"Province, basta notizie infondate" | Musumeci all'attacco di Roma - Live Sicilia

“Province, basta notizie infondate” | Musumeci all’attacco di Roma

Il governatore: "Poltronifici? Se la politica diventa un costo ci stiamo preparando alla dittatura".

CATANIA – Giù le mani dalle Province. Il presidente Nello Musumeci non intende fare sconti ai pentastellati su un tema a lui caro e promette barricate. “Quando i rappresentanti del movimento Cinquestelle dicono che le province sono un poltronificio dimostrano di non essere mai entrati in una provincia, averla soppressa, come hanno fatto loro insieme al centrosinistra, ha portato al disastro delle strade in Sicilia”, spiega Musumeci a margine della conferenza stampa di presentazione della “Fiera Mediterranea del cavallo”.

Non una difesa dello status quo ma un tentativo di salvaguardare il ruolo degli enti d’area vasta. “La gente deve sapere che la competenza sulle strade non è della Regione siciliana: è dei comuni per le strade comunali, delle province per le strade provinciali e dello Stato per le strade statali”, argomenta il Presidente sottolineando le insidie della riforma. “La Regione si sta sostituendo alla provincia per riparare alcune strade, ma avere chiuso le province senza avere creato un’alternativa ha portato al disastro che è sotto gli occhi di tutti”, ruggisce l’ex presidente della provincia di Catania. Poi un duro affondo. “Altro che poltronificio, si tratta di dovere ridurre o eliminare le indennità ma non si può parlare di poltronificio per un Ente che diventa la cerniera naturale fra comuni e regione”, ammonisce Musumeci. “La politica non ha un costo, la democrazia non ha un costo, se lo diventano vuol dire che stiamo preparando l’avvento alla dittatura”, attacca a muso duro.

Musumeci è intenzionato a “continuare il braccio di ferro con il governo nazionale”. “Devono smetterla di operare il prelievo forzoso: le province siciliane tirano fuori 270 milioni l’anno per lo Stato, questa somma va ridata alle province”, spiega. Denaro in grado di mettere l’Ente nella condizione di “chiudere i bilanci”, condicio sine qua non per “approntare le opere pubbliche”. Poi l’appello. “Al governo grillino-leghista noi diciamo di smetterla con le frasi fatte e le notizie infondate: la provincia è una cosa seria”, spiega Musumeci che vorrebbe un ritorno al voto diretto dei cittadini. Poi l’ultima bordata: “Non confondiamo la propaganda con le cose serie”.

 


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