Un milione di straordinario alla Rap | E Palermo è 'invasa' dai rifiuti - Live Sicilia

Un milione di straordinario alla Rap | E Palermo è ‘invasa’ dai rifiuti

L'azienda è in difficoltà, ma i compensi 'extra' crescono. Il Comune: "Verificheremo". FOTO

PALERMO – Un boom dello straordinario che supera il 1000%, nonostante quest’anno Palermo abbia vissuto una continua emergenza rifiuti, ma anche una voragine sulla manutenzione stradale che provoca cause al Comune e debiti fuori bilancio. La semestrale della Rap, la società partecipata che si occupa di igiene pubblica, non fa dormire sonni tranquilli al Comune guidato da Leoluca Orlando, con gli uffici deputati al controllo delle aziende che hanno messo nero su bianco tutte le proprie perplessità. Da gennaio a giugno la società ha fatto registrare una perdita di 6,3 milioni di euro ma, secondo gli uffici comunali, a preoccupare è la situazione in generale.

Palermo, si sa, da gennaio a oggi ha vissuto una continua emergenza: strade sporche, raccolta a singhiozzo e buche a mai finire. Ma quello che salta all’occhio è che, nonostante un servizio che ha lasciato parecchio a desiderare, la società è riuscita a spendere il 1001% in più di solo lavoro straordinario, malgrado le severe direttive di Piazza Pretoria che invece impongono di limitarlo, e 176mila euro di domenicale in più. Se nel budget si prevedevano 100 mila euro di straordinario, a fine giugno il conto è stato assai più salato: 1.101.862 euro, in pratica il 1001,9% in più, dieci volte tanto. Una cifra che sembra fare a pugni con le immagini di una città piena di immondizia e le strade sporche.

Ma come è stato possibile? “Abbiamo avuto una riunione proprio su questo tema – spiega il vicesindaco Sergio Marino – e la Rap ci ha detto che il lavoro straordinario è dovuto alla mancanza di personale. Faremo i dovuti accertamenti per capire cosa è successo perché il fenomeno non può diventare fisiologico, ma bisogna anche dire che in questi anni molti lavoratori sono andati in pensione”.

A conti fatti, quando la Rap è nata nel 2013 aveva 2.450 dipendenti che oggi, dopo cinque anni, sono scesi a 1.980 e da qui a dicembre un’altra trentina dovrebbe mettersi a riposo. Il punto è che, nel frattempo, sono aumentati i servizi: solo il Porta a porta 2, per fase un esempio, ha richiesto 103 unità che sono state prese dalla manutenzione strade e dallo spazzamento, dato il blocco delle assunzioni fino allo scorso giugno stabilito dalla legge Madia. La società, non potendo reclutare altro personale, aveva anche proposto (in epoca pre-Norata) di attingere dal bacino della Srr prendendo i dipendenti in comando, cioè solo in prestito e temporaneamente: operai che hanno una qualifica bassa e che quindi sarebbero costati solo 26 mila euro l’anno ciascuno, contro assunzioni a tempo indeterminato (anche Reset) che sarebbero costate molto di più. Se infatti si tolgono operatori ecologici dalle strade ma bisogna comunque pulirle, le scelte sono obbligate: nuovo personale oppure straordinario. Con la differenza che con un milione di euro si pagano sei mesi di straordinario oppure 40 operai della Srr a sei ore ciascuno e per un anno intero. Ma il Comune non ha concesso il via libera.

“Entro ottobre presenteremo il nuovo piano industriale – dice l’amministratore Giuseppe Norata, che si è insediato ad agosto – e poi quello finanziario, discutendo con l’amministrazione. C’è un problema legato al personale che in parte risolveremo con una riorganizzazione interna, in parte rivedendo i servizi, ma la perdita non è strutturale e le economie sono possibili, come dimostra l’attivazione della nuova linea di compostaggio”. “E’ evidente che serve altro personale – dice Dionisio Giordano, segretario nazionale aggiunto della Fit Cisl – ma i dipendenti non possono fare più di tre ore di straordinario al giorno: a tutela della loro salute, dei servizi e dell’equilibrio finanziario della Rap, avevamo proposto di attingere dal personale della Srr che ha un livello retributivo più basso. La politica però adesso deve decidere, visto che non c’è più il blocco”.

