Cardinale: "Le nomine alla Sac? |Caduta di stile di Crocetta" - Live Sicilia

Cardinale: “Le nomine alla Sac? |Caduta di stile di Crocetta”

L'intervista. "Il governo può nominare un commissario ma non può imporre a un commissario la sua volontà. Sono deluso e preoccupato".

L'intervista
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PALERMO – La vicenda delle nomine della Sac provoca un’altra ferita nella già malconcia maggioranza di governo. Sicilia Futura non ha gradito il comportamento di Rosario Crocetta. Totò Cardinale, leader del movimento, dopo un comunicato molto duro del movimento, va oltre, parlando di “caduta di stile” che potrebbe portare a una deifnitiva rottura.

Voi avete espresso diverse perplessità su queste nomine, sia politiche sia riguardo un problema di rispetto dei ruoli.

“Sì, diciamo sia di forma che di merito. Per la forma io credo che il presidente della Regione non possa permettersi di uscire con dichiarazioni e interviste in cui denuncia il tentativo della politica di assumere iniziative e decisioni riguardo all’aeroporto di Catania per poi concludere che ha sbaragliato quelli che questo volevano. Di fatto il presidente della Regione dice che c’ una parte della maggioranza, il riferimento a Sicilia Futura mi pare preciso, che ha tentato di imporre un nome. E lui ha assunto il ruolo di crociato verso gli infedeli che poi sono quelli che lo sostengono. Io credo che questa sia una caduta di stile che un presidente della Regione non si può permettere, perché abbassa il livello di immagine che l’istituzione deve avere”.

Al di là della forma c’è anche un problema di sostanza?

“Il presidente della Regione dice cose false. Si è verificato esattamente il contrario. I titolari di voti che stanno in amministrazione ordinaria, non commissariati, hanno indicato Nico Torrisi come loro candidato. Ma non perché siano politici che fanno una scelta politica. Sono nel pieno dei loro poteri di amministratori che in ragione di un curriculum apprezzabilissimo, hanno deciso di scegliere e indicare Torrisi in maniera pubblica, aperta e ufficiale. È questa la posizione di Sicilia futura che non ha mai avanzato alcuna candidatura ad alcunché, e i fatti parlano. Persino il nostro assessore è stato fatto inaudita altera parte. E noi avremmo indicato di nuovo Maurizio Croce perché è un assessore molto bravo, un tecnico di indiscusso valore”.

E allora che è successo alla Sac? Voi avete parlato di ingerenze della politica sui commissari…

“Torrisi viene indicato da Bianco e dalla Camera di commercio di Ragusa. Agen che è il titolare della maggioranza dei soci, quando si voterà, ha espresso un apprezzamento per questa nomina. Quando Crocetta dice ‘li ho sbaragliati’ non tiene conto del fatto che il governo può nominare un commissario ma non può imporre a un commissario la sua volontà. Perché a questo punto è chiaro che la volontà politica prevale su quella tecnica. Se poi si considera che la presidente nominata ha riferito di essere stata prima contattata da Castiglione, non c’è da pensare che non ci fosse un accordo su questo nome e che l’accordo sia politico? Io non mi ero appassionato prima a queste operazioni di gestione, io amo la politica propositiva. Io queste persone non le conosco. Saranno sicuramente persone a modo. Ma sono state scelte dalla politica. Perché la parte che aveva titolo per parlare, pure quella che è surrogata dai commissari ha espresso un’altra candidatura. Ci vuole un qualcosa che sta tra prudenza e pudore per fare quelle dichiarazioni. Diciamo capacità di discernimento e valutare le cose per i loro risvolti prima di fare queste dichiarazioni”.

Quali possono essere i risvolti di questa vicenda?

“Si è fatta una scelta politica che ha fatto il presidente della regione. Io spero che possa chiarire e che non si facciano più questi giochi di prestigio. Che finiscono sempre per premiare persone che notoriamente sono vicine al presidente della Regione. Altrimenti non saremo più nelle condizioni di spiegare ai nostri amici perché lo stiamo sostenendo. Io faccio fatica a riuscirci. Vorremmo che ci fosse l’abitudine di fare scelte insieme alla maggioranza. Questa storia di sconfessare la politica è una trovata per piazzare i suoi amici?”.

