Baccin, appello a Zamparini: | "Giovani pronti per il grande salto" - Live Sicilia

Baccin, appello a Zamparini: | “Giovani pronti per il grande salto”

Il responsabile del settore giovanile del Palermo ribadisce: i baby rosa sono pronti per la prima squadra.

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PALERMO – La finale della Viareggio Cup resterà un orgoglio per il Palermo e per Dario Baccin. Non un successo, perché il trofeo è andato alla Juventus, ma il percorso della Primavera rosanero può soltanto rendere felice chi, in questi anni, ha speso tutto sé stesso per la crescita di un gruppo creato a chilometri zero: “Averla raggiunta con pieno merito è una grande soddisfazione”, ammette Baccin dagli studi di Trm, senza dimenticare i tanti giovani messi in vetrina: “Abbiamo fatto un’ottima figura, dimostrando individualità importanti, un gioco di squadra importante e grande attaccamento alla maglia. E’ mancata solo la ciliegina, ma la torta è stata buona lo stesso. Da quando è finita la partita tutti mi chiedono delle sviste arbitrali, ma noi abbiamo avuto due-tre palle gol nella ripresa per vincere. Non le abbiamo sfruttate anche per la sfortuna, con due ottimi interventi del portiere. L’episodio del rigore è stato dubbio, ma bisogna accettarlo”.

Un orgoglio, quello di vedere tanti ragazzi siciliani far bene in ambito nazionale, che è condiviso col presidente Maurizio Zamparini: “Anche il presidente oggi ha una consapevolezza diversa – prosegue il responsabile del settore giovanile rosanero -. Quando ti ritrovi giocatori come Goldaniga, Pezzella, Alastra, Bentivegna, Marson e La Gumina allora vuol dire che la fiducia viene ripagata”. Adesso si punta a fare il salto di qualità, sperando nella volontà del patron di investire ancora sui ragazzi del vivaio: “Intanto il settore giovanile del Palermo è di Zamparini. Per quanto sia stato bistrattato in questi anni, questo è un elemento suo. Parleremo con lui perché abbiamo dimostrato di essere nell’eccellenza del calcio giovanile. Noi siamo privi di strutture e manca pochissimo per fare ancora meglio. Se c’è voglia di proseguire dobbiamo guardarci in faccia e dircelo. Anche perché gli elementi del settore giovanile, grazie a questi risultati, adesso ricevono i complimenti anche di altre squadre. Dobbiamo capire se possiamo arrivare più in alto. Io posso garantire che gli sforzi del presidente per il settore giovanile sono alti. Per essere una società media, la nostra, è una società che investe sul settore giovanile”.

La dimostrazione? I tanti ragazzi passati dalla prima squadra. E tra quelli elencati precedentemente da Baccin ce n’è uno che ha stupito tutta l’Italia sui campi del Viareggio, ovvero Nino La Gumina: “È pronto per la prima squadra, ma ci sono un direttore sportivo e un allenatore chiamati a fare delle scelte e a fine anno risponderanno delle stesse. Se La Gumina sarà ritenuto pronto, allora giocherà. Altrimenti si faranno delle valutazioni a fine stagione. Bisogna trovargli il progetto giusto che lo possa valorizzare”. Quello che finora non sta riuscendo con Bentivegna, rientrato dal prestito al Como e mai realmente lanciato in prima squadra: “Era segretamente nella lista per il Viareggio – svela Baccin – nel senso che se qualcuno si fosse infortunato ci saremmo giocati questo jolly. Ma una volta arrivato in prima squadra è giusto che stia lì”.

Una prima squadra che, a differenza della Primavera, sta arrancando. A otto giornate dal termine, il Palermo è in zona retrocessione, e i troppi cambi in panchina non hanno certo aiutato: “La prima squadra è un mondo di interesse e risultato. Il settore giovanile ti permette di lavorare nel tempo, di avere possibilità di sbagliare, di incidere maggiormente nella formazione dei giocatori. Non potranno essere mai due concetti uguali. In Serie A sono i giocatori forti a fare la differenza, ma per vincere e salvarsi serve un’anima. Quando ci sono obiettivi da raggiungere, li si raggiungono solo con una squadra forte”. E con una dirigenza altrettanto stabile, cosa che a Palermo non si ha proprio da quando Baccin ha deciso di tornare al settore giovanile: “Voglio avere la giusta autonomia nel fare delle scelte. Nel settore giovanile, confrontandomi col presidente, lo posso fare, avendo carta bianca. In prima squadra, alla prima esperienza, non potevo avere questa presunzione. Dovevo migliorare, con un po’ di autonomia nel mio lavoro. Ho pensato fosse la scelta giusta, poi ho un amore smisurato per il settore giovanile. L’ho fatto col cuore e non rimpiango nulla”.


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