La grande fuga dalla Ztl | I negozi storici si trasferiscono - Live Sicilia

La grande fuga dalla Ztl | I negozi storici si trasferiscono

Insegne che hanno fatto la storia del commercio in città scelgono di lasciare il centro storico.

PALERMO – “Dopo due anni di Ztl, con un calo reale del fatturato del 50%, abbiamo deciso che piazza Cassa di Risparmio non fa più per noi”. Giuseppe Veniero mette un punto all’esperienza in centro storico dell’attività di famiglia, confetteria storica in cui suo nonno ha messo piede per primo nel 1940. “Senza polemica e con consapevolezza – dice – abbiamo capito che il commercio di prossimità non possiamo più condurlo in questa piazza, e proveremo a rilanciarci in via XX Settembre, fuori dalla Ztl”.

Perché ci spostiamo? La gente non ci raggiunge più  – dice Veniero –. Che i palermitani non sfruttino a dovere i mezzi pubblici purtroppo lo dobbiamo constatare, ma d’altro canto chi si muove in auto non ha parcheggi a disposizione e soprattutto abbiamo perso la clientela della provincia: ormai si sfruttano le aree extraurbane come i centri commerciali, dove non c’è nessuna difficoltà di posteggio o possesso di pass particolari”. Veniero lo ribadisce più volte, il suo spostamento non è da intendere come una mossa polemica: “Siamo stati e siamo ancora tra i fautori della rinascita del Centro Storico – spiega – e su questo progetto abbiamo puntato molto fin dall’inizio; però capisco che per il popolo possa suonare un po’ come una sconfitta il fatto che dopo 80 anni si arrivi a far spostare un’azienda storica”.

Giuseppe Veniero, come vari comitati preesistenti o formatisi dopo l’avvio della Zona a traffico limitato, sostiene che questa abbia profondamente intaccato la vita di commercianti e residenti. “C’è stata una desertificazione. I clienti lontani verrebbero apposta solo perché qui in piazza ci sono io, ma anche i residenti, se oggi scendono di casa e vengono da queste parti, chi incontrano? Solo me. La botta per il fatturato è stata dura – prosegue Veniero – e in questi due anni ho dovuto dare fondo a molti risparmi e licenziare anche un dipendente. Nel frattempo, non è stato fatto nulla per tutelarmi e farmi restare”. E proprio sui vari comitati che agiscono in zona, Veniero afferma che continuerà a farne parte.

La storia dei Veniero è simile a quella dei Sutera e dei Lombardo, altre famiglie titolari di attività storiche della zona, che però hanno scelto di non rinunciare alla sede originaria mantenendola in parallelo. “Parliamo di due attività che risalgono ai primi del ‘900 – commenta Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo – ovvero una gioielleria la prima e un negozio di ricambi ed elettrodomestici la seconda. Nel caso di Lombardo ad esempio, se non si può arrivare con la macchina nella loro sede di via Calderai, come si possono comprare elettrodomestici?”. Per Felice “ormai rimanere è quasi solo un riflesso affettivo, perché andarsene significa decidere di cancellare decenni di vita”. E al di là delle singole vicende, il presidente di Confimprese rileva “un crescendo di sfiducia, che deriva dal continuo rimbalzare su un muro di gomma e dall’impressione che qualcuno abbia deciso per i cittadini senza dargli scampo”.

Le proposte e le alternative non sarebbero mai mancate: “Come Confimprese abbiamo cercato in molti modi di alleviare la situazione – dice Felice – tra varchi d’accesso e nuove fasce orarie, proposte per creare parcheggi, o anche piani di comunicazione più efficaci, ma il Comune è arroccato sulle sue posizioni: abbiamo ricevuto solo dei no. L’unica convenzione, che però ci siamo rifiutati di firmare, è quella di Amat con Confesercenti e Confcommercio, che consente alle associazioni di categoria di ottenere i pass Ztl e distribuirli ai commercianti per venderli a 2 euro e 50. Qual è il senso della sola distribuzione, peraltro col rischio di concorrenza sleale? La proposta di Confimprese invece era che i soli commercianti dentro la Ztl aderissero a monte alla convenzione, e che potessero inserire e cancellare l’auto del cliente in autonomia”. Questa e altre proposte sarebbero rimaste inascoltate: “Una su tutte – spiega il presidente di Confimpresa Palermo – nell’estate del 2018 abbiamo provato all’ex assessore all’Ambiente, Sergio Marino, che dal punto di vista dell’impatto ambientale la Ztl non stesse portando a nulla. Non abbiamo mai ricevuto le risposte opportune”.

Alle perplessità dell’associazione di categoria risponde Giusto Catania, assessore con deleghe alla Mobilità e all’Ambiente al Comune di Palermo: “Da quando ci sono le isole pedonali e la Ztl, le attività economiche in Centro storico sono aumentate – afferma –. È chiaro anche che c’è un tipo di commercio non adatto ai centri storici, ma qui non parliamo più solo di Palermo perché è così in generale. Non sono per la polemica – prosegue Catania – ma far derivare da qui l’idea che bisogna eliminare la Ztl è una vecchia battaglia di chi continua a non rassegnarsi su un fatto: la Ztl è molto apprezzata dai cittadini per miglioramento di qualità dell’area e della circolazione. Anzi, da quando sono di nuovo assessore sono aumentate le richieste di pedonalizzazione ed estensione della Ztl da parte dei cittadini, a riprova che il contesto a Palermo è cambiato ma c’è ancora qualcuno che è rimasto indietro di anni nel dibattito”. Sulla mancata risposta del predecessore Marino, Catania commenta: “Non ero assessore quindi non posso entrare nel merito di quella vicenda, ma posso dire a scanso di ogni polemica che ci sono dati pubblici che parlano chiaro. A sei mesi e a un anno dall’istituzione della Ztl, sono stati rilevati miglioramenti nell’aria del Centro storico e della città in generale. Inoltre, gli sforamenti delle soglie di polveri sottili in tutta la città sono assolutamente nei limiti tollerati dalla legge, e quei dati pubblici lo testimoniano”.


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