Se le poltrone non bastano mai | All'Ars solo 18 "soldati semplici" - Live Sicilia

Se le poltrone non bastano mai | All’Ars solo 18 “soldati semplici”

Si parla di aumentare il numero dei segretari. Ma già oggi 52 deputati percepiscono un'indennità aggiuntiva.

Costi della politica
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PALERMO – Todos caballeros a Palazzo dei Normanni. Lì dove le poltrone non bastano mai. Ma gli artigiani della qualità sono già al lavoro per confezionarne due nuove di zecca. È stato il Movimento 5 Stelle ieri a rendere nota la proposta arrivata in commissione Regolamento di aggiungere altri due deputati segretari all’Ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Una proposta che arriva proprio quando il parlamento regionale torna a far parlare di sé sul tema dei costi della politica, per i rilievi mossi dai magistrati contabili sulla grande infornata dei portaborse.

Quel che è certo è che già oggi, a Palazzo dei Normanni sono davvero una manciata i deputati che sono rimasti privi di una carica, piccola o grande, che garantisca una qualche integrazione della busta paga.

Innanzitutto c’è il consiglio di presidenza, quello che Gianfranco Micciché, secondo quanto riportato dai grillini, vorrebbe allargare. È composto da nove deputati: un presidente, due vicepresidenti, tre questori e tre segretari. Tutti percepiscono un’indennità aggiuntiva. Oltre alla quale, dispongono anche di un budget cospicuo per i collaboratori.

I gruppi parlamentari sono nove, ognuno ha un capogruppo che percepisce un’indennità aggiuntiva. È interessante notare che i tre gruppi più numerosi (M5S, Forza Italia e Pd) hanno 44 deputati, i restanti 26 sono divisi in ben sei gruppi. Quello di Sicilia Futura è formato da solo due deputati, tre quello di Fratelli d’Italia. Ogni gruppo, oltre all’indennità del capogruppo, porta con sé altri costi di personale.

Tra ufficio di presidenza e capigruppo si arriva così a diciotto deputati su settanta che percepiscono un’indennità aggiuntiva. Ma ci sono poi le commissioni. Quelle permanenti sono sette. Ognuna ha un presidente, ben due vicepresidenti e un segretario. E tutti percepiscono un’indennità aggiuntiva. Ventotto deputati in tutto. Che si aggiungono ai diciotto di prima, il totale fa 46.

Al presidente dell’Ars spetta una indennità aggiuntiva netta di 2.700 euro al mese, ai due vicepresidenti vanno 1.800 euro, ai deputati questori 1.622,45, ai deputati segretari, ai presidenti di commissione e ai capigruppo vanno 1.159,14 euro. I vicepresidenti di commissione devono accontentarsi di 500 euro in più, circa la metà va ai segretari di commissione. Le cifre sono tutte al lordo e si aggiungono agli 11.100 euro mensili di emolumenti che spettano ai deputati, dei quali 4.500 euro sono una diaria, quindi un rimborso esentasse pagato nella medesima misura tanto a chi viene da Ragusa quanto a chi abita a Palermo a due passi dal Parlamento.

È finita? No, perché ci sono gli assessori regionali. Sono in cinque: Cordaro. Grasso, Turano, Lagalla, Falcone. Anche per loro c’è un’integrazione del reddito – pari a quella dei presidenti di commissione – che però non è a carico dell’Ars. Proprio come per il presidente della Regione, i cui emolumenti sono equiparati a quelli del presidente dell’Assemblea. E si arriva così a 52 deputati in carica con i gradi. In pratica, dei 70 componenti dell’Assemblea, solo diciotto sono “soldati semplici”. Diventeranno sedici se passerà la norma che introduce due nuovi segretari. Da qui a fine legislatura nella camera grassa di Palazzo dei Normanni c’è tempo per inventarsi qualcos’altro per non far sentire quei sedici figli di un dio minore.


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