Sicilia 'blindata' nel ponte di Pasqua| Cala il numero dei pazienti in ospedale - Live Sicilia

Sicilia ‘blindata’ nel ponte di Pasqua| Cala il numero dei pazienti in ospedale

Un posto di blocco al Foro Italico di Palermo (foto Cataldo)

Cinquemila uomini in campo. Controlli anche con i droni. In Sicilia 2000 contagiati e 154 morti

CORONAVIRUS
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13 min di lettura

PALERMO – Sarà una Pasqua blindata in Sicilia per fare rispettare i divieti imposti per contenere il Coronavirus. Cinquemila gli uomini in divisa impegnati. Controlli nelle strade, ma anche dal cielo con l’utilizzo di elicotteri e droni.

Il contagio nell’isola cresce ma in maniera molto contenuti. In base all’ultimo bollettino diffuso dalla presidenza della Regione ieri, dall’inizio dell’emergenza nell’Isola sono stati scoperti 2.364 casi, con un incremento di 62 casi. I guariti salgono a 209. Il numero dei morti è di 154. In calo i ricoverati: sono 620, di cui 58 in terapia intensiva. 

Anche oggi i dati sono incoraggianti. Su circa 2.300 tamponi eseguiti, solo una cinquantina i positivi. E diminuiscono le persone ricoverate. Qui i dati completi di domenica 12 aprile. 

L’imperativo delle autorità politiche e sanitarie della Regione, dal governatore Nello Musumenci al Comitato scientifico è “non abbassare la guardia”. I tentativi di gite e scampagnate vanno bloccate sul nascere: ieri due giovani sono stati sorpresi dai carabinieri ad Acireale mentre costruiscono una baracca per il barbecue mentre a Palermo, la guardia di finanza scopre un vero e proprio mercato abusivo della frutta nei giorni in cui gli ingressi della struttura di via Monte Pellegrino sono regolamentati per scongiurare il rischio contagio. In tutte le province dell’Isola le forze dell’ordine controllano le principali arterie stradali per controllare eventuali spostamenti nelle case di villeggiatura. A Palermo il Comune utilizza droni in dotazione alla polizia municipale. A Catania sono mille le persone, tra gli appartenenti a forze dell’ordine e militari, impegnate nel capoluogo e in provincia nei controlli. E nella tarda serata di venerdì la Regione Siciliana, attraverso una circolare a firma del capo del dipartimento di protezione civile Calogero Foti, ha autorizzato i negozi di generi alimentari a restare aperti fino alle 23 per la giornata di oggi proprio in vista delle chiusure di Pasqua e Pasquetta imposte da una ordinanza del governatore Musumeci. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intanto, avverte i prefetti: “C’è il rischio di tensioni a causa dell’attuale situazione economica, vigilate anche su possibili infiltrazioni mafiose negli appalti”.

In base all’ordinanza del governatore Nello Musumeci, le attività commerciali, eccezion fatta per edicole e farmacie, resteranno chiuse oggi e domani. Stop anche alle consegne a domicilio.

 

 

FINE DELLA DIRETTA DI LIVESICILIA

20.12 – In questo periodo di grave disagio sociale determinato dagli effetti della pandemia da COVID-19, il personale del Reparto Mobile di Palermo ha avvertito il bisogno di avviare una raccolta fondi, su base volontaria, da devolvere alle “Case famiglie” della Provincia. Il dato di adesione, ancora una volta, ha evidenziato il grande spirito di solidarietà e di generosità del personale della Polizia di Stato consentendo di raggiungere cifre cospicue per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità (latte, pasta, formaggio, pelati, salsa ecc. ). Inoltre sono stati donati numerosi giocattoli, articoli di cancelleria, personal computer e uova di Pasqua per i più piccoli. I prodotti acquistati sono stati consegnati a 23 “Case Famiglie” ricevendo dai rispettivi Direttori parole di apprezzamento ed alcuni dipinti su cartelloni realizzati in segno di gratitudine dai bambini ospiti delle strutture.

