Crocetta: “Io presidente anti-Renzi? | Sono stato più leale dei renziani” - Live Sicilia

Crocetta: “Io presidente anti-Renzi? | Sono stato più leale dei renziani”

Il Corriere parla di una fronda dei governatori del Sud contro il segretario. “Io non ne faccio parte”.

Le tensioni nel Pd
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PALERMO – “Io parte di una fronda contro Matteo Renzi? Le cose non stanno così. Anzi, nei confronti del segretario del Pd sono stato molto più leale di quanto lo siano stati con me i renziani qui in Sicilia”. Rosario Crocetta allontana così le ricostruzioni che lo vedono come uno dei protagonisti di una sorta di “alleanza del Sud” dalla parte di D’Alema, contro il leader nazionale dei dem, rilanciata anche oggi dal Corriere della Sera.

Il quotidiano parla di una mobilitazione di amministratori e amministratori del Mezzogiorno, dal governatore della Puglia Michele Emiliano a quello della Campania Vincenzo De Luca, passando per i più “autonomi” sindaci Luigi De Magistris a Napoli e Leoluca Orlando a Palermo. Tutti pronti a spodestare l’ex premier.

“Io – ribadisce Crocetta – non mi occupo delle vicende interne del Pd. Non mi interessano le logiche delle correnti. Sono e rimango un ‘lealista’. La mia lealtà nei confronti di Renzi è stata finora assai superiore a quella manifestata dai renziani nei miei confronti”.

E Crocetta ricorda, tra le altre cose, la sua scelta di schierarsi “per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale. Io non ho messo su nessun patto e nessuna alleanza. Come ho sempre fatto, del resto. Questa – aggiunge – è sempre stata la mia forza e la mia debolezza”.

Ma le tensioni tutte interne al Pd sono già evidenti anche in Sicilia, dove la capogruppo all’Ars Alice Anselmo e il vicecapogruppo Giovanni Panepinto hanno criticato il mancato coinvolgimento del partito nella preparazione della Finanziaria regionale. “Non credo – dice Crocetta – che le critiche fossero indirizzate a me. Anche quella è probabilmente una storia tutta interna al partito. Penso infatti che le lamentele avessero come primo obiettivo l’assessore all’Economia Baccei, più che il sottoscritto”.

Insomma, Crocetta “gioca” a fare il “governatore istituzionale. A me – spiega infatti – interessa solo la Sicilia. E se in passato sono entrato in conflitto col governo nazionale è stato solo nell’interesse della Regione che governo”. In realtà, dalla rinuncia ai contenziosi al recepimento in Sicilia di una sfilza di norme nazionali, si fa anche fatica a reperire questi “strappi” del governatore nei confronti del governo nazionale. E anche guardando le sue giunte di questi quattro anni emerge chiaramente un dato: la compagine ‘renziana’ è stata l’unica a non mettere mai un piede fuori, nemmeno per un giorno, dai governi di Crocetta. Dove, tra l’altro, la figura-chiave di Baccei – scelto e inviato proprio dal governo nazionale – sta scandendo da un po’ i ritmi della legislatura.

Altro che strappi, quindi. Ma qualche polemica, certamente. A cominciare dagli attacchi nemmeno troppo velati di Davide Faraone: “Sostenere Crocetta? Se lo facessi, sarei da Tso”. Sarei un pazzo, insomma, ha detto a più riprese il sottosegretario. “Se dovessi ripagare i renziani con la stessa moneta – replica allora Crocetta – altro che Emiliano… Ma non cadrò in questa tentazione”.


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