Micari: "Ecco i nuovi corsi di Unipa |Ora la Regione faccia di più” - Live Sicilia

Micari: “Ecco i nuovi corsi di Unipa |Ora la Regione faccia di più”

Il rettore presenta il nuovo anno accademico: "Siamo in crescita". Il commissario dell'Ersu replica

PALERMO – L’Università è in crescita e punta sull’accoglienza, sull’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità. Così il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari ha in sintesi descritto i progetti di Unipa per l’anno accademico 2019-2020 alla vigilia dell’apertura delle immatricolazioni che partiranno il primo agosto.

L’occasione però è anche adatta per fare bilanci e per commentare i dati delle classifiche, una delle quali è quella del Censis. “Su alcuni indicatori – ha spiegato Micari – la responsabilità è nostra e su questi temi siamo in crescita ma, sul diritto allo studio, sulle borse di studio, la responsabilità non è dell’Università ma degli enti regionali per il diritto allo studio, gli Ersu. A questo riguardo – ha continuato il magnifico rettore – però devo dire che non è possibile che l’Ersu sia commissariato dal 2017, noi abbiamo fatto le elezioni e adesso manca la nomina del presidente da parte della Regione. Mi auguro che sia una persona competente sul tema del diritto allo studio, perché quello non è un incarico per riempire un posto di sottogoverno”.

Proprio il tema del diritto allo studio così ha coinvolto una parte delle attenzioni delle domande dei giornalisti. “A Palermo l’Ersu mette a disposizione poco più di 700 posti letto a fronte di una popolazione studentesca molto bassa. È un numero drammaticamente basso. Stiamo provando a trovare degli operatori economici che sottopongano soluzioni di affitto fattibili. Diritto allo studio significa borse di studio ma significa anche trasporti e alloggi. Noi siamo disponibili a lavorare assieme e ad esempio stiamo provando a riclassificare un edificio che potrebbe fare crescere i posti di letto di 90 unità”. Micari ha valutato positivamente la legge sul diritto allo studio recentemente approvata dall’Ars. “Contiene ottimi principi però poi bisogna andare sul concreto e quindi mettere le risorse”.

Poi Micari propone la sua ricetta per migliorare le performance della Sicilia e dell’ateneo palermitano in tema di borse di studio e benefici. “Intanto ci vuole governance. Se non si dà agli organi di governo la piena operatività lasciando i commissari allora non si può fare programmazione. Poi occorre che si cerchino risorse a 360 gradi. Il capitolo sulle borse di studio va rimpinguato in modo da eliminare gli idonei non vincitori di borsa di studio. Bisogna essere onesti e leali – ha affondato Micari: se si ritiene che la formazione sia strategica per il futuro del territorio, se si vuole fare crescere il numero dei laureati in una terra in cui si registrano i numeri peggiori, allora bisogna agire conseguentemente. Se non si ritiene che sia importante allora basta che lo si dica. Noi – ha concluso il magnifico rettore – il nostro lo facciamo ad esempio aumentando i corsi di laurea ad Agrigento che è un territorio che ha bisogno dell’università”.

Durante la conferenza stampa, infatti, il titolare dello Steri ha annunciato l’apertura di nuovi corsi nelle sedi decentrate. A Caltanissetta ci saranno i percorsi di studio in Scienze tecnologiche agrarie e Ingegneria biomedica mentre ad Agrigento ci saranno nuovi corsi di Architettura, Economia, Amministrazione aziendale e Scienze dell’Educazione. A Palermo invece, saranno aperti 12 nuovi corsi di laurea: ingegneria edile, innovazione e recupero del costruito, Ottica e optometria, nursing, tecniche audio-protesistiche e ancora i corsi di laurea magistrale in Transnational German Studies, Mediterranean Food Science and Tecnology e Ingegneria biomedica.

