relativo alla gestione dei siti culturali. Non parliamo della Formazione, del precariato”.

17.51 Lentini (Articolo 4): “Il presidente della Regione ha sbagliato tante volte perché si è fidato di qualche pseudo-amici, di tanti millantatori. La politica è fatta di partiti, movimenti, associazioni. Saranno i siciliani a sfiduciare noi, tutti per intero. Presidente, lei ha iniziato benissimo quando ha ridotto a maceria tante cose che non andavano. Adesso basta con un percorso fatto di sole denunce, ma serve anche un dialogo insieme a questo parlamento. Con le Province, ad esempio, siamo partiti per primi e forse arriveremo per ultimi. Se lei vuole andare verso la distruzione, io non ci sto”.

17.45 Vullo (Pd): “Non mi sono piaciute molte cose dette dal presidente. Si torni alle ragioni della politica. Molti di noi stanno cominciando a valutare se questi sette, otto mila euro che guadagniamo servono per la nostra dignità”.

17.35 Fazio (Misto): “Non credo che questo governo abbia ancora molta strada da fare. Quali sono i risultati positivi conseguiti da questo governo? Il presidente ha denunciato tantissime situazione, e questa è l’unica cosa che va a suo merito. Ai siciliani invece non interessano nè le liti interne al Pd, nè quelle tra il Pd e Crocetta”.

17.30 Leanza: “Articolo 4 c’è. Ma mi auguro che il presidente della Regione possa ricucire con autorevoli esponenti di quest’Aula. E’ vero che il presidente della Regione viene eletto dal popolo. Ma senza i partiti, e senza gli apparentamenti, senza cioè il sostegno fedele delle forze politiche non si diventa presidente”.

17.15 Leanza (Articolo 4): “Quella di oggi è un’occasione perduta. Poteva essere un’occasione per chiarirsi, per imprimere una svolta, un cambiamento. Il presidente ha detto: vorrei governare in pace. Io ci ho sperato, fin dall’inizio. Credo che Crocetta però si lasci coinvolgere dalle polemiche più di quanto consentirebbe il suo ruolo istituzionale. Ma la lite continua a cosa, a chi serve? Magari a qualche cortigiano che dice al presidente: ‘Tu sei il migliore’. E sono gli stessi che, magari, fanno i franchi tiratori eppure sono quelli che il governatore ascolta magiormente”.

17.09 Marziano: “Gli articoli di stampa dimostrano come quella operazione abbia coinvolto Faraone, Garozzo e il mio ‘rivale’ Cafeo. Questa è una nomina che ha una finalità chiara: quella di dimostrare ostilità nei confronti di un’area del Pd che sta assediando il governatore. Crocetta è vittima del suo ‘cerchio tragico’”.

17.04 Marziano (Pd): “Il presidente ha chiesto se non fosse esagerato denunciare per voto di scambio l’atto di nominare un assessore di Rosolini mentre in quel territorio ci sono elezioni. La nomina dell’assessore Gerratana, è un patto scellerato compiuto nelle stanze della presidenza. Finalizzato allo svuotamento della lista Megafono (perché il candidato di quella lista non va votato), e far confluire i voti al mio avversario (si usa la parola rivale solo se si usano mezzi leciti). Tutto questo per ‘togliersi dal giro’, un deputato del Megafono sgradito e un altro deputato che aveva la colpa di essere un cuperliano”.

16.58 Formica: “Il presidente ha attaccato esponenti della sua maggioranza, del suo partito. Parlando persino di ‘giochetti vari’ di quel partito, buoni per impedire il cambiamento. Perché allora dobbiamo andare avanti? Che Crocetta non sia in grado di governare, non si capisce quale sia il ruolo del Pd e di questa pseudo-maggioranza. E perché ci si trincera dietro una mozione all’assessore Scilabra? Forse gli altri assessori si sono distinti? O magari serve solo per liberare un posto in giunta? Si presenti una mozione di sfiducia a Crocetta, se avete il coraggio. E si voti con voto palese. Basta con i giochetti, nessuno ci crede più”.

16.46 Formica: “Crocetta ha iniziato parlando di percorsi comuni, ma non necessariamente comuni. Sublime. Vorrei ricordare che questa legislatura è nata senza un vincitore, ma con tre minoranze. Eppure il Pd, pur avendo perso le elezioni, ha preteso da un governatore eletto dal popolo, una scelta obbligata di assessori buoni per occupare poltrone e ad assicurare prebende”.

16.37 Di Mauro: “Siamo stanchi di assistere a questo indegno balletto tra il presidente della Regione e il Pd”.

16.27 Di Mauro: “Dobbiamo anche ricordare che questo governo ha deciso di rinunciare a una serie di contenziosi col governo, pur di avere un po’ di margini per il patto di stabilità, invece di far sentire al governo centrale le proprie ragioni. Intanto, è il 24 settembre, e ancora non sentiamo parlare di bilancio. Il presidente della Regione ha deciso oggi invece di portare avanti un monologo contro il suo partito. Mentre non sappiamo nulla su cosa pensino gli altri alleati”.

16.25 Il capogruppo del Pds, Di Mauro: “Questa seduta sembrava dovesse imprimere una svolta. E invece ho assistito un monologo di cento minuti, con una dissertazione che non ha mai affrontato i problemi-chiave che avremmo dovuto discutere. E del resto, abbiamo sentito parlare di ddl, con la stessa modalità che ha riguardato la riforma delle Province: annunciata, ma ancora tutta da fare”.

16.20 Figuccia: “Siamo e restiamo all’opposizione. Nelle prossime settimane scenderemo nelle piazze con i nostri banchetti e i gazebo. Saranno i siciliani a dire a Crocetta che non c’è futuro per questo governo”.

16.13 Figuccia (Forza Italia): “Sono tanti i siciliani che hanno paura e sono in attesa. Dagli otto mila della Formazione professionale, passando per gli sportellisti, a quelli del Coinres, dell’Ato rifiuti. E ancora, i tanti dipendenti dei call center, dell’Esa, i Pip. Tutti attendevano un intervento, una proposta, una riforma mai arrivata”.

16.08. Musumeci conclude: “Avete creato una situazione di caos in tutte le strutture dell’amministrazione. Come fa Crocetta a non capire di essere un presidente isolato, contestato da tutti? E come reagisce? Puntando l’indice accusatore contro chi lo attacca. Presidente, lei non può usare la sua antimafia per criminalizzare i suoi avversari. Non tutti sono mafiosi, non lo sono coloro che non la pensano come lei. Cosa fare? E’ una battaglia persa, una speranza fallita. Lei, governatore Crocetta, fa finta di non capire il problema. Lei ha oltraggiato le istituzioni. Si può chiamare il piromane per spendere l’incendio? Le è un buono a nulla, ma capace di tutto, presidente Crocetta. Tolga il disturbo, rassegni le dimissioni con un atto di coraggio”.

15.58. Musumeci: “Crocetta rappresenta il fallimento della sinistra. Il naufragio della sinistra di governo. Crocetta ha fatto il vampiro del precariato e col sangue del precariato si è fatto mercato nero”.

15.52. Musumeci: “C’è stato un grande assente nelle parole del governatore. La politica. Non so se Crocetta, ci fa o c’è. E’ una persona che continua a prendersi gioco delle istituzioni. Egli è stato abile nella strategia mediatica come nell’ignobile mistificazione che ha saputo accreditare. Crocetta è il personaggio sbagliato nel momento sbagliato”.

15.51. Nello Musumeci (Lista Musumeci): “Sono triste e smarrito dopo avere ascoltato le parole  che ha detto Crocetta, partendo dalla Siria, passando dal Marocco fino ad arrivare alla piscina”.

15.48. Gianpiero Trizzino (M5S): “I cittadini se vogliono assistere uno spettacolo vanno a teatro, non devono vedere il suo governo. La rivoluzione di cui lei parla, presidente, non si fa con le poltrone, ma cercando di salvare la vita dei siciliani”.

15.44 D’Asero: “Oggi c’è bisogno di ricostruire, prendendo atto del fallimento del governo. E non può bastare, presidente, quel passaggio in cui dice che vuole governare come un santo”.

15.40 D’Asero: “Ma vi siete fermati a riflettere che su vari temi ci sono mozioni, interpellanze e interrogazioni e non c’è mai una risposta?”

