I nodi della Formazione | Si lavora sull'arretrato "scandaloso" - Live Sicilia

I nodi della Formazione | Si lavora sull’arretrato “scandaloso”

L'assessorato regionale alla Formazione professionale

Chiuse entro il termine le verifiche sul piano del Fondo sociale europeo, restano ancora migliaia di progetti da controllare. I nodi del passato restano al pettine.

PALERMO – Chiarita la faccenda delle carte accatastate negli scantinati del dipartimento regionale della Formazione professionale (erano documenti mandati al macero perché non più utili) resta la questione dell’arretrato da smaltire che gli stessi addetti ai lavori definiscono “scandaloso”.

Negli uffici di viale Regione siciliana hanno ultimato le rendicontazioni dei progetti del Fondo sociale europeo. C’era il rischio che si perdessero risorse comunitarie e si incappasse in sanzioni. Una situazione di emergenza che è stata risolta rispettando il termine del 31 dicembre e concludendo le procedure di revisione di oltre 1400 progetti. 

Poco c’è da sorridere, e al Dipartimento ne sono consapevoli, di fronte ai problemi legati ai Prof (Piano regionale offerta formativa) e ai progetti Oif (Obbligo istruzione e formazione). I dati più preoccupanti riguardano proprio la formazione scolastica obbligatoria, frutto di una legge nazionale del 2007. La regola è semplice: la Regione dà un acconto agli enti che ricevono il saldo del finanziamento solo dopo avere dimostrato e spiegato come hanno speso i soldi. Nell’ambito Oif, a dire il vero, le condizioni sono sembrate da sempre favorevoli agli enti che, a titolo di acconto, hanno ricevuto e ricevono una cifra vicina all’80 per cento dell’ammontare complessivo del finanziamento.

Forse è per questo che non c’è stata alcuna premura a chiudere i rendiconti che restano al palo. Su oltre 1600 progetti relativi agli anni da 2007 al 2013 soltanto duecento sono in regola dal punto di vista amministrativo. Un arretrato che al Dipartimento definiscono, senza giri di parole, “scandaloso”. Colpa di una serie di cause, non ultimo il fatto che “l’impegno non è stato sufficiente”. Una tiratina di orecchi per chi ha gestito la Formazione in passato. L’obiettivo del direttore generale Gianni Silvia, in sella dal 2014, è di riuscire entro il 2016 a smaltire l’arretrato. Certo servirebbe l’arrivo di nuovo personale. 

Nel frattempo, però, i nuovi corsi vanno finanziati e si corre il rischio concreto di anticipare contributi a enti che successivamente si scoprirà devono restituire soldi perché potrebbero non avere fatto le cose per bene.

Problemi di arretrato anche nel caso dei Prof. Ci sono ancora mille trecento progetti da definire. Alcuni risalgono alla fine degli anni Novanta. A regime, controlli e rendiconti sono in corso per il 2010 (in dirittura di arrivo) e 2011 (in pieno svolgimento). Non ha funzionato a dovere lo smistamento delle pratiche dai Centri per l’impiego sparsi in Sicilia al Dipartimento. E a farne le spese sono tantissimi lavoratori che aspettano da mesi gli stipendi. 

 

 

 


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