CATANIA – Giovanni Catalano è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare nel procedimento “Ghost” per la gestione delle piazze di spaccio dei Nizza nel quartiere San Cristoforo tra maggio e dicembre 2010. Il suo profilo è uno dei passaggi del lungo speciale che il mensile S (CLICCA QUI), disponibile on line e in edicola, dedica ad Andrea Nizza e al gruppo mafioso di Librino.
Il coinvolgimento di Catalano è testimoniato dalle dichiarazioni dei collaboratori Fabrizio Nizza, Davide Seminara e Salvatore Cristaudo, col riscontro di Goffredo Di Maggio e Salvatore Nicolosi: si è concordi nel definirlo uomo di fiducia di Fabrizio Nizza, già rapinatore e poi impiegato nel traffico di stupefacenti. Nel 2014 Fabrizio Nizza ne ha riferito l’appartenenza al suo gruppo insieme ai fratelli Marino, Faro e Cristaudo, Eros Condorelli e Giovanni Privitera. In carcere Catalano era “stipendiato” e, rimesso in libertà nel 2010, veniva subito impiegato da Nizza nelle rapine in villa e poi nello spaccio di skunk; nuovamente arrestato, il gruppo provvedeva alle spese legali e a mantenerlo in carcere. E’ accertata la presenza di Catalano nel cosiddetto gruppo di fuoco di Librino che ha compiuto vari assalti in abitazioni tra 2009 e 2010. Seminara ha raccontato in particolare di una rapina ai danni di un bar di Librino, durante la quale Catalano avrebbe sparato al figlio del titolare ferendolo all’addome; partecipavano a tale rapina anche Eros Condorelli e Martino e Salvatore Cristaudo. Quest’ultimo ha confermato quanto esposto da Nizza e Seminara, riferendo che Catalano percepiva e percepisce attualmente lo “stipendio” mensile di 700 euro tramite la moglie