15.35. Interviene Nino D’Asero (Ncd): “Abbiamo cercato di dimostrare che l’opposizione responsabile vuole dare un contributo. Restiamo all’opposizione, ciò non significa non potere ragionare sui problemi. I siciliani aspettano le risposte”.

15.35 Cracolici: “Qualcuno, però, aveva persino definito un ultimatum. Con tanto di scadenza: dieci giorni. Gli si è rotto l’orologio? Sono passati cinque mesi. I funzionari del bilancio scappano, oggi anche Lupo ha deciso di andarsene. Ma lo vogliamo capire che stiamo andando verso il baratro? Io nel baratro con Crocetta non vado. Mi prendo la mia fetta di responsabilità nell’avere contribuito a scegliere Crocetta. Ma non voglio pagare questa scelta col suicidio. Crocette le poltrone se le tenga. Non ci interessano. Prima di Crocetta viene la mia terra, io amo la Sicilia. Io rivendico la mia storia politica: fatta di onestà e rigore. Una storia che resiste al tentativo di mascariamento portato avanti troppo spesso dal presidente della Regione”.

15.29 Cracolici: “Oggi il presidente ha derubricato come ‘scherzetto’ il tentativo di delegittimare il presidente di una commissione legislativa, che è un rappresentante del popolo, esattamente come il governatore. Basta con la doppia politica. Ormai la politica è diventata puro dossieraggio”.

15.26 Cracolici: “Si pensava di affrontare le emergenze di una Sicilia che bruciava con un Crocetta-bis buono solo a fare le liste per le elezioni europee. E poi hanno accusato noi di volere le poltrone. Il Piano giovani? Gli incidenti ci possono stare, ma quando non c’è la politica ecco spuntare chi voleva sabotare, chi voleva sfasciare, tutti contro tutti. Io non ho mai visto una cosa del genere”.

15.21 Cracolici: “La domanda è un’altra: i siciliani credono che questo governo sia adeguato? I primi mesi del governo Crocetta, anche per la sua sregolatezza, aveva suscitato molte speranze. Ma la luna di miele è finita subito. Già dopo la nomina di Zichichi avevo detto: ‘Vediamo quanto dura’. E non mi sono sbagliato. Il presidente dice di avere vinto, e non si capisce noi cosa avremmo fatto. e ci spiega che vuole governare col suo staff. Solo che il suo staff è quanto di più precario si sia visto: 21 assessori e ben cinque capi di gabinetto”.

15.17 Prende la parola Cracolici: “Questa situazione drammatica ha fatto rinascere i morti. E mi riferisco al centrodestra siciliano, ovviamente. Oggi sono molto avvilito, da una discussione tra sordi. Si continua a parlare di assessori. Credo che alcuni di noi vorrebbero parlare di una svolta. Solo i ciechi non vedono le difficoltà che ha il governo nel rapporto con la società siciliana”.

15.14 Cordaro: “Adesso o si va al voto, o il Pd decide di andare al governo. Ma in questo caso lo faccia con Cracolici, Lupo, Gucciardi. Al governo devono andare quelli che hanno scelto Crocetta. Altro che Villari e Salerno… Crocetta vi disprezza? Firmate la sfiducia”.

15.10 Cordaro: “Crocetta non capisce. Ma il baratro verso cui va Crocetta è il baratro della Sicilia. Si è reso il merito di cose che non ha fatto. La riforma delle Province non c’è. La riforma della Formazione si è tradotta con migliaia di gente in mezzo a una strada. E si è circondato di dirigenti incapaci e di assessori perbene ma inadeguati. Già un anno fa presentammo e votammo una mozione di sfiducia, respinta per il voto a favore del governatore da parte del Pd. Crocetta è riuscito a farsi smentire persino da Nichi Vendola sul tema dell’omosessualità. Ed è stato smentito soprattutto dal PD: a loro chiedo di resettare tutto. Ha un obbligo morale: quello di essere consequenziale. Altrimenti, il segretario Raciti che ha detto di voler togliere il sostegno al governo, rischia di essere ridicolo. Ma forse ci tiene, visto che ha voluto anche convocare i sindacati confederali per essere mandato a quel paese”.

