Le opposizioni chiedono trasparenza |"Revocare gli atti degli indagati" - Live Sicilia

Le opposizioni chiedono trasparenza |”Revocare gli atti degli indagati”

Il documento di 12 consiglieri, presenti tutti i gruppi tranne Forza Italia. "Il sindaco venga in Aula"

Palermo - l'inchiesta
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PALERMO – Spazzare via qualsiasi dubbio sulla trasparenza del Consiglio comunale di Palermo, avviare in tempi strettissimi una verifica e il ritiro degli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti nell’inchiesta che ha sconvolto il Comune di Palermo e stop al concorso per l’assunzione di 11 dirigenti tecnici. C’è questo e tanto altro nell’atto di appello e di indirizzo firmato da dodici consiglieri di opposizione a Sala delle Lapidi appartenenti ai gruppi del Movimento 5 stelle, Lega, Fratelli d’Italia e I Coraggiosi. Un fronte comune di tutte le opposizioni a Orlando ad eccezione di Forza Italia.

Il documento porta la firma di Ugo Forello (Oso), Giulia Argiroffi (Oso), Fabrizio Ferrandelli (I Coraggiosi), Cesare Mattaliano (I Coraggiosi), Alessandro Anello (Lega), Francesco Scarpinato (Fratelli d’Italia), Igor Gelarda (Lega), Elio Ficarra (Lega) Marianna Caronia (Lega), Antonino Randazzo (M5s), Concetta Amella (M5s) e Viviana Lo Monaco (M5s).

“Le recenti vicende giudiziarie impongono una severa riflessione a tutti noi, Consiglieri Comunali, che siamo stati eletti dai cittadini palermitani e nel cui interesse abbiamo l’onere e l’onore di agire – si legge nel documento dei consiglieri -. Alla magistratura spetterà il compito di accertare l’eventuale rilevanza penale dei fatti oggetto di contestazione, a noi, uomini e donne delle Istituzioni Politiche cittadine, invece, spetta il dovere di affermare – oggi più che mai – il primato dell’etica pubblica. Il Consiglio Comunale deve impegnarsi e dimostrare non solo di essere ma anche di apparire un organo trasparente, intransigente, impermeabile, ponendosi in una posizione di coerenza morale e politica. Non possiamo lasciare spazio ad alcun dubbio, è il momento di fare un passo avanti, invece di rimanere in silenzio e assistere agli eventi, e di individuare le responsabilità politiche delle cattive pratiche affaristiche e clientelari che sono emerse delle indagini e che sembrano avere caratterizzato molte delle attività nel settore urbanistico ed edilizio”.

“E’ opportuno avviare una riflessione, inoltre, su un’amministrazione attiva che da tempo era a conoscenza dei conflitti di interesse e dell’assenza di trasparenza con riferimento all’operato di alcuni funzionari comunali – si legge nell’atto di appello e di indirizzo -. Inoltre, bisogna stigmatizzare, dal punto di vista politico, senza se e senza ma, i rapporti di frequentazione, di amicizia e di cointeressenza fra politici (siano essi Consiglieri Comunali o Assessori), funzionari comunali e imprenditori che hanno rapporti con l’ente. Un politico non può abitualmente cenare con funzionari che hanno predisposto atti amministrativi che devono essere controfirmati o approvati dall’organo politico o con imprenditori nei cui confronti si produrranno effetti, positivi o negativi, del suo operato. Per quanto detto, i sottoscritti Consiglieri Comunali di Palermo richiedono:

– di riunire d’urgenza, entro e non oltre questa settimana, il Consiglio Comunale e di convocare il Sindaco e la Giunta per avviare un confronto schietto e pubblico su quanto è successo e per fare il punto sugli atti, provvedimenti e procedimenti a cui hanno partecipato i funzionari comunali indagati (ex dirigenti a tempo determinato, nominati intuitus personae dal Sindaco);

– di costituire in tempi rapidi la Commissione Garanzia e Trasparenza del C.C. per avviare tutte le opportune e necessarie iniziative di verifica e controllo sull’ente locale e per promuovere azioni volte ad assicurare imparzialità e il buon andamento della P.A;

– di sottoporre a revisione, verifica e ritiro gli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti, compresi quelli che riguardano le nuove linee del tram e il P.R.G.; di sospendere, inoltre, il concorso per titoli ed esami per 11 posti di dirigente tecnico;

– di chiedere l’intervento immediato della commissione regionale Antimafia, che tra i suoi compiti annovera anche quello del contrasto agli episodi di corruzione, per fare chiarezza su quanto accaduto.

“Auspichiamo, infine, che il presente documento possa ricevere l’adesione di tutti gli altri Consiglieri Comunali perché non esiste una distinzione fra forze di maggioranza e di opposizione di fronte alla questione morale, legale e di trasparenza che deve essere affrontata senza indugio”.


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