19.23 – Una donna di 87 anni, nel policlinico ‘G.Martino’ di Messina e un’altra di 95 anni, nell’ospedale ‘Cutroni Zodda’ di Barcellona Pozzo di Gotto, sono morte oggi. Ne dà notizia il coordinamento per l’emergenza coronavirus nell’area metropolitana. Entrambe già affette da altre patologie, erano risultate positive al Covid-19. Dall’inizio dell’emergenza sono 34 in totale i decessi di persone affette da coronavirus avvenuti a Messina e in provincia: 21 al Policlinico di Messina, 8 all’ospedale ‘Cutroni Zodda’ di Barcellona, 4 all’ospedale ‘Papardo’ di Messina e 1 in una casa di cura privata di Messina. Al contempo, si sono registrate 10 nuove guarigioni di pazienti che erano risultati affetti da Covid-19: quattro uomini rispettivamente di 70, 66, 41 e 31 anni e una donna di 28 anni all’ospedale di Barcellona; due uomini di 74 e 57 anni e tre donne di 73, 68 e 18 anni al Policlinico di Messina. In città e provincia le guarigioni complessive dal Covid-19 sono ora 34.

18.47 – Quattro tablet sono stati consegnati oggi, nell’ambito delle attività del coordinamento provinciale per l’emergenza Covid-19, dal direttore sanitario dell’azienda Policlinico ‘G. Martino’ di Messina, Antonino Levita, alla direttrice di presidio dell’ospedale ‘Cutroni Zodda’ di Barcellona, Felicia Laquidara, destinati ai pazienti Covid. Si tratta di una parte degli strumenti che, prima, la ‘Sicilia Sistemi’ di Catania del gruppo Dedalus e, poi, l’Unamsi (Associazione dei giornalisti medico-scientifici italiani) avevano donato al Policlinico per favorire i contatti tra i pazienti ricoverati al ‘Covid Hospital’ – specie i più anziani – e i loro cari. Anche l’ospedale di Barcellona aveva ricevuto un telefonino, con apposita scheda, e un altro tablet dal Lions Club e ora, grazie ai tablet, potrà ampliare questo ulteriore servizio di assistenza che, anche in occasione delle festività pasquali, contribuirà ad alleviare le sofferenze dei pazienti.(

18.40 – Dieci anziani positivi in una rsa nel Siracusano

18.08 – Il numero degli attuali contagiati in Sicilia ha superato la soglia dei duemila

17.14 – “Dall’8 marzo, data in cui è stata attivata l’esecuzione dei tamponi in modo autonomo sul territorio, si registra un calo dei casi positivi in percentuale sul numero dei casi tamponati. Su una media di oltre 200 tamponi eseguiti ogni giorno, compresi quelli effettuati sui pazienti in quarantena, il numero dei positivi è in percentuale nettamente inferiore rispetto già a due settimane fa”. E’ l’analisi del direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani, alla luce dell’andamento e dell’evoluzione dell’infezione da coronavirus nel territorio trapanese. “C’è tuttavia da osservare attentamente che, nonostante il calo, molti dei casi positivi sono asintomatici e quindi questo porta a ritenere che l’unico modo funzionale verso l’appiattimento della curva epidemiologica del virus, sia l’applicazione scrupolosa delle misure di sicurezza. I buoni risultati sono legati solamente al contenimento dei contatti e quindi dei possibili contagi – sostiene Damiani – L’inosservanza porterebbe ad un’escalation peggiore di quella iniziale, così come confermano gli studi epidemiologici condotti dal Dipartimento di epidemiologia dell’Asp condotti in maniera quotidiana e costante”. “Sottolineo in maniera particolare – conclude il manager dell’azienda sanitaria – l’assoluta necessità di mantenere le regole ferree imposte a livello nazionale e regionale anche in questi giorni di vacanza in cui si celebra la Pasqua, per non vanificare gli enormi sforzi che tutto il personale sanitario impegnato in prima linea in questo momento di emergenza sta compiendo per garantire la massima efficienza nell’assistenza ai malati di Covid-19, ricoverati nelle strutture ospedaliere dedicate, assicurando il massimo livello professionale e umano”