15.04 Cordaro: “Inizialmente Crocetta, che andava ovunque in tv, sembrava un personaggio credibile. Poi è iniziata la sua parabola, con una serie di gaffe come quella di confondere l’Ast con una compagnia aerea, o il Brass group con Tinto Brass. Da lì, oltre alle gaffe, una serie di bluf e di spot trasformatisi in flop. Nonostante ciò il centrodestra ha provato a comportarsi in maniera responsabile. E abbiamo anche aiutato il presidente: penso alla norma sulla doppia preferenza di genere, sul ‘salvaimprese’, su Riscossione Sicilia, in occasione di cinque finanziarie. Lo abbiamo persino aiutato sul voto per gli Interporti”.

14.55 Il capogruppo di Cantiere popolare Cordaro: “Crocetta vinse con il 14% del voto reale. Che corrisponde al 32% di quei siciliani che erano andati al voto. Quel governo nasceva morto. E invece di fare fin da allora un’apertura al parlamento, iniziò una indegna campagna acquista”.

14.41 Aula sospesa per cinque minuti.

14.32 Malafarina (Megafono): “Qua si va indietro invece di andare avanti. Credo che bisogni sciogliere i nodi della politica. Una politica che continua a fare come gli struzzi, tenendo la testa sotto la sabbia, e non vedendo le vere esigenze della Sicilia. Noi abbiamo la necessità di rimodernare il sistema-Paese, che ha divorato le risorse dei siciliani. La questione morale deve rimanere al primo piano: abbiamo ancora un deputato sul banco degli imputati. E facciamo finta di niente. Io non amo le rivoluzioni. Vorrei una normalissima quotidianità. Il Pd è lacerato, e non ha una cultura di governo”.

14.29 Falcone: “Chiedo formalmente di calendarizzare la mozione di censura alla Scilabra. Noi abbiamo pronta la mozione di sfiducia a Crocetta. La presenteremo insieme ai deputati grillini e ci aspettiamo il sostegno anche degli esponenti della maggioranza che finora hanno criticato questo governo. Ridiamo ai siciliani il diritto di tornare al voto”.

14.21 Falcone: “Questo governo è al capolinea. Noi restiamo all’opposizione, alternativi a questo governo. La Scilabra invece si è inventata il Piano giovani: ricordandosi poi che era stato fatto dal governo precedente. Ma ecco spuntare i vari affidamenti diretti. Le partecipate? Ne parliamo ancora: ma non le aveva cancellate da Giletti? Ormai nessuno crede a Crocetta”.

14.13 Prende la parola il capogruppo di Forza Italia Falcone: “Ho ascoltato. E ho cercato di comprendere il filo conduttore per portare la Sicilia fuori da questo delicatissimo momento. Assistiamo ad assessori che vanno e vengono, dirigenti trasferiti, una burocrazia demotivata. Nella Formazione ottomila famiglie cercavano un segnale. Ma non si ha alcuna idea di come riformare questo settore malato”.

14.06 Terminato, dopo 101 minuti, l’intervento del presidente Crocetta.

14.06 Crocetta: “Serve un clima nuovo, più disteso. Ma tutto sono pronto a cedere fuorché la dignità mia, della presidenza e dello Statuto”.

14.03 Crocetta: “Venerdì sarà pronta la riforma sui liberi consorzi. E ne possiamo già parlare con le forze politiche. Su queste riforme vogliamo discutere, fare un lavoro. Senza alcun patto strano”.

14.00 Crocetta: “Abbiamo esitato la riforma della Formazione. Sono curioso di capire se l’Ars vuole introdurre delle semplici modifiche o vuole snaturare la norma, specie riguardo alla nostra volontà di rompere il patto scellerato con gli enti”.

13.56 Crocetta: “Oggi nessuno si vuole fare ‘zito’. Ma abbiamo il dovere di fare una valutazione più generale. Oggi o tagliamo tutto quello che va tagliato, o la Sicilia non ne esce viva”.

13.52 Crocetta: “Poi abbiamo fatto qualche errore sulle nomine? Se i dirigenti non ci certificano le incompatibilità… O io devo essere così lungimirante che un assessore possa commettere una fesseria. Non si possono accertare in anticipo le responsabilità. Non so se la Sgarlata ha violato le leggi. Ma io da assessore all’ambiente non l’avrei fatto. Anzi, sarei andato in bicicletta in assessorato. Il potere deve essere sobrio”.

