Le assunzioni, il manager, i privati | Rifiuti, ecco cosa prevede la riforma - Live Sicilia

Le assunzioni, il manager, i privati | Rifiuti, ecco cosa prevede la riforma

Obbligo di assunzione dei lavoratori del settore. E un mega-dirigente a capo degli enti provinciali. Il contenuto della legge.

IL DISEGNO DI LEGGE
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PALERMO – I privati dovranno assumere i lavoratori. Un manager guiderà gli enti provinciali che nasceranno. Solo solo due delle novità contenute nella riforma dei rifiuti che oggi approda a Sala d’Ercole. Se la riforma sarà approvata Palazzo dei Normanni sostituirà quella del 2010 e definirà un percorso scandito da norme scritte, riscritte e corrette durante il governo Crocetta.

Leggi su leggi che nell’Isola ha portato a un moltiplicarsi di enti: fra assemblee e società d’ambito mai liquidate, 18 Srr, Società per la regolamentazione del servizio e la gestione dei rifiuti (alcune delle quali mai partite), e 71 ambiti di raccolta ottimale creati in deroga alla regola delle Srr. E’ questo l’universo assai affollato dei rifiuti siciliani. Cosa prevede la riforma dei rifiuti, targata Musumeci- Pierobon? 

Cosa accade al personale

Se la governance del settore, come ampiamente anticipato, sarà affidata a nove enti con grandezza e competenza provinciale, certamente uno dei punti più delicati della riforma è quello che riguarda il personale. Tanto è delicato questo punto che già all’articolo 11 si parla di istituire per ogni ambito provinciale un bacino dei lavoratori del settore dei rifiuti. Vi entreranno tutti i lavoratori che hanno “prestato servizio presso il gestore, indipendentemente dalla tipologia contrattuale utilizzata negli otto mesi precedenti al nuovo affidamento”. Le Ada, Autorità d’Ambito, avranno il compito di garantire che questi lavoratori continuino a lavorare senza soluzioni di continuità. Così, tutti i documenti per le gare d’appalto d’affidamento dei servizi dovranno prevedere “a pena di nullità, l’adozione di strumenti di tutela occupazionale del personale inserito nel bacino”.

Di lavoratori si torna a parlare poi nella parte del disegno di legge che si occupa del superamento delle Srr e la transizione alle Ada. Prima si parla di personale amministrativo che dagli enti dei rifiuti esistenti passerà al nuovo ente pubblico di grandezza provinciale con un ordine deciso per legge: prima tutti coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato e poi, fino alla scadenza, quelli che hanno un contratto a tempo determinato. Stessa logica varrà per il personale operativo con la possibilità di includere anche i lavoratori delle imprese private. Per garantire il pagamento degli stipendi l’azienda che vincerà l’appalto di gestione dei rifiuti dovrà presentare una polizza fideiussoria. Il personale che proviene dai comuni potrà decidere di essere reinserito negli enti locali.

Come saranno gestite le Ada

Come già accennato le competenze dovranno passare dal centinaio di enti esistenti a nove enti di grandezza provinciale che avranno un’assemblea dei sindaci con i poteri decisionali più importanti, un collegio dei revisori e un governatore d’ambito. Quest’ultimo sarà un vero e proprio amministratore delegato dell’Autorità d’ambito. L’incarico infatti dovrà essere conferito a un “soggetto di comprovata qualificazione professionale scelto, previo atto di interpello, tra dipendenti degli enti locali” oppure a un professionista individuato con un concorso per titoli.

All’assemblea dei sindaci spetterà l’approvazione di tutti gli atti e dei regolamenti per il funzionamento del servizio a partire dal piano d’ambito. Proprio in questo documento i territori decideranno dove stabilire gli impianti di smaltimento e ricupero dei rifiuti e dove dovranno nascere le discariche. Le Ada infine si occuperanno di gestire e riscuotere le tasse sui rifiuti.

Una difficile transizione

Il disegno di legge si occupa per una buona parte di come scongiurare che per l’applicazione della legge debbano passare altri nove anni. Nei primi articoli c’è un ampio articolo che si occupa di poteri sostitutivi attraverso cui la Regione si sostituirà ad enti ed organi che non faranno il loro dovere.

Si parte con una norma per mettere in liquidazione le società e le assemblee d’ambito. Per chiudere gli enti che sono stati messi in liquidazione nel 2010 i commissari saranno affiancati dall’ dall’Ufficio Speciale per la chiusura delle liquidazioni dell’Assessorato dell’economia. Per il passaggio dalle Srr alle Ada invece saranno create delle Sezioni territoriali di transizione, delle strutture commissariali che avranno il compito di “svuotare” di funzioni e di personale le Srr per riempire le Ada.


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