L'Ast pronta a mettere le ali|Ma Falcone: la giunta non c'entra - Live Sicilia

L’Ast pronta a mettere le ali|Ma Falcone: la giunta non c’entra

L'Ast avanza richiesta all'Enac per la licenza di volo. Ma l'assessore gela tutti: "Iniziativa mai concordata con la giunta".
TRASPORTO AEREO
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PALERMO – Il vecchio sogno di una compagnia aerea siciliana torna prepotentemente d’attualità. E stavolta sembra proprio che si faccia sul serio. L’Ast, a quanto apprende Livesicilia, ha presentato un progetto per far nascere la compagnia aerea e avrebbe avanzato richiesta all’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile, per avere licenza di volo. Sarebbe già stato anche effettuato il versamento richiesto per ottenere la licenza. Il piano industriale sarebbe pronto e la partecipata regionale potrebbe davvero tentare di mettere in piedi una compagnia aerea dei siciliani, anche per contrastare il caro voli con il Continente. Bocche cucitissime all’Azienda siciliana trasporti, nulla trapela neanche dai piani alti dell’assessorato regionale all’Economia di via Notarbartolo. Ma la notizia non viene smentita. Anzi. Chi si fa sentire è l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone con un comunicato inviato alle redazioni dei giornali quando la notizia è ancora un rumour che circola nei corridoi del Palazzo: “Apprendiamo da indiscrezioni di un progetto per la costituzione di una compagnia aerea, annunciato dal presidente dell’Ast, azienda partecipata della Regione. Si ritiene opportuno precisare che si tratta di una iniziativa personale del presidente, avvocato Gaetano Tafuri, mai concordata con il governo Musumeci e della quale non conosciamo, neppure informalmente, i contenuti”. Una sconfessione di una voce. Insomma, il “decollo” della compagnia siciliana è tutt’altro che scontato.

Proprio oggi l’Ast approva il nuovo bilancio, con cifre molto incoraggianti. Si è passati da perdite per 3,8 milioni (frutto anche di una ‘pulizia’ dei bilanci passati) a un più 1,3 milioni al lordo delle tasse. Scesa nettamente anche l’esposizione bancaria della partecipata regionale, passata da 44 a 35 milioni. Un miglioramento frutto anche di una razionalizzazione delle spese per personale e forniture. E ora, si lavora con la massima riservatezza al progetto compagnia aerea. Che non coinvolgerà come era trapelato nei mesi scorsi la partecipata Ast Aeroservizi, che gestisce lo scalo di Lampedusa, elemento che sarebbe d’ostacolo alla gestione di un vettore aereo. Tra il dire e il fare però ci sono i dubbi del governo regionale manifestati con il comunicato sopra citato da Falcone.

L’indiscrezione su un dossier per avviare una compagnia aerea “di bandiera” nell’Isola attraverso la società guidata da Tafuri era già trapelata all’inizio di quest’anno, prima dell’emergenza Coronavirus. Il progetto avrebbe come scopo principale di garantire tariffe basse per i passeggeri siciliani. Il presidente della Regione Nello Musumeci aveva confessato già tempo addietro il sogno di «una compagnia aerea regionale». Un auspicio che era già stato manifestato anche da Rosario Crocetta, ai tempi in cui il politico gelese albergava a Palazzo d’Orleans. Non se ne fece niente all’epoca. Ma ora da chimera a progetto vero e proprio, il cammino della nascitura compagnia aerea siciliana prosegue. Anche se il decollo, alla luce dell’uscita gelida di Falcone, sembra tutt’altro che agevole.

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