Torna a battere il cuore rosanero | "Evviva il Palermo dei palermitani" - Live Sicilia

Torna a battere il cuore rosanero | “Evviva il Palermo dei palermitani”

Le bandiere, i cori e il cuore dei tifosi rosanero. "Andremo ancora allo stadio". FOTO

I tifosi in piazza
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PALERMO – Non riempiono più di un quarto di piazza Pretoria, ma hanno striscioni, bandiere, tamburi e soprattutto l’entusiasmo e il cuore. Sono i tifosi del Palermo che si sono riuniti davanti a Palazzo delle Aquile per apprendere in diretta il nome del nuovo proprietario della società. E quel nome è arrivato. Non gli arabi, né i proprietari di Alcott, e nemmeno Massimo Ferrero: a guidare i rosanero saranno la famiglia Mirri, l’imprenditore italoamericano Antonino Di Piazza e Rinaldo Sagramola. La società ‘Hera Hora srl’ ha vinto il bando voluto dal sindaco Leoluca Orlando per assegnare il titolo sportivo del club a coloro che ne prenderanno le redini partendo dalla serie D. E i tifosi scesi in piazza, sembrano gradire ma senza illudersi.

“Anche se finirò in Lega pro, io ci sarò, mai ti lascerò”: i cori iniziano poco dopo l’annuncio ufficiale della nuova proprietà. Qualcuno di passaggio grida: “Cu s’accatto?”, altri fanno già previsioni rosee sostenendo che “tanto, chiunque sia, non può fare peggio di Zamparini”. C’è anche Salvo, che ha “sensazioni positive perché dopo gli ultimi periodi non volevamo niente di esotico, ma solo di locale: in pratica – afferma – cercavamo chi ama il Palermo. Dario Mirri è l’espressione dei tifosi, in quanto nipote di Renzo Barbera e l’unico che finora ci ha messo, e perso, i soldi. Dopo l’accordo con Di Piazza è arrivata anche la sicurezza economica. Adesso deve risvegliarsi l’amore della piazza – è l’appello del tifoso – che deve accompagnare la squadra. Negli ultimi anni molto ha giocato il disamore per Zamparini, e tanti giovani hanno ripiegato sulla Juve: speriamo di ‘riprenderceli’”.

Il Palermo di Mirri, Di Piazza e Sagramola potrà contare su uno zoccolo duro di affezionati che, tra incertezze e malcelate perplessità, assicurano di non mancare allo stadio. Due donne hanno accolto la notizia con particolare ottimismo: sono Flavia Santoro e Delia Romano, amministratrici rispettivamente dei gruppi social ‘Forza Palermo sempre nel cuore’ e ‘Amiche tifose rosanero’. Le due tifose non hanno dubbi sulla bontà della scelta di Orlando: “Sono contenta del ‘mio’ presidente tifoso – dice Santoro – e di una proprietà che ha una disponibilità economica che penso altri non avrebbero avuto. Quanto tempo ci vorrà per tornare il ‘vero’ Palermo? Se si apre anche agli investimenti, magari tre anni”. “Per le donne tifose questo momento è importante – aggiunge invece Romano – perché sosteniamo la squadra da sempre e l’abbiamo fatto anche dai tempi bui della serie C. La nuova proprietà dà sicurezza: non solo economica, ma anche di avere una squadra che ci rappresenti”.

“La retrocessione ce la siamo meritata, dobbiamo ricominciare”. Francesco ne ha viste tante, e l’esperienza lo porta a parlare solo di ciò di cui è certo. Anche polemizzando: “Giusto per chi ha sbagliato, sì, ma i modi sono stati vergognosi per la città. Le cose sono successe come se nessuno potesse prevederle – continua – e invece era possibile. Ma nessuno negli anni ha vigilato su di noi palermitani, che non c’entriamo con le magagne societarie, e nessuno ci ha difesi sui fatti della famosa partita contro il Frosinone. E poi però la Figc ci porta la nazionale italiana a Palermo…”. Anche Marcello, in abiti rosanero dalla testa ai piedi, commenta che “C’era bisogno di riazzerare tutto, e ora c’è bisogno di rinascere. La mia prima reazione è favorevole, perché so che il Palermo è in mano ai palermitani. I tempi? Almeno quattro o cinque anni per tornare grandi”.

Alessandro Mercadante racconta di collezionare maglie dei calciatori rosanero da quando era bambino, e spiega che il suo amore per quei colori non tramonterà adesso; “Però c’è tanta diffidenza – confessa – perché non possiamo mai sapere bene chi abbiamo di fronte. Mirri aveva spiegato che economicamente poteva riuscire a portarci alla serie B, ma non oltre; su Di Piazza sappiamo che ha i soldi e che voleva un palermitano al suo fianco. Ormai però, per come siamo abituati, mai dire mai. All’importanza della ‘palermitanità’ dei proprietari, preferirei chi vuole investire, con progetti seri. Io mi abbonerò allo stadio, spero che con questo bel bagno di umiltà torni un entusiasmo che a Palermo non c’era più”.


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