17.08 – De Luca contro Musumeci: “A Messina consegne a domicilio anche a Pasqua”

16.51 – “Preso atto delle dichiarazione odierne rese agli organi di informazione dall’On. Bernadette Grasso, relative all’Ospedale di S. Agata Militello, dopo avere informato l’Assessore Regionale alla Salute Avv. Ruggero Razza, comunico che nella qualità di legale rappresentante dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina sono obbligato a tutelarne l’immagine nelle sedi competenti”.

15.28 – Duemila mascherine sono state donate all’associazione italiana coltivatori della Sicilia da ‘Fra.Co. distribuzione Srl’ di Partinico, azienda dei fratelli Francesco e Alessandro Costantino che si occupa di servizi per l’illuminazione. Vanessa Costantino, presidente dell’associazione, ne ha destinate 1.000 alle diverse sezioni territoriali, agli operatori e agli assistiti che potranno usufruirne. “Abbiamo deciso – dice Vanessa Costantino, che è anche consigliere comunale di FdI a Partinico – anche di donarne mille che stiamo distribuendo a forze dell’ordine, sanitari del ‘Covid hospital’, protezione civile comunale e addetti alla raccolta dei rifiuti che si impegnano quotidianamente nel territorio di Partinico in questo periodo di emergenza sanitaria”.

15.15 – “Ho personalmente rivolto un appello sincero al Ministro della Salute, Roberto Speranza, perché prenda in seria considerazione quanto sta accadendo a Pantelleria, comune che ad oggi non registra casi di contagio da Covid-19. A fine febbraio è stato chiuso il punto nascite locale e le donne in attesa sono ora costrette a doversi recare in ospedali di altre località in cui vi sono pazienti affetti da Coronavirus. Da giorni il sindaco e gli amministratori locali sono in sciopero della fame per richiedere la riapertura del centro, una struttura che potrebbe essere tuttora operativa perché già dotata di attrezzature e personale. Credo sia necessario ascoltare le loro ragioni e valutare attentamente le loro richieste, laddove si possono evitare ulteriori rischi per la salute”. Così, in un post su Facebook, il capo politico del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi.

15.00 – Market aperti fino alle 23, sindacati contrari

14.31 – Una 50enne di Pagliara (Me), positiva al Covid-19, da tempo in dialisi, è morta all’ospedale Cannizzaro di Catania dove sarebbe dovuta essere sottoposta a un intervento ai reni. Il sindaco di Pagliara (Me), Sebastiano Antonio Gugliotta, ha espresso “il più profondo rammarico suo e di tutta la comunità per la prematura scomparsa della donna”. (ANSA).

13.00 – I carabinieri della caserma Carini hanno raccolto e distribuito, attraverso la parrocchia di San Francesco di Paola, oltre 2400 chili di derrate alimentari e il reparto servizi magistratura ha fatto una fornitura di generi alimentari nel quartiere Danisinni. In tutta la provincia si moltiplicano le iniziative benefiche dell’Arma: la compagnia di Bagheria ha collaborato con la Protezione Civile per l’acquisto di alcuni alimenti da destinare alle famiglie povere; le compagnie di Misilmeri, dove c’è la zona rossa di Villafrati, e la compagnia di Cefalù hanno organizzato, in coordinamento con le amministrazioni comunali, raccolte alimentari.

