"Demanio, pronti a ricorrere | Mondello è nata grazie a noi" - Live Sicilia

“Demanio, pronti a ricorrere | Mondello è nata grazie a noi”

Gianni Castellucci

Parla in esclusiva Gianni Castellucci, amministratore delegato dell'Immobiliare Italo Belga, che ripercorre la querelle sulle cabine dello scorso anno e annuncia: "Se la Regione dovesse approvare il Piano d'uso del demanio marittimo così com'è, ci rivolgeremo alla giustizia".

PALERMO – “Se la Regione dovesse approvare il Pudm così come proposto dal consiglio comunale, faremmo ricorso al Tar. Il sindaco dice di voler restituire il mare ai palermitani? Mondello è già dei palermitani. Noi siamo comunque pronti a collaborare con le istituzioni per la città”. Parola di Gianni Castellucci, amministratore delegato della Mondello Immobiliare Italo Belga, la società con cui la scorsa estate Palazzo delle Aquile ha ingaggiato un duello iniziato con le carte bollate e finito perfino in Procura.

Il sindaco Orlando ripete da mesi che il Comune intende restituire il mare ai palermitani, includendo in questo anche l’eliminazione delle cabine da Mondello. Cosa pensa di questa intenzione del primo cittadino?
“Mondello è già dei palermitani e da alcuni anni anche dei turisti, grazie a noi. Il problema è il resto della costa, gli altri 16 chilometri per la maggior parte non balneabili e praticamente abbandonati. Quelli andrebbero veramente restituiti ai palermitani. Pensare di far andare 700 mila abitanti in un chilometro di spiaggia, significa distruggerla con tutto quello che ne consegue. L’esempio e la dimostrazione di ciò che dico è constatabile guardando lo stato delle altre spiagge di questa città”.

A dicembre il consiglio comunale ha approvato il Pudm, il Piano d’uso del demanio marittimo, che ora però è al vaglio della Regione che dovrà approvarlo in via definitiva. Che idea se ne è fatto?
“Si tratta a nostro avviso di un articolato con diverse criticità. Ad esempio pare che fra le intenzioni di alcuni politici ci fosse quella di garantire maggiori incassi al demanio regionale. Peccato che rimarranno delusi. Il canone si paga in funzione della superficie, a un prezzo che non è frutto di una trattativa ma stabilito per legge. Ci può essere un solo concessionario per cento metri di spiaggia oppure due, tre o quattro: il risultato non cambia. La matematica non è un’opinione. Inoltre spiace che sui giornali locali sia passato il messaggio che il Pudm riguardi soltanto noi della Mondello Immobiliare mentre, vorrei ricordarlo, a Mondello ci sono anche altri concessionari e soprattutto a Palermo ci sono altri 16 chilometri di costa”.

Il consiglio comunale, però, ha votato l’atto a larga maggioranza e con un consenso pressoché trasversale…
“Perché si cerca consenso. Sono politici eletti e prendono voti se dicono di voler restituire il mare ai palermitani”.

Torniamo al Pudm, che prevede concessioni non più grandi di 3mila metri quadrati. Questo significherà dover smembrare la vostra attuale concessione…
“Intanto diciamo subito che il Pudm, ammesso che venga approvato così com’è, varrà solo dal 2021, non prima, nonostante qualcuno ipotizzi il contrario. Poi è bene precisare che la direttiva europea Bolkestein non si è mai occupata della scadenza delle concessioni, ma solo di impedire che si mantenesse il diritto di insistenza, in base al quale un concessionario ha una prelazione al termine della concessione. E siccome si parla di libera concorrenza in Europa, il governo nazionale, e quindi quello regionale, hanno stabilito la proroga al 2020 in attesa di poter svolgere le gare. E questo lo dico per smentire chi pensa a favoritismi verso i concessionari”.

D’accordo, ma resta il fatto che la vostra concessione verrà smembrata…
“Da un punto di vista imprenditoriale, più grande è la concessione e più è probabile che partecipi alla gara un soggetto imprenditoriale robusto ed affidabile in grado di garantire anche la tutela del territorio. Se si mettessero a bando lotti da 3mila metri quadri, si presenterebbero piccoli imprenditori, soggetti interessati solo al qui e ora. La Mondello Immobiliare dà lavoro, oggi, a oltre 130 persone, tutte messe in regola e puntualmente pagate, per non parlare dell’indotto che abbiamo creato. Questo abbiamo fatto e continuiamo a fare: siamo sicuri che tanti piccoli concessionari sarebbero in grado di fare lo stesso?”.

E se la Regione, che deve produrre la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), dovesse approvare il Pudm di Palermo così com’è?
“Ricorreremmo al Tar. Noi avevamo presentato alcune osservazioni alla giunta, ma sono state tutte ignorate”.