13.49 Crocetta: “E’ proponibile che in Sicilia si possa costruire abusivamente sulle coste, ma poi non si possono costruire insediamenti produttivi? Si fa gli ambientalisti in un caso e in altri no. La piscina della Sgarlata? E’ una bagnarola”.

13.45 Crocetta: “Non mi interessa chi va negli uffici di gabinetto degli assessori. E non voglio nemmeno conoscerli. Perché dovrei occuparmi di questo?”.

13.42 Crocetta: “Quando ho affrontato i temi degli ex Pip ho affrontato una raffica di molotov sotto il palazzo e sparatorie di fronte al parlamento”.

13.38 Crocetta: “Alla Serit c’era una consulenza legale costata 18 milioni. Adesso ci sono ancora carrozzoni, ma non ci sono più gli sprechi di prima. Secondo voi, senza questo disgraziato di presidente, la Social Trinacria sarebbe stata sciolta, e 112 mafiosi avrebbero smesso di prendere soldi dalla Social Trinacria. E mi chiedo: quali sono, da quando siamo al governo, le persone che hanno perso il lavoro”.

13.34 Crocetta: “La crisi politica va ben al di là delle divisioni tra partiti. Abbiamo ereditato un sistema con il doppio dei dirigenti che dovrebbero esserci. E’ legittimo, visto che non li possiamo e non vogliamo licenziarli, che le posizioni dirigenziali siano 800 e non 1.600?”.

13.31 Crocetta: “Nessuno discute la legittimità della rappresentanza politica in giunta. Ma non accetto il metodo: cioè che un partito decida che quelli sono gli assessori, altrimenti toglie il sostegno al governo. Tutto posso perdere, fuorché l’onore”.

13.27 Crocetta: “L’operato di un assessore non può essere valutato su una singola questione. Mio nipote vuole fare causa alla Regione perché non ha potuto accedere al click day. Anche questa è una questione di stile. Io su questo tema vi chiedo serenità, anche rispetto alle valutazioni della magistratura o dell’esito della commissione d’indagine sulla Formazione. Non crocifiggete il dirigente generale. L’assessore invece ha sfidato i pareri forti. Ed è incredibile che contro di lei sia stata presentata una mozione di sfiducia”.

13.24 Crocetta: “Non entrerò nel tema del click day, su quanto detto dal direttore generale. So che è stato aperto un fascicolo, e ho grande rispetto per la magistratura, anche quando non le notizie non ci piacciono. Sulle modalità tecniche del click day, posso dire che questa modalità è stata scelta da tutte le Regioni siciliane”.

13.22 Crocetta: “Io posso capire che le forze politiche alleate possano discutere nel merito di questa o quella nomina. Ma nessuno entri nel metodo. Qualcuno crede davvero che un partito possa consegnarmi i nomi dei rappresentanti in giunta? Io difenderò sempre il principio di autonomia del presidente della Regione che non può piegarsi a decisioni extraistituzionale”.

13.20 Crocetta: “Questo presidente è stato eletto senza una maggioranza. E questa maggioranza non va cercata nè con gli inciuci nè con i ribaltoni. Io oggi non propongo nessun patto. Nessuno pensi che io capitoli. Io ho fatto un accordo politico, un patto elettorale con alcune forze politiche. Nessuno mi può chiedere nulla di diverso da quanto previsto da quel patto”.

13.18 Crocetta: “Credete che il sistema Giacchetto sarebbe stato smantellato senza questo governo?”.

13.15 Scontro tra Crocetta e il deputato grillino Cancelleri: “Voi che denunce avete fatto? Qualche mozione contro il segretario generale? Alla Corte dei conti? Ma se lì c’è mezza Regione… voi non conoscete nemmeno il significato di Corte dei Conti. Le sanzioni sono previste dalle leggi. E la sanzione è la restituzione dei soldi. Se non c’è dolo, non è vicende penale. E’ una vicenda puramente amministrativa”.