Scusi, ma se Crocetta avesse coinvolto la maggioranza, non ci sarebbe comunque stata un’ingerenza della politica? Non può esserci ingerenza solo se non vi ascolta, no?

“No, in maggioranza avremmo detto che bisognava che la politica non ci mettesse becco. Bisognava lasciarla alla gestione dei commissari che casomai dovevano sentire Agen”.

Perché Agen? In quanto presidente “in pectore” della nascitura Camera del Sud Est?

“Sì, hanno la maggioranza, ci sono certezze sulle elezioni”.

Ma non è che tutta questa storia non vi piace perché è stato fatto fuori un uomo del vostro partito?

“No, poteva essere un altro. Avrebbero potuto fare terne di nomi. E sceglierne una in base ai curricula. È capitato Torrisi ma sarebbe stato uguale per noi dal punto di vista del ragionamento che svolgiamo. Ci avete visto fare casino quando hanno nominato altri? Qui c’era un nome già indicato. E noi abbiamo il dovere di difendere oltre alle regole anche un iscritto autorevolissimo di Sicilia futura”.

Questo comportamento di Crocetta vi sorprende? O non è piuttosto ormai un modus operandi quello della gestione del potere attraverso i commissariamenti?

“Crocetta ha un’idea molto singolare della presidenza della Regione. Crede di aver vinto lui le elezioni, da solo. E non sa che molta gente ha buttato sangue per farlo eleggere, e tra questi io. E lui di questo non tiene assolutamente conto. Anzi ho la sensazione che tutte le volte che noi avanziamo una proposta si faccia esattamente il contrario. Abbiamo chiesto un patto di legislatura, è come se avessimo bestemmiato. Se pensa di essere il verbo incarnato sbaglia. La Verità e la Via è venuta duemila anni fa per me che sono cattolico”.

Valeva la pena di “buttare sangue” come dice lei?

“Sono molto deluso. Faccio fatica a parlare con la gente comune. Forse Crocetta parla poco con la gente. Io non so se lui ha interlocutori privilegiati ma quando parlo con amici che sostengono il governo non trovo apprezzamenti per questa capacità di coinvolgimento e io ho sempre cercato di mettere una pezza”.

Se n’è pentito?

“Se tornassi indietro rifarei tutto. Del senno di poi son piene le fosse. L’ho sostenuto con la Margherita anche quando è diventato sindaco di Gela. Io sono seriamente preoccupato. Perché i giorni che verranno sono di difficoltà. Stiamo perdendo il contatto con la gente. Quanto alla maggioranza… spero che il Nuovo centrodestra dichiari di essere dentro la maggioranza perché abbiamo segnali contrastanti”.

Succederà qualcosa nella maggioranza dopo il caso Sac? O alla fine resterà tutto immobile come accaduto altre volte?

“Avremo Lotti con noi il 27 e il 28. Noi di Sicilia Futura faremo una cosa ad Acireale. Ci stiamo impegnando tanto per il sì al referendum. Andiamo avanti. Io spero che i miei amici deputati vogliano soprassedere in questi tre giorni. Poi faremo una riunione di gruppo e non posso rassicurare. Non so come finirà. Temo che prevalgano i malumori”.

Già al rimpasto veramente eravate un piede dentro e uno fuori dala maggioranza. Ma intanto siete ancora là…

“Io non sto dicendo facciamo la crisi. Ma noi non siamo dentro questo governo a pieno titolo. Noi riconosciamo il rapporto con il Partito democratico e siamo collegati con l’area Renzi. Non abbiamo espresso un assessore politico. Immaginiamo di costruire un percorso di fine legislatura offrendo un contributo, se lo vogliono. Non possiamo stare con le mani in mano”.

 

 


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