Miccichè e Pierobon in Antimafia | 'D’Urso e Cocina potevano avvisare' - Live Sicilia

Miccichè e Pierobon in Antimafia | ‘D’Urso e Cocina potevano avvisare’

Le audizioni del presidente dell'Ars e dell'assessore all'Energia in commissione. Miccichè: "Arata era di casa in assessorato".

IL CASO ARATA
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PALERMO – Il caso Arata sbarca in commissione Antimafia all’Ars con le audizioni del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè e dell’assessore all’Energia Alberto Pierobon. I due si sono sottoposti alle domande della commissione di inchiesta guidata da Claudio Fava e per Gianfranco Micicchè la ricostruzione dei fatti dà l’immagine di una politica “molto meno permeabile di quella di una volta”.

Il presidente dell’Ars ha fornito la sua posizione sul caso raccontando come ha conosciuto Arata e gli incontri ha organizzato all’imprenditore fino a quello nel suo ufficio di Palazzo dei Normanni con Mimmo Turano. Proprio al termine di questa riunione l’assessore alle attività produttive avrebbe sconsigliato a Miccichè di non continuare a dare seguito ai rapporti con l’imprenditore. Un “Gianfranco levaci mano” per cui Miccichè ha ringraziato Turano dopo l’arresto di Arata.

Nelle parole dell’audizione di Alberto Pierobon, che già ha provato a chiarire la sua posizione in un incontro alla stampa, invece l’assessore all’Energia  non ha nascosto quella che sembrerebbe essere la delusione di chi si sarebbe aspettato avvertimenti che non sono mai arrivati. “Poco fa – ha detto l’assessore in uno dei passaggi dell’audizione – ho chiesto a Turano: ‘Se sapevi potevi dirmelo’. Ma avrebbero potuto riferirmi le loro paure – ha continuato – anche D’Urso e Cocina (i dirigenti generali del dipartimento all’Energia e del dipartimento alle Acque e ai Rifiuti, ndr) che adesso dicono che avevano immaginato possibili contatti con Nicastri. Dato che adesso dicono che sapevano avrebbero dovuto avvisarmi”.

Pierobon però si è anche difeso raccontando che le sue chiamate sono quelle di uno che sollecita gli uffici perché evadano le pratiche. “L’assessorato – ha detto – ha un dovere di serietà e di rispetto dei tempi”. Poi ha rivendicato di essere in contatto con tutti gli imprenditori che lo cercano: “Chiunque arriva a me ha sempre una risposta”.

Domani le audizioni continuano. Alle 15 sarà ascoltato l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano. Poi Giovedì alle 14.00 sarà il turno dell’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio Toto Cordaro.

LA DIRETTA

14.17 – L’audizione di Alberto Pierbon è conclusa.

14.14 – Fava chiede a Pierobon se si occupi di organizzare gli incontri a tutti gli imprenditori che glielo chiedono. L’assessore risponde: “Così è eccessivo. Mi occupo di fare in modo di spingere tutte le pratiche che sono incardinate presso il mio assessorato”.

14.08 – Rispondendo alla domande di Margherita La Rocca Ruvolo (Udc) Alberto Pierobon dice: “Negli ultimi mesi con Cocina comunichiamo attorno alle questioni di lavoro e sui problemi. Posso dire che l’impianto del professore Arata sembrava essere un impianto di biogas ma ci sono molte formule”.

14.06 – “Nella prateria anarchica del dipartimento non so quante pratiche ci sono e da quanto tempo stanno ferme. Io seguo quelle che mi sono sollecitate ma ce ne potrebbero essere molte altre”.

14.03 – “Siri non si è mai fatto sentire. Arata mi aveva fatto sapere che poteva presentare la questione dei comuni indebitati a causa degli Ato a Siri ma io ho detto ‘no’. Manco sapevo chi era”.

13.59 – “La Sicilia ha potenzialità enormi ma qui bisogna fare della attenzioni impressionanti. L’altro giorno mi hanno detto: ‘Non dovevi dire ti arriva la risposta ma il procedimento sarà esitato’ ma è mai possibile che si debba parlare con queste sfumature”.

13.55 – Pierobon continua a rispondere alle domande di Antonio De Luca (M5s) che gli chiede se sia opportuno ruotare i dirigenti del suo assessorato. “Io sono d’accordo alla rotazione ma mi dicono che non ci sono dirigenti con le stesse professionalità”.