13.13 Crocetta: “Veramente voi pensate che noi possiamo reggere una Sanità siciliana in cui i manager ricevono tre telefonate al mese per le raccomandazioni? Se volete scambiare quest’Aula in un tribunale, ce n’è anche per voi. Chissà quanti di voi lo hanno fatto. Io sono più radicale di voi. Le denunce che ho fatto io voi non le avete fatte. Il presidente della Regione su molti aspetti vi scavalca”.

13.09 Crocetta: “Se non avessi revocato i manager della Sanità, quasi certamente sarei incorso nel reato di abuso d’ufficio. E invece, mi dicono che siamo stati ‘illegali’. Solo la paranoia può ispirare quei pensieri, o la voglia di essere contro il presidente sempre e comunque. Ma una cosa è la polemica politica, un’altra è portare tutto al livello della magistratura. Ma chi li conosce i dirigenti? Io molti non li ho mai nemmeno visti in faccia. Se i diretti interessati credono di avere ragione, facciano ricorso al Tar. Se avranno ragione, saranno reintegrati in quella funzione”.

13.06 Crocetta: “Secondo voi, la Formazione, se non ci fosse stato questo presidente, costerebbe 150 milioni invece di 480 milioni l’anno? Vi sembra poco? E’ un atto di coraggio che nessuno ha fatto. Prima erano circa 12 mila i formatori a carico del sistema formativo. Se non ci fosse stato questo presidente, secondo voi, sarebbero saltate alcune gare milionarie nelle Asp”.

13.03 Crocetta: “Io rispetto gli accordi politici. Non altri tipi di accordi, che non conosco. Stiamo portando avanti il patto elettorale, così come concordato con i siciliani. Una cosa sono le battute, un’altra la continua azione di delegittimazione a questo governo. Non permetterò di farmi consumare dalla logica del ‘tanto peggio, tanto meglio’. Nessuno pensi di potere fermare così l’azione del mio governo”.

13.01 Crocetta: “Le mie posizioni possono anche dispiacere, ma sono quelle di un presidente della Regione eletto dai cittadini. A volte i toni irriguardosi della maggioranza non hanno coinvolto nemmeno le opposizioni”.

12.59 Crocetta: “Per carità, io posso pure non stare simpatico. In questi giorni vedo spuntare una serie di nomi di persone che vogliono candidarsi alla presidenza della Regione. Posso capirlo tra  partiti di opposizione. Un po’ meno nella maggioranza. E’ già partita la corsa alla successione. Ognuno faccia i conti che vuole. Ci sono sindaci, ad esempio, che scalpitano perché non riescono a dare risposte alla propria città, sono in calo di consenso e chiedono costantemente il commissariamento”.

12.56 Crocetta: “Non ho nessun interesse personale a guidare la Regione. Non devo farmi né autolinee, né alberghi. Voglio governare come un santo. E vorrei che lo facessimo tutti insieme. Lo stile non può arrivare al punto di infangare. Qualcuno è arrivato a dire che ho atteggiamenti mafiosi. E’ accettabile? Al di là di Crocetta, ma rispetto alle istituzioni”.

12.54 Crocetta: “Se qualcuno si tira fuori dal sostegno al governo, che posso fare? Devo rivolgermi a chi dice di volerlo sostenere… E sia chiaro: non ho nessuna intenzione di andare a casa. Il mio livello di resistenza al dolore è inimmaginabile”.

12.52 Crocetta: “Non credete che una denuncia per voti di scambio nei miei confronti per avere nominato un assessore sia un po’ eccessivo. Io, per carità, ho anche un po’ scherzato presentando ieri una lista di raccomandati. Ci ho anche riso su”.

12.51 Crocetta: “Oggi, sia nel centrosinistra che nel centrodestra ci sono divisioni che non giovano alla politica. Mi piacerebbe che queste divisioni restassero fuori dall’Aula e non condizionassero i rapporti tra la politica e il governo”.

12.49 Crocetta: “Sento dire in televisione che siamo la Regione che spende di più per le pensioni. Ma si dimentica che questo parlamento è il più antico d’Europa, e abbiamo pensioni dal 1946. Continuano a infangarci, quando invece abbiamo fatto molte cose, abbiamo ridotto ad esempio i redditi dei dirigenti, che oggi sono i meno pagati d’Italia”.

