Rappa, Virga e il peculato | Tutte le spese ai raggi X - Live Sicilia

Rappa, Virga e il peculato | Tutte le spese ai raggi X

Le contestazioni dei pubblici ministeri di Palermo. (Nella foto il quadro sequestrato).

PALERMO – Era abitudine di Vincenzo Corrado Rappa, amministratore unico della Nuova Sport Car spa, prelevare “senza alcuna giustificazione” soldi in contanti dalla cassa e dai conti correnti della concessionaria con cui affrontava spese personali: dalle bollette Enel alla palestra, dai versamenti dei contributi per la colf all’acquisto di opere d’arte. Il tutto per un totale di 564 mila euro fra il 2013 e il 2014.

Lo scrive il giudice Wilma Mazzara che ha disposto il sequestro per equivalente di un milione di euro nei confronti di Walter Virga e dell’imprenditore. Un provvedimento che arriva alla vigilia della requisitoria del pm al processo per decidere se confiscare o dissequestrare i beni del gruppo. La nuova accusa di peculato viene respinta con fermezza dai legali dell’imprenditore che ne contestano persino la configurabilità.

Secondo i pubblici ministeri, quando Virga fu nominato amministratore giudiziario dei beni Rappa, finiti sotto sequestro nel marzo del 2014, avrebbe dovuto chiedere indietro le somme di denaro. Ed invece li avrebbe compensate. “Lungi dal chiedere, come avrebbe dovuto, a Rappa la restituzione delle somme indebitamente percepite – prosegue il gip – procedeva invece ad iscriverle nella contabilità aziendale e nei relativi bilanci d’esercizio, quale credito vantato dalla Nuova Sport Car spa nei confronti del precedente amministratore Rappa. Sui compensi riconosciuti Virga ha pagato anche le ritenute fiscali e Rappa le tasse.

I pm rilevano una serie di presunte irregolarità sulla scorta degli accertamenti della polizia tributaria: il compenso per i tre mesi del 2014 sarebbe sproporzionato rispetto all’intero 2013 e non c’era l’autorizzazione del giudice delegato per l’operazione. Sospetti anche sulle due delibere del Consiglio di amministrazione, precedenti al sequestro, che dovrebbero costituire il presupposto formale per giustificare i pagamenti. Si parla di correzioni a penna e di una delibera non sottoscritta dallo stesso Rappa in qualità di presidente dell’assemblea.

Il consulente del lavoro Giuseppe Garofalo ha poi aggiunto che sconsigliò a Virga di procedere “in quanto la Nuova Sport Car spa già in sofferenza finanziaria, si sarebbe vista costretta ad ulteriori esborsi per il pagamento delle trattenute fiscali sui compensi riconosciuti a Rappa”. Ed ancora il consulente Filippo Lo Franco ha spiegato che “era preferibile chiedere allo stesso Rappa la restituzione del denaro o delle opere d’arte”.


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