Violento nubifragio nell'Ennese |Crolla un muro, famiglia in salvo - Live Sicilia

Violento nubifragio nell’Ennese |Crolla un muro, famiglia in salvo

Frane, evacuate abitazioni. Dalla Regione 6 milioni, Musumeci chiede lo stato d'emergenza

Piazza Armerina
di
3 min di lettura

PIAZZA ARMERINA (ENNA) – Un violento nubifragio si è abbattuto a Piazza Armerina, nell’Ennese, con un ‘fiume’ di acqua, fango, massi e detriti ha invaso diversi quartieri. La violenza della pioggia ha fatto crollare il muro di una casa con tre persone che erano rimaste isolate nell’abitazione e che sono state salvate dai pompieri. Cinque famiglie sono state fatte evacuare per precauzione. Diverse auto sono state travolte. Una vettura è rimasta bloccata in un sottopasso allagato: gli occupanti sono riusciti a mettersi al sicuro. Un fulmine è la causa di un violento incendio in un capannone di una ditta edile, con fiamme alte oltre 10 metri che hanno distrutto due mezzi. Sul posto 6 squadre vigili del fuoco per spegnere il rogo. Decine le frane e gli smottamenti che hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Domani scuole chiuse, lo ha deciso il sindaco Nino Cammarata, che invita i cittadini, nonostante non piova, a non uscire di casa.

Intanto, la Regione ha destinato sei milioni di euro a favore delle Province e dei Comuni che hanno subito pesanti danni dall’alluvione di questi ultimi giorni. La decisione è arrivata nel corso di una riunione convocata d’urgenza a Palazzo d’Orleans dal presidente Nello Musumeci: il vertice è stato allargato ai dirigenti della Protezione civile, dell’Ambiente, della Programmazione, del Bilancio e della Struttura contro il dissesto idrogeologico. “La situazione – ha sottolineato il governatore – è davvero difficile e drammatica, migliaia di aziende, soprattutto agricole, sono in ginocchio. Bisogna subito dare un segnale concreto, ai sindaci ed alla gente colpita, affinchè non si sentano soli”.

In particolare, il governo ha deciso che un milione di euro, dai fondi di bilancio, sia destinato agli enti locali colpiti dalla calamità da utilizzare in lavori di somma urgenza per rimuovere le macerie e ripristinare la viabilità nelle strade di particolare interesse provinciale e comunale. Altri cinque milioni di euro serviranno per il ripristino delle infrastrutture danneggiate. Queste ultime risorse sono prelevate dal Fondo di sviluppo e coesione, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dallo stesso presidente della Regione. Gli interventi saranno coordinati dal dipartimento regionale della Protezione civile. “Alle Province e ai Comuni alluvionati assegneremo sessanta giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi, altrimenti perdono il finanziamento”, avverte il presidente Musumeci. “Le esperienze passate ci dicono che i tempi di certa burocrazia spesso non sono compatibili con le urgenze dettate dalle necessità della gente e del territorio. Un muro crollato, una strada dissestata non debbono rimanere per anni in quelle condizioni. Servono tempi certi. Peraltro, se gli enti locali non dovessero avere sufficiente personale tecnico in organico, potranno benissimo procedere con l’affidamento di incarichi esterni. Nelle scorse ore ho parlato con i sindaci dei Comuni colpiti ed ho assicurato la vicinanza della Regione. Ma dobbiamo pensare anche alle aziende danneggiate. E qui serve l’intervento urgente del governo di Roma. Per questo, abbiamo proclamato oggi stesso lo stato di calamità e chiesto al governo centrale di dichiarare l’emergenza. Se ai nostri provvedimenti aggiungiamo quelli che dovrebbero arrivare dalla Capitale, credo che avremo la possibilità di ridare un minino di serenità ai territori devastati. Certo, quanto accaduto deve farci riflettere sulla attenzione che nel passato hanno avuto le istituzioni per la tutela del territorio. Una condotta irresponsabile! Per questo tre mesi fa abbiamo istituito l’Autorità di bacino, attesa da tanti anni: servirà a programmare e gestire gli interventi nel complesso sistema fluviale dell’Isola, del quale nessuno sembra essersi mai occupato. Nel frattempo -conclude il governatore- ho disposto delle indagini per possibili recenti omissioni da parte di alcuni funzionari e dirigenti dell’amministrazione regionale. Ma di questo non mi sento di parlare. Almeno per ora”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI