Caso Arata, Cordaro all'Antimafia |"In tanti agirono alle mie spalle" - Live Sicilia

Caso Arata, Cordaro all’Antimafia |”In tanti agirono alle mie spalle”

L'assessore: "L'imprenditore era uno stalker. Da me ricevette solo 'no'. Qualcuno doveva avvisarmi"

PALERMO – Oggi in commissione Antimafia all’Ars c’è stata la terza e ultima audizione degli assessori regionali sul caso Arata, il caso che, nelle carte del Gip, ha fatto emergere non “un patto corruttivo tutt’altro che isolato bensì collocabile in un’impressionante corruzione sistemica”. Quello che è emerso però dall’audizione di Cordaro, però, è l’ennesimo caso di cortocircuito comunicativo fra i membri della giunta. Riferendosi implicitamente al fatto che Mimmo Turano ha detto di aver comunicato a Miccichè la presenza di Nicastri nell’affare portato avanti da Arata, l’assessore al Territorio ha detto: “Mi pare che a qualcuno è stato riferito dei rapporti fra Arata e Nicastri. A me non è stato detto nulla. Forse avrebbero fatto bene a dirmelo. Ma – ha concluso – forse non è stato ritenuto opportuno farlo”.

L’altro aspetto che ormai pare acclarato è l’insistenza con cui Arata contattava gli assessori. “Arata – ha raccontato Cordaro – era uno stalker”. L’assessore ha vantato, però, di non avere mai più risposto dopo avere appreso che le sue pratiche andavano assoggettate a Via. “Arata – ha spiegato – mi chiamò ma non risposi mai perchè non volevo parlargli di pratiche in itinere”. Così Cordaro, ha letto un messaggio Whatsapp indirizzatogli da Paolo Arata: “Come responsabile nazionale per l’Ambiente  del centrodestra – scriveva il faccendiere – avrei voluto un rapporto personale con lei. Invece è l’unico assessore in Italia con cui non riesco a comunicare e che non mi risponde”.

L’assessore al Territorio ha poi detto di sentirsi solo. “Ho appreso dalle intercettazioni – ha affermato – che in tanti incontravano Arata alle mie spalle per fare fronte ai miei ‘no'”. Proprio ieri, d’altronde, l’assessore ha ricevuto e accettato le dimissioni del suo capo di gabinetto Vincenzo Palizzolo, coinvolto nell’inchiesta. Emergono dall’audizione, poi, alcuni dettagli sull’intervento di altri politici. Cordaro infatti non ha negato di essere stato contattato dal segretario di Calogero Mannino e da Saverio Romano che riferì all’assessore di avere avuto una chiamata di Gianni Letta in cui quest’ultimo raccontava di avere avuto delle lamentele sul trattamento che Cordaro stava riservando ad Arata.

Nei giorni scorsi la Commissione ha sentito prima il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e l’assessore all’Energia Alberto Pierobon, poi l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano. Nel frattempo Fava comincia a pensare alle nuove audizioni. Già a fine luglio potrebbero essere sentiti Calogero Mannino e il capo centro della Dia di Trapani. Ci vorrà più tempo per le nuove audizioni di Tuccio D’Urso, il dirigente generale del dipartimento all’Energia, e di Salvo Cocina, il dirigente generale del dipartimento alle Acque e ai Rifiuti.

LA DIRETTA 

15.05 – L’audizione dell’assessore al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro è finita.

15.04 – Fava chiede all’assessore se la giunta abbia contezza del mercato delle pratiche. “Stiamo provando a mettere assieme delle iniziative per fare fronte alle lobby”.

15.02 – “Non ho la più pallida idea del fatto che ci possano essere pratiche simili a quelle di Arata. Disporrò oggi al capo del dipartimento di capirlo”.

14.57 – “Mi pare che a qualcuno è stato riferito dei rapporti fra Arata e Nicastri. A me non è stato detto nulla. Forse avrebbero fatto bene a dirmelo. Ma forse non è stato ritenuto opportuno farlo”.

14.55 – “Non sapevo nulla del rapporto fra Arata e Fontes. In questo anno in assessorato non ho mai chiesto in via preventiva dello stato delle pratiche in commissione per la valutazione di impatto ambientale. Per me il fatto che prima della mia firma siano apposte le firme dei trenta commissari, del dirigente d’area e del dirigente generale del dipartimento, è un motivo di garanzia”. L’assessore Cordaro annuncia che nelle prossime settimane potrebbe arrivare la nomina dei 24 componenti della commissione Via.

14.52 – “Dalle intercettazione devo dire che mi sento in una condizione di solitudine se è vero che in tanti incontravano Arata alle mie spalle per fare fronte ai miei ‘no'”.

14.49 – “Arata era uno stalker”. Così Cordaro legge un messaggio Whatsapp in cui Arata gli scrive: “Come responsabile nazionale per l’Ambiente del centrodestra avrei voluto un rapporto personale con lei. Invece è l’unico assessore in Italia con cui non riesco a comunicare e che non mi risponde”.

14.48 – Fava fa notare inoltre che in una intercettazione fra Mannino ed Arata si dicono che Cordaro non sarebbe stato insensibile. L’assessore commenta: “Mi tutelerò in tribunale. Aspetto la smentita di uno dei due su questa cosa”.

14.46 – Fava chiede se ricorda degli interessamenti di Calogero Mannino. Cordato risponde: “Non ho mai sentito Mannino su questa cosa. Ho sentito il suo segretario storico Giuseppe Sottile, fu lui a parlarmi di Arata”.

14.42 – “Una volta incontrai Arata sulle porte dell’aula, era con Pierobon, lui mi ricordò della sua pratica ma io non ne ricordavo. Rimasero sbalorditi. Arata mi ricordò poi andai”.

14.40 – “Il collega Pierobon mi sollecitò queste pratiche in termini di buone pratiche, come se i ritardi fossero tipicità sicilian. Non parlai mai di queste cose a Pierobon però perchè non ne leggevo in lui un iniziativa personale quanto piuttosto un approccio di lui alle cose. Quando mi chiedeva gli dicevo che gli uffici ci stavano lavorando”.

14.39 – “Arata mi chiamò ma non risposi mai perchè non volevo parlargli di pratiche in itinere”.

14.36 – Toto Cordaro inizia a raccontare il suo incontro con Paolo Arata. “Si presentò nel mio ufficio come delegato del centrodestra per l’Ambiente. Mi incontrò per volermi parlare per le materie di mia competenza. Con le parole iniziò a volare alto poi arrivò molto in basso, infatti mi sottopose i suoi due progetti quello di Calatafimi e quello di Francofonte. Così mi chiese di non sottoporre alla Valutazione d’impatto ambientale queste pratiche”.

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