Cuoco ucciso in casa a Modica| Scatta l'arresto per un carabiniere - Live Sicilia

Cuoco ucciso in casa a Modica| Scatta l’arresto per un carabiniere

Il militare era già tra i sospettati. Lucifora fu trovato morto a novembre. "Movente passionale"
IL GIALLO
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MODICA (RAGUSA) – Svolta nel delitto di Giuseppe Lucifora, il cuoco 57enne di Modica trovato morto in casa sua, in circostanze misteriose. Dopo sette mesi di indagini i carabinieri hanno arrestato Davide Corallo, un giovane collega residente a Giarratana, ma in servizio nel Siracusano.

L’uomo era già sospettato ed era stato interrogato per ore al comando provinciale, ma ad incastrarlo sarebbero state le tracce del dna raccolte dai Ris all’interno dell’abitazione. La vittima fu trovata senza vita nella stanza da letto. La porta era chiusa a chiave dall’esterno. La ricostruzione delle ultime ore di Lucifora, conosciuto in tutto il paese per la sua attività e il suo carattere estroverso, avrebbe inoltre fornito elementi utili per risalire alla presenza di Corallo nell’appartamento di largo XI febbraio a Modica, proprio nell’orario in cui il 57enne è stato ucciso.

L’indagato, durante il lungo interrogatorio al quale era stato sottoposto tra il 13 e il 14 febbraio scorso, alla presenza dei suoi legali, aveva sempre negato di trovarsi sul luogo dell’omicidio il giorno dell’omicidio, sostenendo invece di averlo incontrato nei giorni antecedenti. Ma il riscontro scientifico dell’esame autoptico e degli esami tossicologici rinvenuti nella stanza di Lucifora avrebbero fornito ulteriori elementi utili. Secondo i risultati dell’autopsia, qualcuno aveva colpito Lucifora con violenza tanto da fargli perdere i sensi e lo aveva soffocato strangolandolo con la mano destra. Lucifora venne trovato parzialmente svestito.

“I motivi del gesto sono da ricondurre a verosimile movente passionale, attesi i rapporti pregressi con la vittima”. E’ il movente, secondo l’accusa, dell’omicidio di Giuseppe Lucifora, il cuoco di 57 anni assassinato il 10 novembre 2019 per cui è stato arrestato il carabiniere Davide Corallo, di 39 anni. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Eleonora Schininà, su richiesta del sostituto procuratore Francesco Riccio, sono stati colleghi dell’indagato del nucleo Investigativo del comando provinciale di Ragusa e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Modica. All’identificazione di Corallo gli investigatori sono giunti anche “al determinante apporto del reparto speciale dell’Arma preposto alle investigazioni scientifiche, il Ris di Messina. Il repertamento e l’analisi tecnica dei campioni biologici da parte di quest’ultimo, assieme ai segni di particolare violenza evidenti fin dall’inizio sul corpo della vittima e agli elementi acquisiti nel corso delle indagini più tradizionali”. Corallo era in servizio nella stazione dei carabinieri di Buccheri, nel Siracusano, e fin dal giorno seguente all’interrogatorio e all’avviso di garanzia dello scorso febbraio è stato dichiarato “temporaneamente non idoneo al servizio militare incondizionato”.

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