La crescita raccontata da Fabrizio Micari non è solo quella dell’offerta formativa ma anche degli utenti. Gli immatricolati al primo anno nel 2018 sono stati 8883 e “nel 2019 – ha spiegato il rettore – puntiamo a raggiungere i novemila iscritti”. Gli iscritti alle lauree magistrali sono 2542, “500 in più rispetto al 2015 – ha detto Micari – e circa il 70 per cento dei laureati di Unipa alle laurea triennali.

Come detto, nel 2019, l’università intenderà puntare sull’accoglienza, sull’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità. Sotto il primo punto l’Università di Palermo intende avviare le procedure per consentire l’immatricolazione provvisoria ai richiedenti protezione internazionale in possesso di un permesso di soggiorno. Il rettorato continuerà ad applicare il regolamento alias per garantire il diritto all’identità di genere. La sostenibilità sarà promossa attraverso la navetta all’università e l’adozione di misure “plastic free”. Mentre per sviluppare l’innovazione l’università migliorerà la sua App e avvierà dei corsi di lingua online con il programma “Rosetta stone catalyst”.

Infine c’è l’internazionalizzazione, lo sguardo dello Steri all’Europa attraverso i progetti Erasmus. Su questo tema il rettore Micari ha comunicato che Palermo ha vinto assieme ad altri sette atenei di Germania, Francia, Spagna, Lettonia Polonia e Finlandia un bando europeo e che il progetto porterà alla creazione di un super ateneo “L’iscrizione all’Università di Palermo – ha spiegato Micari – sarà anche iscrizione alle altre università partner del progetto Forthem. Questo darà diritto a seguire le lezioni negli atenei. Poi lavoreremo per l’attivazione di corsi con doppio titolo e per incentivare la mobilità. Questo progetto – ha concluso il rettore – ci rende molto fieri. Gli atenei italiani che terranno progetti simili a questo sono 11 e noi, insieme con l’università di Cagliari siamo l’unica Università del Sud ad avere vinto il bando”.

La replica del commissario dell’Ersu Giuseppe Amodei

“Comprendo che dopo il declassamento dell’Università degli Studi di Palermo – secondo quanto divulgato dal Censis – che lo escludono dalla categoria dei mega-atenei il rettore Fabrizio Micari annunci di voler aumentare il numero di immatricolazioni puntando sui nuovi corsi e sull’internazionalizzazione. Spiace, al contempo, avere la conferma di un rettore che appare poco interessato al dialogo con l’Ersu, come dimostra anche la sua personale assenza il giorno dell’inaugurazione del nuovo sistema di ristorazione il 30 ottobre scorso.

Stupisce anche che il rettore Fabrizio Micari abbia citato i dati della gestione commissariale dell’Ersu Palermo, forse non conoscendo che nel 2017, sotto regime presidenziale e con la benedizione di un altro governo regionale, sono state erogate 3.000 borse di studio, mentre nel 2018, con l’attuale regime commissariale, ne sono state erogate ben 6.000, ovvero il doppio, sempre che la matematica non sia diventata un’opinione.

Anche sulla politica degli alloggi registriamo una mancanza di coerenza nelle dichiarazioni rettoriali lette sulla stampa: da diversi mesi, aspettiamo che l’Università degli Studi produca la documentazione di certificazione di vulnerabilità sismica dell’Hotel Patria di loro proprietà che consentirebbe la creazione di 80 posti letto, ma a oggi non abbiamo avuto un concreto riscontro.

Inoltre, proprio sotto la gestione commissariale, tra il 2018 e il 2019 si è passati da tre mense universitarie presenti solo a Palermo a nove centri di ristorazione tra Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta.

Ci tengo, quindi, a sottolineare e a rassicurare il mondo accademico e gli studenti universitari – cui destiniamo il nostro quotidiano impegno – che il sottoscritto ha accettato l’onore e l’onere di reggere temporaneamente la governance dell’Ente, non per riempire una casella di sottogoverno come appare da quanto oggi dichiarato dal rettore, ma per amministrare con competenza e coscienza per garantire il diritto allo studio universitario.“


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