“E’ la cronaca di una crisi annunciata – attacca il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Ugo Forello – Purtroppo i dati consuntivi del primo semestre Rap e la relazione del settore non fanno altro che affermare che ‘il re è nudo’. Lo squilibrio di gestione e lo stato di crisi erano, infatti, nell’aria anche a causa dell’avvio di Palermo Differenziata 2. Il lavoro straordinario è aumentato di dieci volte rispetto alle previsioni ed è quasi raddoppiato quello domenicale. Non è il momento di sterili e inutili polemiche, ma l’amministrazione attiva ha la responsabilità di avere lasciato che la situazione diventasse sempre più grave, con un rischio concreto di compromettere la continuità aziendale e l’erogazione dei servizi pubblici affidati”.

Ma non è finita qui. Il valore della produzione, rispetto al budget di previsione, è infatti sceso di ben 11 milioni: un calo dovuto per lo più ai mancati introiti da Bellolampo, visto che la discarica è chiusa agli altri comuni, ma anche dalla manutenzione strade che ha fatto segnare un -2,2 milioni. Ed è su quest’ultimo aspetto che si sofferma il Comune: “L’analisi degli scostamenti – si legge nella nota firmata da Sergio Maneri – fa emergere la sostanziale incapacità della società a eseguire quanto previsto nel contratto di servizio. Appare improcrastinabile il processo di revisione delle competenze assegnare alla società, attesa la sostanziale incapacità dell’azienda di realizzare quanto previsto”. Insomma, se la Rap non riesce a fare la manutenzione strade bisogna prenderne atto. Basti pensare che le strade cittadine ammontano a nove milioni di metri quadrati e, per stessa ammissione della partecipata, bisognerebbe rifarne 600 mila l’anno: peccato che il contratto ne preveda appena 400 mila e che in sei mesi la Rap si sia fermata ad appena 74 mila. Una situazione che non solo comporta meno introiti per l’azienda e strade colabrodo, ma anche cause contro il Comune fatte da chi fa incidenti per buche e avvallamenti, tanto che Maneri fa esplicito riferimento ai “debiti fuori bilancio generati da sentenze sfavorevole concernenti la responsabilità dell’ente (il Comune, ndr) per gli infortuni cagionati dal cattivo stato delle strade cittadine”.

Ma in generale gli uffici non sono teneri con la Rap: “Lo stato di squilibrio è fortemente influenzato dalla mancata realizzazione dei ricavi previsti e per i quali sono stati sostenuti i costi”. E per quanto riguarda i ricavi, c’è una “forte rigidità della struttura dei costi operativi che, in mancanza di fattori remunerativi, fornisce un quadro della gestione che, oltre a non essere economia, rischia di compromettere il mantenimento delle condizioni per la continuità aziendale e l’erogazione dei servizi pubblici affidati”. Infine riflettori accesi anche sul Tmb, che costa 10 milioni l’anno non previsti dal contratto: “E’ necessario intervenire con immediatezza – raccomandano gli uffici – al fine di salvaguardare l’equilibrio economico”.

“Il nodo principale è certamente nello squilibrio fra i ricavi previsti e i costi di produzione – continua Forello – Infatti risultano rispetto al budget di previsione del tutto sovradimensionati i ricavi provenienti dal contratto di servizio, per il mancato aumento della Tari, e quelli da raccolta differenziata e per lo smaltimento in discarica. Di converso, invece, i costi di produzione anche nel solo settore ambientale presentano rispetto al badget un risultato negativo di quasi tre milioni di euro. E’ forse l’ultimo treno per la Rap e passa necessariamente per un’immediata revisione del contratto di servizio che elimini il settore manutenzione strade, una effettiva riorganizzazione aziendale e la rimodulazione del piano della raccolta differenziata porta a porta e dello spazzamento. Solo dopo avere affrontato e superato tali questioni sarà possibile risolvere il problema delle carenze di personale, anche attraverso il ricorso alla mobilità interaziendale”.


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