Pistorio chiede scusa a Crocetta | "Le mie solo battute da caserma" - Live Sicilia

Pistorio chiede scusa a Crocetta | “Le mie solo battute da caserma”

L’assessore incontra il governatore: "Le frasi? Gossip senza legame con la realtà. Ho sbagliato"

L'intervista
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3 min di lettura

PALERMO – “Le mie erano battute da caserma che avrei dovuto evitare e che comunque non avevano alcun legame con la realtà dei fatti”. Giovanni Pistorio è appena uscito da Palazzo d’Orleans. Lì, si è incontrato col presidente della Regione Crocetta, che ieri dopo un interrogatorio in tribunale e anche oggi ha ribadito il fastidio per le parole dell’assessore alle Infrastrutture, finite nella carte dell’inchiesta Mare Mostrum. Facili ironie sulle motivazioni alla base dei viaggi del governatore a Filicudi. Parole che hanno spinto Crocetta a mettere in dubbio la stessa permanenza in giunta di Pistorio.

Assessore, avete chiarito? Resta al suo posto?

“Abbiamo parlato a lungo. E abbiamo chiarito una vicenda chiaramente non piacevole”.

Il presidente ha affermato di essere stato pesantemente offeso dalle sue affermazioni, intercettate e finite negli atti dell’inchiesta.

“Lo capisco. Io ho infatti espresso oggi il mio rammarico, il mio dispiacere e ovviamente il mio imbarazzo per quelle che erano battute in libertà, espresse con un linguaggio sgradevole”.

Al di là del tono, però, quelle dichiarazioni sono finite negli atti depositati al Gip.

“Il punto è questo: quelle erano battute. E non avevano alcuna connessione con i fatti, con la realtà. Ci siamo concessi, io e i miei collaboratori, un pettegolezzo gratuito. Anche se…”.

…anche se?

“Va ricordato che quelle battute erano espresse in un ambito assolutamente privato. Se la vita di tutti noi venisse costantemente osservata, intercettata e se tutto venisse poi esposto pubblicamente, sono certo che non sarei il solo a trovarmi in imbarazzo”.

Le ripeto, però: al di là delle parole e del tono, quelle e altre intercettazioni sono finite nelle carte dell’inchiesta.

“Questo pomeriggio, oltre a chiarire la vicenda delle battute, abbiamo ripercorso la vicenda amministrativa. E siamo arrivati alla stessa conclusione: la Regione si è sempre comportata con correttezza. Tutti gli atti prodotti sono legittimi, non c’è nessun illecito, non abbiamo nulla di cui dolerci”.

Scusi assessore, proprio lei, però, ha parlato di “capriccio” del presidente…

“Quando parlavo di capriccio, mi riferivo a una ipotesi che non mi fu avanzata mai da Crocetta, di estendere le tratte a tutti i mesi dell’anno…”.

Non fu Crocetta a proporlo? E perché in quelle intercettazioni parla di “capriccio del presidente”?

“La cosa mi fu presentata così, ma alla fine, comunque, quella ipotesi non fu realizzata. Si è decisa, infatti, una proroga per cinque giorni e la ritengo una idea assolutamente sensata: che i turisti che giungono in Sicilia all’aeroporto possano raggiungere facilmente un aliscafo per le Eolie, invece di andare fino a Milazzo, mi pare una buona idea. E anzi credo andrebbe riproposta l’anno prossimo, estendendo le corse fino alla fine di settembre, quando in Sicilia il clima è ancora pienamente estivo”.

A dire il vero, pare che l’anno prossimo le corse si concluderanno il 3 settembre.

“Noi cerchiamo di fare il possibile con i soldi che abbiamo. E come è noto, il bilancio della Regione ha subito tagli ovunque, dalla Formazione ai finanziamenti ai Comuni, passando per il Trasporto pubblico locale. È toccato anche al trasporto marittimo la cui spesa è calata da 90 a 60 milioni di euro. E non a caso, l’Ufficio della Regione che si occupa di questi fatti, chiese altri 4,5 milioni per garantire i servizi. E tramite un intervento in giunta siamo riusciti a reperirne tre”.

Quindi lei pensa che l’inchiesta della Procura non abbia motivo di andare avanti?

“Io dico solo che gli atti dal punto di vista amministrativo sono corretti. L’inchiesta penso abbia altri obiettivi, che vanno al di là dell’attività amministrativa, appunto”.

Intanto, lei resta in giunta.

“Il presidente Crocetta ha compreso. E ha dimostrato grande sensibilità. Non è stato piacevole affrontare questa discussione. Ma credo che abbiamo chiarito. Le mie erano battute da caserma. Un gossip gratuito. Un po’ di pettegolezzo estivo. Che avrei fatto meglio a evitare”.


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