La Ztl e il deserto di via Roma | I commercianti: "Affari crollati" - Live Sicilia

La Ztl e il deserto di via Roma | I commercianti: “Affari crollati”

Via Roma nei primi giorni di Ztl

Nella strada il traffico è diminuito sensibilmente. Il grido d'allarme dei negozianti.

PALERMO – Via Roma è praticamente irriconoscibile. Le macchine in transito nei giorni feriali sono pochissime e sono circondate da flotte di motorini, gli unici graziati dalle limitazioni della Zona a traffico limitato imposte dall’Amministrazione comunale. Anche i marciapiedi sono più sgombri del solito e dai negozi si affacciano i commercianti, perplessi e demoralizzati. I primi effetti delle Ztl, infatti, ricadono direttamente sulle loro spalle. E lo scontento è praticamente unanime. Diminuiscono i clienti, ci sono difficoltà nell’organizzazione delle attività, i dipendenti dei punti vendita tremano pensando ai loro posti a rischio.

“Abbiamo fatto un primo calcolo – spiega Antonella Mineo, di Beauty Star, profumeria che si trova davanti al Teatro Biondo – e rispetto alla settimana precedente abbiamo già registrato un calo delle vendite del 40 per cento. Per non parlare delle difficoltà con i rappresentanti che spesso non sono nemmeno di Palermo e quindi non hanno il pass per le Ztl e magari non sono riusciti a organizzarsi in tempo e quindi alla fine non arrivano, lasciandoci con gli espositori vuoti. Così non solo non abbiamo più i clienti di prima, ma quando qualcuno entra per comprare qualcosa a volte dobbiamo pure dire che non l’abbiamo. E sono tutte conseguenze della Ztl”. Il problema, infatti, non è solo il fatto che non si può lasciare l’auto su via Roma, proprio davanti ai punti di vendita, cosa che era già così prima dell’avvio della zona a traffico limitato, ma adesso non si possono più raggiungere nemmeno i parcheggi che ci sono nelle zone limitrofe e nelle stradine laterali. “Due giorni fa – racconta Salvo, dipendente del negozio di casalinghi di via Roma Guajana – un cliente aveva deciso di comprare tre servizi di piatti, per un totale di 110 euro. Poi, quando si è reso conto che, non avendo il pass per le Ztl, non poteva caricare gli scatoloni in auto ha deciso di rinunciare all’acquisto. E per noi è stato un grossissimo danno perché abbiamo dovuto rinunciare a un introito importante. Sarebbe stato diverso se, per esempio, il cliente avesse potuto lasciare l’auto nel parcheggio che c’è qui dietro”.

Ma anche al Gagini Parking la situazione è disastrosa. Quando proviamo a chiedergli come sono cambiati gli affari quotidiani del parcheggio, Antonio Molinelli ci fa un segno con la mano, prima rivolta verso l’alto poi verso il basso. Come dire, dalle stelle alle stalle. “Siamo passati da 100 macchine al giorno a 20. Non ho idea di come potremo sopravvivere a questo provvedimento del Comune”. Per raggiungere la zona a traffico limitato, infatti, i residenti sprovvisti di pass si rivolgono ai mezzi pubblici. Gli autobus di linea 101 e 102 viaggiano sempre più pieni. E si riempie anche oltre la soglia di accettabilità la navetta Free Centro storico, che di via Roma per altro percorre soltanto un tratto.

“Non hanno capito che via Roma non era pronta per tutto questo”, commenta Rosario Attardo, titolare del negozio DMail, che vende oggettistica di varia natura e che si trova proprio davanti alle Poste di via Roma. “Avrebbero dovuto pensare, per esempio, a una deroga per la auto dirette ai parcheggi privati della zona. E non possiamo nemmeno pensare che la gente che transita su via Maqueda, dove alla fine la pedonalizzazione ha funzionata, arrivi fino a qui: il tipo di commercio è diverso e le due strade sono troppo lontane, anche se non si sembrerebbe. Non tutti sono abituati a camminare così tanto”.

Che sia solo questione di abitudine? “Potrebbe essere così – dice bruno Loiacono, titolare dell’Outlet del Centro Mega -. Ricordo quando chiudevano via Roma al traffico la domenica. Inizialmente fu difficile, poi invece la domenica lavoravamo più che negli altri giorni. In prospettiva, e con qualche aggiustamento, crediamo che potrebbe funzionare”. E c’è chi si è dato un tempo: “Un mese, massimo un mese e mezzo – confessa Antonella Mineo di Beauty Star – giusto per vedere se in vista delle feste dovesse cambiare qualcosa, altrimenti dovremo decidere il da farsi e non è escluso che si chiuda”.


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