Vinciullo sfida Fiumefreddo: |"Le carte in Procura le ho portate io" - Live Sicilia

Vinciullo sfida Fiumefreddo: |”Le carte in Procura le ho portate io”

Deluso chi si aspettava il secondo round dello scontro.

Salta il faccia a faccia
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CATANIA – “Antonio Fiumefreddo arriva”. “Antonio Fiumefreddo non arriva”. “Antonio Fiumefreddo è affetto da sindrome influenzale. Ha 38,3 gradi di febbre. Non viene”. Nel tira e molla, salta l’incontro pubblico tra l’amministratore di Riscossione Sicilia e il presidente della commissione Bilancio all’Ars Antonio Vinciullo previsto oggi allo Yachting Club di Catania. Deluso chi si aspettava il secondo round dello scontro celebrato le scorse settimane in seduta di Commissione, quando Fiumefreddo ha lanciato la denuncia che “una parte della politica, trasversale, che tutela interessi criminali e che ha fatto dell’esattoria una leva criminale. Anche in questo Palazzo c’è una parte della politica infiltrata. E i nomi e cognomi li faccio alla magistratura, no in altre sedi”. “Portatelo via”, è stata la reazione del presidente.

L'incontro di oggi.

Un sipario che intanto ha già prodotto degli effetti. Sì, perché al Palazzo di Giustizia c’è andato Vincenzo Vinciullo. “Ieri ho già depositato tutti i verbali alla Procura di Palermo – ha spiegato il presidente della commissione Bilancio ai giornalisti – Esaudisco sempre i desideri delle persone e siccome il desiderio dell’amministratore delegato era di trasmettere gli atti alla Procura, io l’ho già fatto”.  Una scelta che sa tanto di gara di salto in lungo e che è destinata ad avvelenare ulteriormente il dibattito: “Sono un pubblico ufficiale – spiega – che nell’esercizio delle sue funzioni è venuto a conoscenza di cose che obbligatoriamente dovevano essere rappresentate ai giudici. Se ci sono fatti penalmente rilevanti, sarà un problema tra l’amministratore di Riscossione e la Procura. La commissione Bilancio non si occupa di queste vicende ma di numeri”.

Un caso politico o giudiziario? “Né l’uno, né l’altro – insiste Vinciullo – La politica è cosa troppo seria per trasformarsi in un cortile”. E intanto la palla passa nelle mani di Rosario Crocetta: “La scorsa settimana – fa sapere il presidente della commissione Bilancio – abbiamo convocato il presidente della Regione in quanto socio di maggioranza di Riscossione. Ma lui non è venuto. Vogliamo sapere a cosa servono i 130milioni di euro spalmati in tra anni che la Regione deve dare a Riscossione e, soprattutto, qual è il futuro di Riscossione Sicilia visto che la nuova legge nazionale prevede lo scioglimento di Equitalia e la nascita di una sistema di riscossione unico da Bolzano a Portopalo”.

 


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