12.47 Crocetta: “Oggi un dirigente generale che viene sostituito deve essere incaricato nuovamente con quel ruolo. Abbiamo più volte tentato di abolire la clausola di salvaguardia, ma senza successo”.

12.45 Crocetta: “Quando Lombardo provò a inserire tanti dirigenti esterni il Palazzo e la politica si ribellò. Io ritengo che un governatore debba invece avere uno staff di cui possa fidarsi”.

12.42 Crocetta: “Noi siamo una Regione che vuole farcela da sola. Se solo avessimo la libertà impositiva che ci viene riconosciuta dallo Statuto. Come se il sistema nazionale non avesse società partecipate inefficienti o dirigenti che stanno al vertice degli uffici da trent’anni e oltre”.

12.39 Crocetta: “Le politiche economiche internazionali non fanno che danneggiare il Sud d’Europa. Il premier Renzi ha capito tutto questo”.

12.34 Crocetta: “Eravamo tra i primi esportatori in Tunisia, in Egitto. E non lo siamo più”.

12.31 Crocetta: “Sento parlare ovunque della crisi della Sicilia. Se guardiano a questa crisi come un fatto isolato, non andiamo lontano. Se la riduciamo alla semplice responsabilità dei governi, anche di quelli che mi hanno preceduto, non approdiamo a nulla. Credo che i processi siano più complessivi, che coinvolgono anche le dinamiche dell’Europa, i mercati dell’est”.

12.29 Crocetta: “E’ il momento di sgombrare il campo dai pregiudizi. Cioè da un giudizio espresso prima, che non è modificabile nemmeno dalla realtà. Ma le cose sono in divenire, le cose cambiano”.

12.27 Crocetta: “I capigruppo mi hanno chiesto di intervenire sul Piano giovani e la composizione del governo. Ritengo che sia poca cosa ridurre una discussione attorno a vicende meramente amministrative, considerato che qui siamo in Parlamento, il Parlamento più antico d’Europa. Credo che i tempi siano maturi per affrontare i temi della situazione politica, economica e sociale della Sicilia”.

12.25 Crocetta prende la parola: “Non so per quanto riuscirò a restare in piedi. E non parlo di politica”. Il governatore è “infortunato”. Ardizzone gli concede di parlare seduto. “Cercherò di resistere finché posso”.

12.20 Seduta iniziata.

Il governo stavolta c’è. A differenza di ieri, quando il vicepresidente dell’Ars Venturino ha dovuto chiudere la seduta d’Aula per l’assenza dell’esecutivo. “Ci sarà stato un problema di comunicazione”, ha spiegato.

Stavolta, le comunicazioni hanno funzionato. Anche perché è proprio il giorno delle comunicazioni. Quelle del presidente della Regione Crocetta, arrivato a Palazzo poco dopo le undici, ancora claudicante.

Il governatore oggi, ufficialmente, dovrà relazionare ai deputati su argomenti “di natura politica”. Il pretesto era rappresentato dalla vicenda del click day. Ma adesso l’intervento del governatore ha assunto un altro significato. Oggi infatti Crocetta dovrebbe proporre alle forze politiche di Sala d’Ercole il suo “patto per le riforme”. “Ma nessun inciucio”, ha puntualizzato ieri il governatore. Anzi, ha rilanciato: “Proporrò il mio programma di riforme. Mi sembra persino assurdo che le forza politiche abbiano il dubbio se sostenerlo o meno”.

Ma la ricerca delle “larghe intese” si profila più difficile di quanto si pensi. Anche perché la maggioranza non ha ancora risolto i problemi interni al Partito democratico. Ieri anche i renziani hanno infatti chiesto un “azzeramento” di governo e cariche istituzionali, e hanno anche espresso un parere negativo sul governo Crocetta. Mentre le tensioni tra cuperliani e governatore hanno raggiunto livelli altissimi. Ieri, l’ultima puntata delle scontro: la polemica tra Crocetta e il presidente della commissione Digiacomo su presunte raccomandazioni chieste dal deputato. “Crocetta chieda scusa o lo querelo”. Insieme alle larghe intese, insomma, il governatore dovrà anche capire come sistemare le intese “strette”.


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