13.51 – “Ho parlato in generale a Musumeci del fatto che mi sembrava vergognoso che i privati scappano dalla Sicilia. Il figlio di Arata mi ha raccontato del loro socio che era andato via e così dicevo ai miei colleghi della giunta: ‘Vi rendete conto che qui c’è gente con i soldi che va via?’. Non ne ho mai parlato nello specifico con Musumeci”.

13.42 – Pierobon racconta: “Poco fa ho chiesto a Turano: ‘Se sapevi potevi dirmelo’. Ma avrebbero potuto riferirmi le loro paure anche D’Urso e Cocina che adesso dicono che avevano immaginato possibili contatti con Nicastri. Dato che adesso dicono che sapevano avrebbero dovuto avvisarmi”.

13.38 – Alla domanda di Fava sulla possibilità che Arata rivendicasse referenze politiche Pierobon dice: “A tutti i livelli”.

13.28 – Fava chiede a Pierobon come mai lui ha chiamato l’assessore Cordaro per fare sollecitare un provvedimento e l’assessore risponde: “L’ho fatto perchè l’assessorato ha un dovere di serietà e di rispetto dei tempi”.

13.26 – “Avrò sollecitato almeno cinquecento pratiche e ci sono anche le lettere. Giovedì serà ho sollecitato cinque cose da fare urgentemente. Io però non entro nel campo tecnico”.

13.23 – Pierobon ha raccontato: “Arata si lamentava della malaburcrazia, paventava ricorsi e allora ho chiamato Cocina e gli ho detto: ‘Guarda che c’è questo che aspetta da un anno vedi di dargli la risposta’. Lui mi ha detto ‘Domani firmo’ e io l’ho riferito ma non sapevo quale fosse il risultato”.

13.21 – “Prima accadeva che mi prendessero degli appuntamenti e io non sapevo di cosa si dovesse trattare. Adesso non accade più”.

13.20 – “Prima c’era l’assalto e per questo ho chiesto di mettere delle barriere. Da quando c’è la dottoressa Troccoli ci sono dei controlli rigidi degli accessi”.

13.16 –  Pierobon comincia a rispondere alle domande di Claudio Fava: “Escludo di avere incontrato il 17 maggio Arata con Cocina e Miccichè. Non ricordo che quando Miccichè è venuto a trovarmi non abbiamo incontrato nei corridoi Cocina e Arata.  Questi era molto accreditato e mi fu presentato dal direttore del dipartimento all’Energia D’Urso fuori dall’assessorato, c’erano altri due funzionari. Mi è stato presentato come il presidente in pectore dell’Arera“.

13.14 – Comincia l’audizione dell’assessore all’Energia e all’acqua e ai rifiuti Alberto Pierobon.

13.03 – Gianfranco Miccichè raggiunge i cronisti in sala stampa. “Sono venuto a incontrarvi – ha detto – per esprimere la mia sensazione di positività che si respira in questa vicenda. Mi sembra che la politica mi sembra molto meno permeabile di una volta, vorrei dire impermeabile. Mi sembra di potere affermare che la politica mi sembra molto più forte. Non credo che sia perchè i politici sono migliori ma perchè è cambiato l’atteggiamento verso le cose e c’è una repulsione gli affaristi. Arata e i suoi sono sono venuti qui e se ne sono andati con il sacco pieno di penne”. A margine poi ha aggiunto: “Questo è un palazzo che garantisce la trasparenza negli incontri”.

12.58 – L’audizione di Gianfranco Miccichè è conclusa.

12.57 – “Vorrei che la gente sapesse che essere sentito da questa commissione non vuol dire essere colpevole. Alle volte le persone che vengono convocate  mi chiedono di evitarlo. Voglio dire a tutti che questo è un luogo dove chiarire e non dove essere incriminati”.

12.53 – Gaetano Galvagno (Fdi) fa notare che una volta che la portineria registra tutti gli accessi a Palazzo dei Normanni si può facilmente capire se le affermazioni di Cocina rispondono al vero. Miccichè: “Credo che il servizio di portineria sia ferreo. L’altro giorno alle otto di mattina  mi è stata segnalata una presenza poco opportuna e da una parte l’abbiamo fatta allontanare dall’altra stiamo cercando di capire cosa è successo e come mai fosse qui”.