L’anno scorso siete stati al centro di una querelle con il comune di Palermo, finita anche in Tribunale, con tanto di ispezioni e richieste di monetizzazione dei parcheggi…
“L’anno scorso il Suap, a stagione balneare praticamente iniziata, ci inviò una nota di otto pagine per dirci che dovevamo chiedere la concessione edilizia per il montaggio delle cabine. E che occorreva anche individuare delle aree di parcheggio in funzione degli spazi occupati dalle cabine, perché la concessione edilizia comporta un carico urbanistico. E nell’ipotesi in cui non si avessero parcheggi, si doveva monetizzare: una cifra che, secondo i nostri calcoli, si aggirava intorno agli 800mila euro. Come se, pagando, il problema dei parcheggi non ci fosse più. Ma non si capiva se la concessione andava richiesta ogni anno oppure se era una tantum. Siccome ritenevamo che la concessione non dovesse essere chiesta, non l’abbiamo chiesta. A questa vicenda si è aggiunta un’attività ispettiva della Polizia Municipale, anche su segnalazione del Movimento Cinque Stelle: i vigili hanno fatto un sopralluogo e non hanno trovato nulla di irregolare, tranne che il piano spiagge aveva un parere della Sovrintendenza del 2008 e in scadenza dopo cinque anni in caso di mancata realizzazione delle opere. Cosa che noi avevamo invece fatto regolarmente, quindi non si capiva perché il parere dovesse scadere. La Sovrintendenza e la Municipale erano di parere opposto. Si è innescata così la denuncia alla Procura della Repubblica che ha indagato sulla validità del parere, non sulla richiesta della concessione. La Procura era convinta che il parere fosse scaduto, ma noi abbiamo prodotto una documentazione tale da giustificare la validità del parere. La Procura ha chiesto al Gip il sequestro ma l’istanza, con sentenza motivata, non è stata accolta: il giudice ha condiviso la nostra tesi. Il Tribunale del Riesame ha anche respinto l’appello. Morale della favola, siamo in perfetta regola”.

Il Comune quest’anno vi ha chiesto nuovamente la concessione edilizia?
“No. L’anno scorso il Comune ci ha arrecato un serio danno, sia d’immagine che economico, visto che molti hanno disdetto gli abbonamenti o non sono neanche venuti a stipularli. E quest’anno qualcuno ha già chiamato per sapere se monteremo le capanne”.

Avete pagato la monetizzazione dei parcheggi?
“No, e le dirò di più: avevamo presentato un piano parcheggi alla giunta, che però è rimasto lettera morta. Noi siamo dei privati, ma dei privati che hanno l’interesse a lavorare in sinergia con le istituzioni. Se gli enti locali, che sono chiamati a programmare, lavorano con i privati interessati a investire, la città non può che trarne benefici. Per questo abbiamo chiesto e chiediamo un tavolo di confronto con la Regione e il Comune. Il Pudm, per noi, è una buona notizia”.

Però vi danneggia…
“Mi spiego meglio: il fatto che il Comune decida finalmente di attuare una programmazione di interventi sul territorio, per mettere anche un po’ di ordine, non può che essere per noi un motivo di soddisfazione. Il volere restituire il mare alla città è un’ottima cosa. Il punto è che pensano che, danneggiando noi, abbiano risolto il problema. Inoltre il Pudm, così come pensato dal legislatore nel 2005, doveva servire a mettere ordine nelle concessioni salvaguardando le esistenti. Cosa che il comune di Palermo non ha fatto”.

Senza la Mondello Immobiliare, cosa sarebbe di Mondello?
“Questo dovrebbero dircelo i palermitani. Basta però fare un giro a Vergine Maria o nella costa Sud per capire cosa rimarrebbe. In teoria, la così detta battigia, cioè i cinque metri più vicini al mare, dovrebbero essere lasciati liberi per motivi di sicurezza e invece vengono perennemente occupati dai bagnanti. E nessuno dice niente. Non si può pensare che tutti i problemi di Mondello siano colpa nostra, anzi, molti li risolviamo. Forse non tutti sanno che paghiamo una squadra di 10 persone che ha il compito di mantenere pulita la spiaggia anche in inverno… che poi qualcuno puntualmente sporca. E inoltre dobbiamo sfatare un altro mito e cioè che a Mondello ci siano solo le capanne. In questi anni il numero delle cabine è sceso vertiginosamente e continuerà a scendere: nel 2000 erano circa 1.800, nel 2014 meno di 900, oltre il 51% in meno. Noi potevamo tranquillamente lasciare la situazione così com’era, incassare a inizio stagione e fare la bella vita. E invece abbiamo deciso di diversificare la nostra offerta, per andare incontro alle esigenze di tutti. C’è la spiaggia low cost, quella per gli amanti dello sport, quella per i bambini e ci sono quelle attrezzate per i diversamente abili. In tre anni le presenze di turisti e croceristi sono arrivate a 2mila, proprio perché non ci sono più solo le capanne, grazie anche a convenzioni con alberghi, taxi e pullman. Io nasco come tour operator, quindi gestisco l’azienda con questa visione: cerco di offrire quello che può piacere al turista, anche se questo significa rischiare. I tanto contestati bar sulla spiaggia offrono delle possibilità che prima non esistevano, ovvero anche quella di passare la serata in spiaggia prendendo un aperitivo. Noi montiamo le giostre per i bambini, che sono gratuite, offriamo attrezzature sportive sempre in forma gratuita. Mondello non è solo cabine, è l’unica spiaggia veramente fruibile e che è già dei palermitani. Senza di noi i palermitani la troverebbero sporca e senza servizi. Mondello è nata grazie all’Italo Belga”.

Il Pudm prevede anche che l’Antico Stabilimento balneare di Mondello, quello che viene ancora impropriamente chiamato “Charleston”, diventi una concessione a parte…
“Il problema è che quella struttura, che è sul mare, ha bisogno di continua e costosa manutenzione. La Mondello lo ha interamente restaurato nei primi anni ‘90, sostenendo costi assai importanti. Chi sarebbe l’imprenditore che si farebbe carico di un onere così gravoso, in cambio di una concessione di appena 3mila metri quadrati? Non rientrerebbe più nell’investimento”.


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