12.30 – Settanta immigrati, quelli sbarcati nella notte fra giovedì e venerdì scorsi a Porto Empedocle (Ag), sono stati alloggiati e posti in quarantena preventiva a Villa Sikania, un ex albergo di Siculiana trasformato in centro d’accoglienza. “Abbiamo ricevuto una scarna comunicazione dalla Prefettura di Agrigento – ha detto il sindaco Leonardo Lauricella – e non sono escluse azioni legali a tutela della nostra sicurezza e del diritto alla salute”. “Qualche giorno fa, altri sindaci della provincia, e in particolare quello di Porto Empedocle – ha aggiunto il sindaco – si erano lamentati rispetto per analoghe iniziative, ottenendo lo sgombero delle strutture. Oggi la nostra comunità non merita di subire decisioni che potrebbero risultare pericolose – ha concluso Lauricella – Siculiana merita tranquillità oggi più che mai”.

12.00 – Un gruppo di imprenditori di Lampedusa, “temendo l’approdo della nave Alan Kurdi”, ricordando di “essere prima di tutto genitori”, ha scritto, “chiedendo aiuto”, al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci sostenendo che nell’isola “non ci sono le condizioni” di sicurezza” e che “potrebbe essere un’ecatombe per tutti noi”. “Prima di essere imprenditori siamo genitori, gente che da un trentennio ha subito passivamente i flussi dei migranti – si legge nella missiva – li abbiamo accolti, rifocillati, accuditi sempre. Oggi, stiamo vedendo una nave di una Ong che vorrebbe attraccare a Lampedusa. A bordo ha più di 100 migranti e, da quello che sappiamo, – scrivono gli imprenditori – ci sarebbe qualcuno di loro che sta male. Premesso che nessuno di noi non vorrebbe aiutare questi esseri umani deve essere chiaro però che stiamo vivendo una situazione al limite. Il Coronavirus è il pericolo incombente. Non possiamo, a Lampedusa – sostengono – accogliere nessuno e meno che mai persone che arrivano da paesi extracomunitari dove la pandemia è arrivata. Non ci sono le condizioni e potrebbe essere una ecatombe per tutti noi”. Gli imprenditori chiedono a Musumeci che “queste persone vengano fatte sbarcare altrove, in luoghi dove sarà possibile darei assistenza sanitaria e umanitaria”. “Lampedusa in questa fase – chiosano – non è nelle condizioni di poterli servire per come ha sempre fatto”.

11.12 – Nel mercato ortofrutticolo abusivo sequestrato dalla guardia di finanza anche delle vecchie conoscenze…

11.08 – “Il Covid hospital a Sant’Agata di Militello deve essere realizzato. L’incapacità gestionale e l’irresponsabilità dell’Azienda sanitaria, a tutti i livelli, non possono bloccare la fattibilità di un progetto ben redatto dal soggetto attuatore – cioè il dott. Giuseppe Laganga, direttore generale Policlinico di Messina – approvato con apposito parere dal servizio sanitario Igiene ambientale, e già sottoposto al sindaco Bruno Mancuso quale delegato dai sindaci del Distretto sanitario della zona”. Lo dichiara l’assessore regionale Bernardette Grasso, a seguito del parere contrario espresso dalla direzione dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello alla creazione di un reparto dedicato ai malati covid-19. Per l’assessore “La creazione di un reparto Covid, infatti, è una chiara garanzia di tutela della salute dei cittadini dei Nebrodi. Finora, purtroppo, chi è risultato positivo è stato costretto a essere ricoverato nei vari ospedali della provincia, con grave disagio personale e sociale”. “Appare di tutta evidenza – prosegue Grasso – come sia la separazione dei percorsi dei pazienti, attuabile grazie alla creazione del reparto Covid, a difendere in modo puntuale la salute dei cittadini dal rischio di contagio che invece, ad oggi, è altissimo data la promiscuità dei percorsi. I recenti numeri dei tamponi nella zona confermano i nostri timori. Mi assumo la responsabilità, di confermare quanto dichiarato dall’assessore Ruggero Razza, circa i nuovi posti di rianimazione verranno realizzati. Dotazione che, al termine dell’emergenza coronavirus, resterà sul territorio”, conclude Grasso.

