Infrastrutture, piano del governo| Cancelleri: "Un cambio di passo" - Live Sicilia

Infrastrutture, piano del governo| Cancelleri: “Un cambio di passo”

Nel dettaglio, le opere e le cifre dei finanziamenti previsti nel decreto Semplificazioni per la Sicilia.

Si fa presto a dire “libera circolazione delle merci e delle persone” quando per raggiungere Palermo da Catania si impiegano almeno due ore e trenta minuti in auto e più di tre ore in treno. Il piano “Italia veloce”, messo a punto dal Ministero dei Trasporti, e contenuto nel decreto Semplificazioni del governo nazionale parte da qui con un massiccio finanziamento da 16 miliardi di euro destinato alla realizzazione, alla messa in sicurezza e al completamento di strade e ferrovie. Rimane in soffitta il Ponte sullo Stretto e già si assiste a una levata di scudi da parte dei governatori meridionali, De Luca in testa (come riportato da “il Quotidiano del Sud”), per la sproporzione in termini di risorse e grandi opere con il Settentrione d’Italia. Proteste analoghe a quelle avanzate dal governatore siciliano Musumeci in tema di spesa sanitaria. Di segno inevitabilmente opposto il commento del vice ministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri.   

“Il decreto legge Semplificazioni è un provvedimento coraggioso, con misure importanti che segnano il cambio di passo rispetto a un Paese che è stato impantanato per decenni nella burocrazia e nelle lungaggini amministrative. Dopo 30 anni di promesse questo Governo ha compiuto una grande rivoluzione, che rilancerà le infrastrutture e l’economia anche in Sicilia. Verranno sbloccate e realizzate opere in tutto il territorio, creando lavoro e sviluppo economico. Opere incompiute da decenni e progetti ambiziosi mai realizzati, così da recuperare, almeno in parte, il gap infrastrutturale tra il nord e il sud del Paese”, spiega Cancelleri. E aggiunge: “Non è facile smantellare un sistema incancrenito, però, oggi, con il governo Conte stiamo creando le condizioni per potere imprimere una spinta determinante rispetto a quel cambiamento necessario ed epocale tanto agognato dai cittadini italiani e da noi del MoVimento5S”. Il vice Ministro sottolinea la centralità e le potenzialità dell’articolo 2, strumento principe per mettere in moto la macchina dei lavori pubblici. “A mio giudizio la vera chiave di volta del decreto Semplificazioni è l’articolo 2, che prevede la possibilità per le stazioni appaltanti di utilizzare i poteri derogatori alle leggi, tranne, ovviamente, quelle penali e antimafia. Un passo avanti decisivo per sburocratizzare e velocizzare l’iter di lavori pubblici già finanziati ma fermi da anni, con l’obiettivo di diminuire il divario economico e infrastrutturale che c’è tra nord e sud, che sappiamo tutti essere una palla al piede per un’Italia che deve competere in Europa e nel mondo con Paesi sempre più agguerriti”, argomenta Cancelleri.

STRADE E AUTOSTRADE

Ma andiamo con ordine vediamo nel dettaglio le opere previste per la Sicilia e le relative voci di spesa. Ammonta a oltre 4 miliardi di euro la somma da stanziare per le infrastrutture stradali. Scorrendo l’elenco delle opere in cantiere salta all’occhio qualche evergreen. Ad esempio l’autostrada Ragusa–Catania (con uno finanziamento di 754 milioni) e la manutenzione e riqualificazione dell’autostrada Palermo-Catania (600 i milioni previsti). Il governo giallorosso ha deliberato, inoltre, uno stanziamento di 700 milioni per gli interventi di manutenzione programmata sulla rete regionale e 350 milioni per la rete viaria provinciale. Le opere e i lavori previsti in Sicilia Occidentale riguardano la Palermo-Agrigento (563 milioni), la variante Trapani-Mazara (134 milioni) e la variante di Alcamo (il primo lotto con un impegno di spesa pari a 25 milioni). Tre gli interventi riguardanti la zona centrale dell’Isola: la Tangenziale di Gela (316 milioni), il completamento Caltanissetta-Agrigento (200 milioni) e il completamento Nord-Sud della Mistretta-Nicosia per un totale di 160 milioni di euro. La Sicilia orientale strappa un finanziamento da 350 milioni per il completamento Libertinia-Licodia, uno da 184 milioni per l’ammodernamento della Adrano-Paternò e la somma di 164 milioni per la variante della Vittoria-Comiso. Sono inoltre previsti 100 milioni di euro per l’innalzamento dei livelli standard di sicurezza della Gela-Catania e 66 milioni per l’adeguamento del secondo lotto della Adrano-Bronte. Sul fronte degli interventi sulle infrastrutture idriche si registra la messa in sicurezza della diga di Pietrarossa.

il progetto

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE

Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie, l’importo previsto per dare una boccata d’ossigeno alle vetuste strade ferrate isolate è di oltre 12 miliardi di euro. La lista degli interventi è in tal senso eloquente e finalizzata a recuperare un gap in termini di tecnologia e velocità di non poco conto. La linea Palermo-Trapani via Milo godrà di uno stanziamento di 144 milioni che andranno a modificare la geometria del “tracciato con aumento della velocità di fiancata”, adeguare la struttura ai nuovi standard tecnologici. “Gli interventi creano le condizioni per il ripristino del servizio commerciale sulla tratta Alcamo–Trapani via Milo e per una velocizzazione dei servizi”, si legge nel documento che contiene una previsione sul potenziale tempo di percorrenza minimo tra Palermo e Trapani di un’ora e trenta minuti con tre fermate intermedie, mezz’ora in meno del collegamento su gomma. Un finanziamento da 2300 milioni di euro è atteso per la realizzazione del nuovo collegamento Palermo-Catania-Messina. Carte alla mano si prevedono i lavori per il raddoppio della tratta Giampilieri–Fiumefreddo, 42 km di strada battuta di cui l’85% in galleria e la realizzazione delle nuove fermate di Fiumefreddo e di Sant’Alessio-Santa Teresa, Alcantara, Taormina, Nizza-Alì e Itala-Scaletta. Un’altra storica “incompiuta” trova spazio nel documento del governo: il raddoppio della Catania Centrale e Catania Acquicella. In cassa ci sono 861 milioni per l’interramento della stazione centrale al fine di liberare le aree fronte mare attualmente occupate dall’impianto. Un altro punto riguarda la prima macrofase del nuovo Palermo–Catania (tratta Bicocca Catenanuova), primo passo per il collegamento rapido tra le due principali città siciliane con il raddoppio della linea tra la stazione di Bicocca e Catenanuova attraverso un finanziamento di 415 milioni di euro. La seconda macrofase incentrata sulla tratta Catenanuova–Fiumetorto dovrebbe incassare 5601 milioni e consentire un tempo di percorrenza di un’ora e quarantacinque minuti per collegare Palermo e Catania. Il piano prevede lo stanziamento di risorse per il nodo di Palermo (1.152 milioni), il raddoppio Palermo-Messina (la tratta Fiumetorto-Castelbuono per un totale di 938 milioni), la velocizzazione della Palermo-Agrigento (167 milioni) e la prima fase dei lavori finalizzati al raddoppio della Messina-Siracusa (126 milioni). E non solo. Nel salvadanaio destinato alle infrastrutture ci sono 90 milioni per il ripristino linea Caltagirone-Gela, 88 milioni per la velocizzazione della Catania-Siracusa (I fase), 15 milioni per il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Catania e 910 milioni per effettuare  upgrading infrastrutturali e tecnologici della rete regionale.

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