Mascherina, quanto ci costi? | Ecco la spesa per una famiglia - Live Sicilia

Mascherina, quanto ci costi? | Ecco la spesa per una famiglia

Una mascherina di tipo chirurgico, adatta a proteggere gli altri da se stessi

La 'giungla' dei dispositivi di protezione, fra denunce dei farmacisti e incognite del web

CORONAVIRUS
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PALERMO – Necessaria, introvabile, troppo costosa: la pandemia di Covid 19 ha trasformato in tutto ciò un oggetto semplice come una mascherina filtrante. Dalla corsa all’approvvigionamento alla guerra dei prezzi, il mondo intero si trova a gestire un mercato sorto praticamente dal nulla, con tutti i vuoti nella filiera e normativi che ciò comporta. In Italia, proprio questa settimana Federfarma ha rivolto alle autorità l’ennesimo appello anti-speculazioni: la federazione chiede di poter vendere i dispositivi di protezione “a prezzi imposti e senza inutili adempimenti burocratici”, paventando anche la possibilità di “suggerire alle farmacie di astenersi dalla vendita di mascherine” in caso la richiesta non venisse esaudita. Una richiesta alla quale lo Stato intende rispondere a breve. In effetti, facendo un giro sulla rete e fra le farmacie palermitane, i problemi legati alla vendita delle mascherine non sono pochi. A partire proprio dai prezzi, cruciali in vista dell’uso che chiunque dovrà fare dei dpi (dispositivo di protezione individuale) una volta fuori dal lockdown.

Orientarsi in rete non è così facile, fra reali vantaggi e convenienza solo apparente. Nel momento in cui scriviamo, per esempio, il sito ePharmacy propone 10 mascherine chirurgiche “omologate CE” a 17 euro e 50 (esclusa la spedizione) e 10 ffp2 senza valvola a 65 euro: nel primo caso il prezzo si rivela più alto che in farmacia, ma non nel secondo. Il sito Prezzifarmaco, di contro, individua come acquisti al prezzo più basso una confezione da 50 mascherine chirurgiche a 9 euro e 29 (spedizione esclusa) e una singola ffp2 con valvola a 3 euro e 34: stando al sito, dunque, concorrenza sbaragliata. Ci sono poi le discusse mascherine lavabili, non provviste di marchio CE ma comunque in circolazione: il prezzo medio è fra i 4 e i 5 euro ciascuna per quelle chirurgiche e fino a circa 14 euro per le ffp2. Resta la ‘carta’ Amazon, dov’è possibile trovare 50 mascherine chirurgiche fra i 15 e i 20 euro, e confezioni da 100 a 30 euro; le incognite di questi acquisti però non hanno prezzo.

La musica cambia in farmacia: le garanzie aumentano esponenzialmente ma, come denunciato da Federfarma, i prezzi non sono né così convenienti né regolamentati. Lo spiega bene il dottor Luigi Milisenna, titolare dell’omonima farmacia storica palermitana insieme al fratello. “È importante non solo calmierare i prezzi, ma che l’Iva per questi prodotti specifici venga fissata al 4 per cento invece che al 22: sarebbe giusto che la popolazione li acquistasse a queste condizioni. Più volte Federfarma ha chiesto anche questo alle autorità nazionali, finora senza risposta”. Milisenna ricorda bene l’inizio della corsa alle mascherine: “All’inizio della pandemia sono state introvabili per almeno quindici giorni. Le piccole scorte di mascherine chirurgiche che noi farmacisti avevamo a disposizione da prima sono andate a ruba, e ognuno è rimasto sprovvisto per un periodo non indifferente”.

È stato allora che i prezzi sono impazziti: “erano veramente alle stelle: le prime ffp2 con valvola eravamo obbligati a venderle dai 12 ai 20 euro, prezzi totalmente fuori mercato – racconta il farmacista –. Di giorno in giorno i prezzi sono calati sempre di più. Attualmente le ffp2 variano dai 7 ai 10 euro, cifre ancora decisamente alte, ma si inizia a poter contare su prenotazioni a prezzi più bassi. La richiesta della popolazione però si sposta sempre più verso le chirurgiche – precisa – che attualmente vendiamo al pubblico a circa 1 euro e 50 ciascuna. Speriamo comunque in ulteriori cali, perché in tempi non sospetti una singola chirurgica poteva costare al pubblico anche 50 centesimi. Fortunatamente un’altra richiesta di Federfarma al governo è stata esaudita e possiamo vendere le mascherine anche singolarmente, non solo nei consueti pacchi da 50 o da 100. Così la popolazione può usufruirne in maniera più omogenea”.

Conferma la Farmacia della Statua, sempre a Palermo. “Cerchiamo di fare prezzi molto bassi – dice il personale – ma a essere alti sono i prezzi d’acquisto per noi. Il problema è anche che chiunque si improvvisa fornitore, e non tutti si riforniscono dalle figure che conoscono da sempre e di persona come facciamo noi. Molti si rivolgono a sconosciuti solo perché fanno offerte vantaggiose. Peraltro – aggiungono dalla farmacia – siamo iper controllati: solo la nostra attività ha ricevuto la visita di Nas e Guardia di finanza già quattro volte”.

Entrambe le farmacie ribadiscono un concetto fondamentale, sia in termini sanitari che economici: “Le mascherine, che siano chirurgiche o ffp2, sono monouso e hanno una durata di circa otto ore complessive”. Il dottor Milisenna specifica che “le ffp2, oltre a essere provviste di filtro e proteggere fino al 95 per cento, hanno l’ulteriore vantaggio di poter essere sanificate con una soluzione idroalcolica spray, anche se solo due volte al massimo”. “Monouso non significa necessariamente ‘se metto la mascherina per quindici minuti devo gettarla quando la tolgo’ – specificano dalla Farmacia della Statua – però se viene riutilizzata in più occasioni fino a raggiungere le otto ore va fatta moltissima attenzione a toglierla, conservarla e rimetterla”.

Così, mentre nella sicilianissima Ragusa nasce la prima mascherina riutilizzabile all’infinito ‘Drop’, per le famiglie si avvicina il tempo di fare i conti: stando ai prezzi attuali, se un ipotetico nucleo familiare di quattro persone decidesse di acquistare le mascherine in farmacia spenderebbe 6 euro al giorno. Alla sola voce “mascherine”, dunque, la spesa mensile di una famiglia impegnata fra lavoro e scuola sarebbe di circa 180 euro. “Non si può ancora parlare di spese che una famiglia può sostenere – osserva Milisenna – e qualsiasi cosa diversa da questo non è giusta. Tutto questo dovrà inevitabilmente cambiare. L’interesse di noi farmacisti è che la nostra non venga vista come una categoria che sta approfittando dell’emergenza”, è l’appello del farmacista palermitano. “Siamo continuamente impegnati a denunciare sciacallaggio e inosservanza delle regole, ma soprattutto siamo esposti alla troppa libertà dei distributori di questi dispositivi, che a volte gli consente di creare un problema di prezzi già a monte”.

Lo Stato, insomma, ha una serie buoni motivi per voler mettere ordine sulla materia. Proprio oggi il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, ha dichiarato che verrà fissato ufficialmente il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute. La notizia è stata accolta positivamente anche dall’Anci.


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