AGRIGENTO – Giornata frenetica per diciannove comuni dell’Agrigentino alle prese con il problema dei rifiuti. La discarica di Siculiana da questa mattina è rimasta infatti chiusa, lasciando fuori l’immondizia di gran parte dei comuni (Aragona, Comitini, Casteltermini, Camastra, Cammarata, Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Sant’Angelo Muxaro, Montallegro, Naro, Ravanusa, Racalmuto, Santa Elisabetta, San Giovanni Gemini e Siculiana). Nella notte però era arrivata la nuova ordinanza della Regione, l’ennesima di questa estate sui rifiuti, riguardante la discarica agrigentina che, a causa di un fraintendimento, ha fatto pensare ad alcuni che l’impianto era stato riaperto.
I motori degli autocompattatori erano già pronti a partire, ma tutto è stato bloccato: le telefonate tra i sindaci dei paesi interessati e la questura ribadiscono che la discarica è chiusa. L’ordinanza infatti riguardava l’impianto di biostabilizzazione di Siculiana, al quale è stato permesso di raccogliere fino a 280 tonnellate di rifiuti piuttosto che 140, allargando così la capienza. A parte questo aspetto, non viene fatto cenno all’apertura della discarica che rimane quindi chiusa per tutti i comuni pronti a scaricare. L’impianto rimane con le porte sbarrate fino all’esito delle analisi che sono state effettuate nei giorni scorsi a seguito ai lavori di adeguamento imposti dalla stessa Regione. Il caos più totale.
L’altra ordinanza, quella più attesa, non è invece arrivata: i comuni attendevano la nuova destinazione per collocare i propri rifiuti, ma non è stato comunicato alcunché. Così questa mattina i sindaci hanno pressato la Regione per avere nuove comunicazioni, mentre si prevede una nuova emergenza nei paesi, l’ennesima di un’estate dove regna la confusione.
