Wind3, il flash mob al Foro Italico | L'impegno dei candidati sindaco - Live Sicilia

Wind3, il flash mob al Foro Italico | L’impegno dei candidati sindaco

I lavoratori a rischio hanno incontrato il sindaco Orlando e il candidato Ugo Forello.

PALERMO – Il sindaco Leoluca Orlando, insieme all’assessore Giovana Marano, ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori di Wind3 del call center ex 3Hg di Palermo che hanno realizzato un flash-mob al “pratone” del Foro Italico per sensibilizzare la cittadinanza sulla loro vertenza. Al centro dell’incontro la fortissima preoccupazione per l’annuncio di Wind-3 di cedere i quattro call center italiani provenienti da 3, di cui uno su Palermo che interessa quasi 300 dipendenti.

“I dati di bilancio presentati in seguito alla fusione tra i due gestori internazionali, sono tutti positivi, sia sul fronte del fatturato che su quello degli abbonati – ha detto Orlando – e in questo scenario non si comprende come una misura come quella della cessione di ramo sia motivata. L’amministrazione comunale seguirà la vertenza ed è pronta a favorire soluzioni di consolidamento della presenza del gruppo Wind-Tre”.

Anche il candidato sindaco del M5s Ugo Forello ha incontrato questa mattina gli operatori del call center di Palermo. “Il movimento 5 Stelle è a fianco dei lavoratori del call center – dice Forello. – Come atto concreto e simbolico, il giorno dopo la mia elezione sarà quello di interrompere qualsiasi tipologia di contratto siglato con il comune di Palermo, nel caso in cui gli esuberi non rientrassero”.

Sulla vertenza era intervenuto anche Fabrizio Ferrandelli: “Palermo non può permettersi la perdita di un solo posto di lavoro. Per questo tra i nostri grandi progetti prevediamo la creazione di un polo tecnologico in cui concentrare tutte le attività di IT per riqualificare gli operatori del settore presenti in città ed attrarre altri investimenti. Ho sempre lottato al fianco dei lavoratori dei call center (la mia generazione) e non posso permettere che altri palermitani rischino il posto di lavoro. Dobbiamo frenare l’emorragia di oltre 5 mila persone che ogni anno lasciano Palermo – conclude Ferrandelli – ma al contempo tutelare chi un lavoro ce l’ha”.

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