Quarantena nell'hotel tolto ai boss| Al San Paolo chi rientra dal Nord - Live Sicilia

Quarantena nell’hotel tolto ai boss| Al San Paolo chi rientra dal Nord

Il San Paolo Palace Hotel

Intesa fra la Regione e l'azienda che gestisce l'albergo confiscato ai fratelli Graviano

PALERMO – La macchina organizzativa si è messa in moto. Forse già nel fine fine settimane potrebbero arrivare i primi ospiti al San Paolo Palace Hotel di Palermo. Stavolta non sono turisti, ma siciliani che dovranno restare in quarantena dopo il rientro dal Nord Italia, falcidiato dal Coronavirus.

Agenzia dei beni confiscati, Regione siciliana, Asp e vertici dell’azienda che gestisce l’albergo sono al lavoro per convertire la struttura.

Il San Paolo ormai da anni è passato al patrimonio dello Stato. Fu costruito in via Messina Marine dall’imprenditore Giovanni Ienna per conto dei fratelli Graviano, boss stragisti di Brancaccio: 280 camere (di cui 240 al momento disponibili) e un centro congressi che hanno continuato a funzionare dimostrando che si può restare produttivi anche e soprattutto quando si mettono alla porta i mafiosi.

L’albergo è gestito dalla Sea Beach Immobiliare, con socio unico lo Stato, di cui l’attuale presidente del Consiglio di amministrazione è il commercialista Andrea Passannanti. L’albergo negli ultimi anni ha sempre registrato un incremento di fatturato.

L’esplodere dell’emergenza sanitaria ha provocato, come in tutte le strutture siciliane, la cancellazione pressoché totale delle camere e della sala congressi. Quindi si è deciso di dare la disponibilità a cambiare pelle, seppure per il solo periodo emergenziale.

La struttura a pieno regime dà lavoro a 56 persone a tempo indeterminato, più altrettante stagionali. Al momento la Regione ha chiesto la disponibilità di 150 camere. Con la riconversione dovrebbero restare in servizio fra 12 e 25 unità. Di fatto faranno da supporto al lavoro del personale sanitario, l’unico autorizzato ad avere contatti con le persone in quarantena. Saranno per lo più impiegati in cucina. Per gli altri saranno attivate le procedure di cassa integrazione.

Nei prossimi giorni si metterà a punto il piano operativo. Tutto deve essere predisposto per rispettare gli standard di sicurezza.


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