E-Servizi, processo il 5 maggio |Ingroia sceglie l'ex legale del gup - Live Sicilia

E-Servizi, processo il 5 maggio |Ingroia sceglie l’ex legale del gup

Slitta il dibattimento. L'ex pm sceglie anche l'ex legale di Ciancimino jr.

PALERMO – Il giudice si astiene e il processo sulle assunzioni a Sicilia e-Servizi slitta al 5 maggio. Nel frattempo uno degli imputati, Antonio Ingroia, comunica i nomi dei suoi difensori. Sono gli avvocati Mario Serio e Francesca Russo. Il primo ha assistito il giudice Lorenzo Matassa in alcune questioni amministrative. Da qui la scelta del Gup Matassa di astenersi. La parola passa adesso a un altro giudice, Fernando Sestito, che il prossimo 5 maggio farà sapere se ritiene necessario un ulteriore supplemento di indagini oppure obbligherà i pubblici ministeri a formulare il capo di imputazione dopo che Matassa, a fine gennaio scorso, ha respinto per la seconda volta la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero.

Il secondo legale nominato da Ingroia è l’avvocato Francesca Russo, per anni storico difensore di Massimo Ciancmino che davanti all’ex procuratore aggiunto di Palermo ha reso dichiarazioni su dichiarazioni. Nei mesi scorsi, durante il processo sulla Trattativa Stato-mafia, si è appreso che la Russo non assiste più Ciancmino jr. Si è parlato di “profonde divergenze personali e processuali”.

Ingroia, presidente della società partecipata regionale, non è l’unico indagato per abuso d’ufficio. Ci sono anche il governatore della Regione Rosario Crocetta e gli assessori regionali in carica a dicembre 2013 quando Sicilia e-Servizi stipulò contratti con 75 dipendenti della Sisev, società satellite, in violazione del blocco delle assunzioni. Una prima richiesta di archiviazione era stata formulata dai pm a luglio del 2014 quando l’inchiesta era contro ignoti. Anche allora Matassa l’aveva respinta ordinando di iscrivere nel registro degli indagati per abuso d’ufficio, oltre a Ingroia e Crocetta, anche gli ex assessori Antonino Bartolotta (Infrastrutture), Ester Bonafede (Lavoro), Dario Cartabellotta (Agricoltura), Nelli Scilabra (Formazione), Michela Stancheris (Turismo) e Patrizia Valenti (Funzione pubblica).

Al termine delle nuove indagini il procuratore aggiunto Dino Petralia e il sostituto Maria Teresa Maligno erano tornati a chiedere l’archiviazione per tutti gli indagati (difesi dagli avvocati Nino Caleca, Marcello Montalbano, Giuseppe Gerbino e Vincenzo Lo Re) perché “non sono emersi elementi dai quali si evinca che le persone indagate abbiano agito intenzionalmente al fine di procurare a sè o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale”. Le assunzioni – su cui espresse un parere favorevole anche l’avvocatura dello Stato – in violazione del blocco sono state ritenute “prevalenti sul divieto ad assumere per scongiurare il pericolo di una paralisi informatica della Regione”.

Di diverso avviso Matassa che aveva respinto la richiesta il 26 gennaio e che ora si è astenuto.


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