10.37 – Saranno mille le persone, tra gli appartenenti a forze dell’ordine e militari, impegnate a Catania e provincia nei controlli sul rispetto delle norme per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19. E’ quanto prevede un’ordinanza del questore Mario Della Cioppa che coordina gli interventi previsti da Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato e presieduto dal prefetto Claudio Sammartino. Nell’operazione di controllo saranno impegnati polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, esercito e guardia costiera per un servizio definito dalla Questura “non di repressione, ma di protezione” e “a garanzia che nessun altro catanese debba ammalarsi per l’egoismo o la superficialità di pochi”. Quindi il rinnovo dell’invito a “restare a casa”.

10.14 – La Sartoria Sociale della cooperativa Al Revés di Palermo sforna mascherine solidali per la protezione contro il Coronavirus. In una lettera aperta alla città, gli operatori spiegano che “in Sartoria Sociale non possiamo fermarci. Con noi lavorano persone svantaggiate, per le quali è di vitale importanza tenersi impegnate e continuare a sentirsi utili per la comunità”. Sono così stati attivati processi di smart working affinché ognuno di loro possa essere produttivo e ricevere una retribuzione adeguata. L’attività va avanti con la produzione di mascherine, composte da 3 strati di tessuto in cotone lavabile e igienizzato. Non sono omologate e sanificate, ma costituiscono comunque una forma di protezione. Sartoria Sociale è un vintage&social shop e un laboratorio tessile e creativo in cui lavorano insieme professionisti del cucito, operatori sociali e persone svantaggiate secondo i principi etici del critical fashion e dell’economia circolare. “Essendo la nostra un’impresa no profit, tutti i proventi vengono interamente reinvestiti nelle attività produttive e sociali – spiegano i responsabili – Per ogni mascherina venduta, possiamo donarne un’altra a chi si trova in difficoltà”. Sono già distribuite mascherine alle donne del Pagliarelli, ai ragazzi del Malaspina, alla casa famiglia “Casa di Batja” del Centro Diaconale “La Noce” e ai dormitori della Caritas. Sulla pagina Facebook della sartoria è disponibile iltutorial della sarta creativa Aurora per creare da sé le mascherine di stoffa.(ANSA).

10.10 – Circolare del ministro Lamorgese ai prefetti: “Rischio tensioni, vigilate anche su possibili infiltrazioni della mafia negli appalti”

9.54 – Quattromila euro raccolti, per un totale di 85 buoni spesa da 50 euro ciascuno: è l’iniziativa di 120 operatori ecologici in servizio a Mazara del Vallo che hanno poi consegnato i voucher al vescovo, monsignor Domenico Mogavero. Alla somma raccolta dagli operatori ecologici si sono aggiunti 1.500 euro donati dalle tre aziende (Ecoin-Icoss-Teck) che gestiscono la raccolta rifiuti in città, oltre alcuni buoni donati dalla famiglia Ferro, proprietaria del punto vendita “Decò”. L’idea è nata tra gli stessi operatori ecologici. Gli operatori hanno avuto la consapevolezza della difficoltà economica vissuta da molte famiglie in questo momento emergenza. “Utilizzeremo questi buoni per persone delle quali non conosceremo né il volto e né il nome. – ha detto il vescovo – Ecco, questo è il vero amore solidale, quello che dà senza avere nulla in cambio”.

9.26 – Palermo, scoperto un mercato di ortofrutta abusivo: denunciate venti persone

9.12 – Stavano costruendo una baracca, con rami di alberi e lenzuola, nascosta in una zona boschiva di un fondo agricolo di proprietà di un ente benefico per realizzare un barbecue per trascorrere Pasqua e Pasquetta con degli amici. I due giovani, di 17 e 20 anni, che erano al lavoro nella frazione Pennisi di Acireale sono stati sorpresi all’opera dai carabinieri.

 


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