PALERMO – Natale si avvicina e come un fiume carsico riappare l’antica polemica sul caro biglietti aerei da e per la Sicilia. A riportare d’attualità il problema è la soppressione dei voli Vueling sulle tratte che collegano Palermo e Catania con Roma. Il governo regionale alza la voce e chiede un intervento nazionale per l’Isola penalizzata. “Dopo l’abbandono da parte della compagnia Vueling delle tratte Palermo-Roma e Catania-Roma, il quadro dei collegamenti aerei fra la Sicilia e il resto d’Italia assume ormai i caratteri di conclamata emergenza – dice Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità -. Tariffe insostenibili e frequenti disagi per i passeggeri, come quelli di ieri legati alla cancellazione improvvisa di un volo Ryanair Perugia-Catania, rendono la condizione di insularità della nostra Regione una vera e propria prigione”.
Falcone ne ha anche per gli scali siciliani: “Ai viaggiatori siciliani, costantemente penalizzati, vengono chiesti sacrifici intollerabili e ci saremmo aspettati che le società di gestione Gesap e Sac avessero mostrato maggiore autorevolezza, evitando che gli aeroporti di Palermo e Catania fossero ridotti a luoghi di atterraggio stabiliti solo dai desiderata e dalle volontà incontrollate delle compagnie aeree. Chiediamo che il Governo nazionale intervenga al più presto, recependo il grido d’aiuto dei siciliani, eventualmente convocando un tavolo tecnico per dare risposte immediate e concrete ai siciliani”.
Prima di Falcone anche l’assessore regionale al Bilancio e vice-presidente delle Regione Gaetano Armao era intervenuto sull’impennata subita dal costo dei biglietti aerei da e per la Sicilia nel periodo natalizio “Il costo dei biglietti aerei per la Sicilia è intollerabile” ha scritto Armao su Facebook. “A Natale molti siciliani costretti a vivere fuori dovranno pagare scandalose tariffe, ad oltre 500 euro a tratta. Intervenga subito l’Enac che dovrebbe vigilare”.
“Chiediamo che al più presto venga convocato un tavolo tecnico tra Ministero dei Trasporti, Regione Sicilia ed Enac -, ha dichiarato il presidente del consiglio comunale di Pettineo Gianfranco Gentile, promotore, insieme ad un centinaio di amministratori siciliani, di una nota indirizzata al governatore Musumeci -. iGornalmente migliaia di persone per motivi di salute o di lavoro, devono necessariamente viaggiare e quindi sarebbero penalizzate perché i costi dei biglietti aerei aumenterebbero notevolmente. Riteniamo che i vertici del Ministero dei Trasporti, della Regione Sicilia e dell’Enac debbano porre in essere tutti gli adempimenti necessari al fine di scongiurare tale ipotesi che avrebbe terribili ripercussioni anche dal punto di vista turistico e quindi isolerebbe ancor di più la nostra regione. Ci auguriamo altresì che il Governo Nazionale preveda fondi straordinari per le tariffe sociali per gli scali aeroportuali siciliani”.

E i deputati siciliani di Forza Italia hanno presentato un’interpellanza parlamentare urgente al ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro per il Sud. L’atto, primo firmatario Giusy Bartolozzi, osserva che “la situazione versa in stato di forte criticità considerato che il trasporto aereo è l’unico mezzo di collegamento di cui può servirsi un siciliano in assenza di tutte le altre infrastrutture, a iniziare dall’alta velocità ferroviaria”. E si chiede al governo “se non intenda intervenire immediatamente su ENAC, Autorità di regolazione del Settore, allo stato del tutto inerte, affinché le tariffe aeree siano sottoposte ad un price cap; se non ritenga necessario intervenire a regime per evitare la marginalizzazione della Sicilia rispetto al resto del Paese, inserendo nella prossima legge di bilancio una norma che permetta di calmierare i prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia”.
La questione è annosa. Qualche anno fa il caso del caro biglietto aereo finì persino all’Antitrust, come raccontammo in un’inchiesta su Livesicilia. Ma da allora il problema è rimasto.
“Chiediamo che il Governo nazionale intervenga al più presto, recependo il grido d’aiuto dei siciliani, eventualmente convocando un tavolo tecnico per dare risposte immediate e concrete ai siciliani”. Questa posizione mi ricorda la battuta di un alto Funzionario che mi disse quando non si vuole fare nulla si organizzano tavoli tecnici, comitati ecc.. Cari onorevoli prendete esempio dalla Sardegna ed operate di conseguenza.
La Sicilia vive da sempre la sua marginalità geografica e il suo isolamento autostradale e ferroviario vuoi per la carenza dei trasporti (mancanza di treni ad alta velocità e collegamenti proibitivi in ordine temporale) vuoi per l’esoso esborso economico che penalizza l’utilizzo dei voli aerei di qualsiasi compagnia ma soprattutto della compagnia di bandiera Alitalia( sostenuta con il finanziamento pubblico). Tale innalzamento del caro biglietti aerei si assiste ulteriormente nei periodi festivi dell’anno(penalizzando i nostri emigrati ma anche i flussi turistici) e interessando con prezzi proibitivi i collegamenti con città quali Roma in giorni ben precisi del mese in quanto sede di concorsi, il tutto quindi con ulteriore aggravio dei costi. Più volte si è elevato il grido di dolore da parte dei siciliani verso una classe politica sorda o piuttosto interessata ad accompagnare tale indignazione con promesse vaghe e senza alcun effetto concreto, mantenendo nella sua arretratezza questa terra, isola nell’isola, lontana dal resto d’Italia. CUI PRODEST!
State tranquilli non gliene frega niente a nessuno, se vuoi è così altrimenti stai a casa. Da anni sempre le stesse lamentele.
Oddio… anche quest’anno la solita buffonata propagandistica sulla pelle di chi ha necessità di spostarsi e sopratutto dei tanti, tantissimi, troppi, che rinunciano a passare anche 24 ore presso i familiari in occasione delle festività.
Non hanno neanche la dignità di rimanere zitti.
Questa è la qualità del consenso.
Non prendiamoci in giro:
La possibilità di vendere un biglietto sola andata Palermo/Roma ad un prezzo maggiore del biglietto Roma/New York andata e ritorno non potrà mai fare scappare nessuna compagnia aerea al mondo.
E’ di assoluta evidenza che non è questo il problema.
Mera legge di mercato. A Natale la domanda supera l’offerta