12.49 – “Posso portare in consiglio di presidenza la proposta di istituzione del registro dei portatori d’interesse. Capirò se esiste al parlamento nazionale e in caso lo faremo anche qui. Non penso che sia una cosa contro ma anzi è a favore. Non ci troverei niente di strano a farlo”.

12.45 – Alla domanda di Roberta Schillaci (M5s) su come mai Cocina ha affermato di essere stato convocato dal presidente dell’Ars, questo ha risposto: “Ho detto di non ricordare di avere convocato Cocina per un incontro perchè cerco la verità. Io raramente convoco un direttore. Me ne ricorderei e inoltre non risulta nè alla mia segreteria nè alla portineria dell’Ars”.

12.39 – Miccichè chiede a Fava di sentire anche i giornalisti che hanno riportato il fatto che lui fosse a conoscenza del rapporto fra Arata e Nicastri. “Non ho letto l’ordinanza ma è il contrario di quello che ha avvenuto. Gli avvocati mi dicono che ci sono le condizioni di querela dei giornalisti. Mi piacerebbe che quindi la commissione Antimafia sentisse anche chi ha riportato questa notizia”. Fava controbatte che le intercettazioni riportano un dialogo fra Arata e Nicastri: “Può darsi che questa cosa sia stata millantata, i giornalisti hanno riportato quanto c’è scritto nell’intercettazione”.

12.36 – Fava dissente da Miccichè e dice:”Non è normale che un imprenditore viene portato per mano negli uffici”. MIccichè ribatte: “Mi sembra difficile non essere disponibile se uno si presenta come imprenditore ed è il referente della Lega”.

12.33 – “Mi sembra che ci sia un punto di svolta dal lavoro della Regione dal punto di vista politico. La politica ha incontrato gli imprenditori ma mi pare chiaro che la politica non ha piegato la schiena”.

12.27 – Dell’incontro fra Turano e Miccichè, il presidente dell’Ars non ricorda il contenuto. “Parlarono di fatti tecnici e io non seguivo la discussione anche se erano nella mia stanza: mi alzavo, facevo chiamate”.

12.22 “Ci sono due cose che non mi tornano nella ricostruzione che ho appreso dai giornali. Io non ho mai combinato un incontro fra Cocina e Arata. Non solo non ricordo questo incontro ma ho chiesto alla mia segreteria se avessi avuto incontri con Cocina, è accaduto il 18 gennaio 2018, prima di conoscere Arata”.

12.20 – Fava legge la parte dell’ordinanza in cui Arata avrebbe detto a Nicastri che Miccichè sapeva dei loro legami. Miccichè: “Sono minchiate”.

12.19 – “Turano sapeva chi era Arata o deve esserlo venuto a saperlo. Io non sapevo”.

12.18 – Dopo l’incontro fra Arata e Turano, l’assessore ha sconsigliato al presidente dell’Ars di continuare ad avere rapporti con Arata. “Turano mi disse – ha raccontato -: ‘Gianfranco levaci mano'”.

12.16 – “Francesco Arata il 12 luglio 2018 mi chiese di incontrare l’assessore Mimmo Turano perché aveva un problema con l’assessorato alle Attività produttive. L’incontro fu qui in Assemblea”.

12.13 – “Ho incontrato Arata in assessorato. Lui era insieme con Cocina e io ero con Alberto Pierobon che mi stava facendo visitare fisicamente il dipartimento”.

12.12 –  “Arata – ha proseguito Micchichè – mi parlo del suo progetto e del fatto che voleva parlarne all’assessore. Io non capisco molto di queste cose”.

12.06 – Miccichè comincia a ricostruire in che ambito ha conosciuto l’imprenditore. “Arata – ha spiegato – mi fu presentato durante la mia legislatura alla Camera. Dopo tanti anni di non vederci. Alberto Dell’Ultri mi ha chiesti se poteva dare il mio numero ad Arata e io ho acconsentito. L’ho incontrato qui a palazzo il 13 febbraio 2018 Mi chiese di organizzare un appuntamento con Pierobon. Mi disse che lo aveva già incontrato in assessorato. Lì lui era di casa in assessorato. Le nostre segreterie hanno combinato l’incontro. Arata mi parlò di Siri ma io non conosco quest’ultimo. Mi parlò di cose generali, della nostra vecchia esperienza”.


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