TRAPANI – Seduto in un salone del suo quartier generale all’hotel Crystal, Piero Savona sospira: “Questa città ha subito lo scontro di potere tutto interno al centrodestra, tra Fazio e D’Alì, e la sua immagine è compromessa da tempo”. Trapani ha appena vissuto la sua ennesima giornata di passione con il ritiro informale di Mimmo Fazio dal secondo turno del 25 giugno e con il candidato dem, che non partiva con i favori dei pronostici, che vede la strada spianata verso Palazzo D’Alì. All’orizzonte, però, c’è un ballottaggio ‘fantasma’ che ne minerebbe l’autorevolezza: “Non abbassiamo la guardia – spiega -, c’è il rischio astensionismo e poi non credo al ritiro di Fazio”. L’ex sindaco resta in corsa ma nella conferenza stampa convocata per comunicare il suo disimpegno dalla campagna elettorale ha fatto riferimento a un atto di “sensibilità” che dovrebbe portare il candidato del Pd a rinunciare a sua volta rendendo di fatto inutile il voto del 25 giugno. “E’ stata una campagna elettorale certamente anomala”, è il Fazio-Pensiero. Un messaggio criptico ma facile alla decodifica: “Quello di Fazio è un ritiro ufficioso – sostiene Savona -. Lui non ha l’autorità morale e politica per parlare di sensibilità. Comprendo l’aspetto umano della vicenda ma avrebbe dovuto pensarci prima. Le vicende giudiziarie di Fazio e D’Alì riguardano loro due, non la città. Noi portiamo avanti la nostra proposta spiegando ai cittadini come intendiamo amministrare Trapani nella legalità”. Frasi pronunciate poco dopo una riunione operativa con i vertici del partito e con il segretario provinciale Marco Campagna.
Secondo Savona la mossa di Fazio è solo una “strategia” difensiva “correlata” all’appello presentato dalla Procura contro la revoca dei domiciliari all’ex sindaco. In casa Pd si avverte la tensione del possibile successo ma la linea è una sola: andare avanti senza proclami e portare “tanti elettori” al voto per dribblare in anticipo le critiche che verrebbero mosse a un sindaco ‘di minoranza’, eletto da una residua percentuale di trapanesi. Mosse tattiche un una città che sembra diventata un immenso scacchiere, con tre giocatori seduti al tavolo. Fazio, Savona e D’Alì sono i protagonisti di una campagna elettorale che ha regalato, forse, l’ultimo colpo di scena aprendo la strada a un governo di centrosinistra che manca da quasi vent’anni. “Quando tutto questo sarà finito parlerò, ma in questo momento ho deciso di fare un passo indietro”, le parole di Fazio nel caldo pomeriggio di Trapani davanti a un centinaio di simpatizzanti che non sentono ragioni e che intendono votare l’ex sindaco nonostante il suo annuncio. “Non rinuncio formalmente al ballottaggio perché consentirei a D’Alì, che è già stato bocciato dai trapanesi, di partecipare al secondo turno – è la teoria di Fazio – ma se dovessi essere eletto abbandonerei la carica”.
Il senatore di Forza Italia è il terzo ‘giocatore’ di una partita infinita. Tra lui e Fazio, un tempo amici, non corre buon sangue e la risposta dell’uomo forte di Forza Italia arriva attraverso due fedelissimi, i neo consiglieri comunali Giuseppe Guaiana e Gaspare Gianformaggio: “Fazio conferma la sua arroganza – dicono -. La sua annunciata volontà non di abbandonare la campagna elettorale, ma di voler indirizzare il voto verso un unico candidato, ci lasciano esterrefatti. Chi si crede di essere? Il padrone dei trapanesi?”. Poi la provocazione: “Se vuole veramente un voto libero rinunci ufficialmente, potrebbero seguire altre rinunce, ma ciò che sta facendo è civicamente irricevibile. Dice di non voler penalizzare la città e invece la sta esponendo ancora una volta alla gogna mediatica”. Il messaggio è chiaro: D’Alì, come Savona, non crede al disimpegno dell’ex sindaco e non accetterebbe comunque un ballottaggio ‘regalato’ dal nemico Fazio. E’ l’ultima mossa della partita a scacchi di Trapani.
Se Fazio si dimette la mattina del 25 giugno giorno della votazione per il ballottaggio? Ing.Gaspare Barraco.Marsala.
Non hai capito nulla ! Si deve dimettere ufficialmente, altrimenti fa come la volpe e l’uva della favoletta di Esopo. L’onestà intellettuale prevede che le dimissioni siano formali e tempestive, altrimenti è un giochetto per prendere per i fondelli i trapanesi elettori ! Chiaro no?
Il discredito che porta alle Istituzioni uno come Fazio è enorme. Perché non dirlo chiaro ?
Rinunciare alla candidatura.
Questo sarebbe stato un atteggiamento serio e onesto dopo le scandalosissime intercettazioni dove si lamenta di com’è trattato da Morace.
Dopo la vicenda dei 150.000 euro.
Non arrivo al ballottaggio: l’inchiesta mi ha danneggiato, grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e creduto in me.
Arrivo al ballottaggio: Mi ergo a figura morale e umile che fa un passo indietro.
Il massimo del opportunismo.
Quello di Fazio è un calcolo, studiato a tavolino con gli avvocati.
I trapanesi sono creduloni?
Sono un gregge da spingere nell’ovile con chiacchiere bizantine?
Sono così affascinati e allucinati da credere a qualsiasi pomposo discorso pieno di fumosi contenuti ?
Adesso nella partita a scacchi sulla poltrona di sindaco di Trapani la mossa dello scacco matto è tutta nelle mani del terzo classificato al primo turno.
Siccome l’elettorato di centrodestra è comunque maggioritario a Trapani e Fazio è ancora formalmente in gara per il ballottaggio ed ha preannunciato che se eletto di dimetterà, non rimane che chiamare tutti gli elettori di centrodestra a votare massicciamente per Fazio al ballottaggio in modo da eleggerlo e farlo dimettere subito dopo come ha già promesso.
A quel punto la regione nomina un commissario per qualche mese ed in autunno si tornerà a votare con un solo candidato del centrodestra che sicuramente non sarà Fazio.
Dopo tutte le assurdità e lo scompiglio di questa incredibile campagna elettorale trapanese questa è l’unica strategia che può spianare la strada ad un sindaco di centrodestra che non sia inaffidabile, sconclusionato ed eticamente scarso (sui giudizi penali meglio astenersi fino a sentenza) e che ha preso il 31% dei voti con un programma elettorale davvero scarso (solo manutenzione della città, nessuno slancio, nessuna visione per il futuro, solo clientela…).
I trapanesi sono quelli che hanno dato più del 30% dei consensi a Fazio e più del 20% dei consensi a D’Alì. Fa molto più del 50%