Covid e migranti, ecco l’ordinanza Ma il Viminale stoppa Musumeci

Covid e migranti, ecco l’ordinanza|Ma il Viminale stoppa Musumeci

Nella notte il provvedimento: sgombero degli hotspot entro lunedì e sbarchi vietati. Il ministero: competenza dello Stato
SCONTRO CON ROMA
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PALERMO – Lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza migranti “entro le 24 del 24 agosto” e il “divieto di ingresso, transito e sosta” in Sicilia per chi raggiunge le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong”. Dopo l’annuncio di sabato sera, il governatore siciliano Nello Musumeci passa alle vie di fatto e pubblica nella notte l’ordinanza su coronavirus e migranti, ma da Roma arriva lo stop informale del ministero dell’Interno: quella dei migranti, fanno sapere fonti del Viminale, è una materia di competenza statale, un’ordinanza regionale dunque non può incidervi. Le stesse fonti sottolineano all’Ansa che non si vuole polemizzare con Musumeci, sapendo anche che la Sicilia è sottoposta ad una pressione migratoria eccezionale che si sta facendo il possibile per alleggerire.

COSA PREVEDE L’ORDINANZA

Un provvedimento che formalmente si inserisce nel quadro delle ordinanze emanate in precedenza per il contenimento e la prevenzione del contagio da Covid-19, ma che in realtà incide anche sull’altro tema caldo dell’estate siciliana: l’emergenza sbarchi. Si dettano anche dei tempi strettissimi, comunque difficilmente rispettabili, per lo sgombero delle strutture di accoglienza. “Tutti i migranti presenti” nelle strutture siciliane “devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione”, recita il primo dei tre articoli dell’ordinanza, “non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. E poi lo stop a barconi, barchini e navi Ong, che comunque continuano ad arrivare (due barchini di migranti sono stati agganciati, a partire dall’alba, nelle acque antistanti Lampedusa dove sono sbarcati in 28): una precisazione messa nero su bianco che alimenterà anche lo scontro con le organizzazioni non governative che solcano il Mediterraneo in soccorso dei migranti. Una decisione adottata “al fine – si legge all’articolo 2 – di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza”. L’ordinanza prevede comunque che rimangano “ferme” tutte le “ulteriori disposizioni di competenza del governo nazionale in tema di immigrazione”.

“NO ALL’INVASIONE DELLA SICILIA”

Annunciando la pubblicazione dell’ordinanza, Musumeci su Facebook rincara la dose e prende di petto Bruxelles e Palazzo Chigi: “La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento”, accusa il presidente della Regione Siciliana spiegando che l’ordinanza “oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale”. Parole in linea con quelle pronunciate nella serata di sabato: “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti”, aveva affermato il governatore.

FAVA: “MUSUMECI SCARICA I SUOI FALLIMENTI SUI MIGRANTI”

La mossa di Musumeci scatena le reazioni in una calda domenica d’agosto. “Mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti le proprie responsabilità per l’aumento dei contagi, la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola, di casi di contagio generati dalla promiscuità sui mezzi del trasporto pubblico – sottolinea il presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava -. Sarebbe il caso che il presidente Musumeci si occupasse di questo. Ma capiamo come sia molto più facile spostare l’attenzione sul comodo tema dei migranti, piuttosto che spiegare dove siano finiti i milioni promessi e mai arrivati per il sostegno alle attività produttive dell’isola”.

PASQUA: “ORDINANZA FARNETICANTE E IMPROPONIBILE”

“Problemi reali, soluzioni farlocche, come sempre”, attacca il capogruppo M5s all’Ars Giorgio Pasqua. “Dopo la Finanziaria di cartone, costruita con i soldi del monopoli e dalla quale i siciliani non hanno ancora visto un euro, il presidente della Regione tira fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio geneticamente modificato, utile solo a catturare qualche titolo sui giornali – prosegue – e un pugno di like sui social, non certo a risolvere il problema degli sbarchi”. Pasqua, che definisce “farneticante e improponibile” l’ordinanza, poi continua: “Ci spieghi, Musumeci come riuscirà ad imporre il ricollocamento fuori dalla Regione dei migranti, sempre che entro le 24 del 24 agosto riesca a trasferirli, non si sa come e non si sa con chi, dagli hotspot e dai centri d’accoglienza siciliani”.

ARICÒ: “ORDINANZA NECESSARIA VISTO IL DISINTERESSE DI ROMA”

A difesa del governatore il capogruppo di Diventerà bellissima a Sala d’Ercole Alessandro Aricò: “Coloro che polemizzano contro l’ordinanza sull’emergenza clandestini – sottolinea – evidentemente sbagliano bersaglio. I loro attacchi, infatti, dovrebbero essere rivolti alle gravi e reiterate responsabilità del governo nazionale, a causa del quale la Sicilia rischia di diventare una sorta di campo profughi d’Europa. La Sicilia è storicamente una terra d’accoglienza e di questo siamo fieri, tuttavia a causa dell’assordante silenzio dell’Unione europea e del totale disinteresse di Roma la nostra regione sta affrontando da sola un’emergenza che invece dovrebbe essere cogestita”. Per Aricò “l’ordinanza del presidente della Regione si è resa necessaria poiché i suoi numerosi appelli lanciati al governo nazionale sono rimasti colpevolmente inascoltati e le misure di competenza statale finora non sono state adottate. Come giustamente ha fatto notare Musumeci, a Roma – continua – c’è la sottovalutazione di un fenomeno, quello dello sbarco incontrollato dei clandestini, che invece dovrebbe essere gestito con un piano ben definito, a maggior ragione ai tempi del coronavirus”.

GRASSO: “ROMA VUOL FARE ESPLODERE LA SICILIA?”

Al fianco del governatore c’è l’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernardette Grasso: “Non ci sono più scuse che reggano la totale indifferenza che il governo nazionale sta dimostrando nei confronti della Sicilia sul tema dei migranti – sostiene Grasso -. Nonostante gli appelli di aiuto del presidente, sia Conte che il ministro Lamorgese hanno continuato nella politica della noncuranza. Pertanto, ha fatto bene il presidente della Regione Siciliana a emanare un’ordinanza che disponga la chiusura di hotspot e centri d’accoglienza. Da Roma vogliono far diventare la nostra Isola una polveriera pronta a esplodere?”. Per Grasso “questo atteggiamento di totale abbandono dal governo giallorosso non è dignitoso, sia nei confronti dei migranti trattati come carne da macello, che dei siciliani, stremati da una pandemia che ha creato una crisi economica e sanitaria”. La misura varata “è perciò necessaria – sostiene Grasso -, non possiamo permettere che a causa della passività di Conte e Lamorgese si amplifichino le tensioni sociali”. Quella di Grasso non è l’unica voce del governo regionale a sostegno di Musumeci.

PIEROBON: “PIENO SOSTEGNO A MUSUMECI”

Musumeci incassa anche il sostegno del suo assessore all’Energia Alberto Pierobon: “È il momento che Roma e l’Europa passino dalle parole ai fatti – sottolinea -. Piena solidarietà al presidente Musumeci, è ora che si rompa il silenzio su una situazione che colpisce la dignità umana di centinaia di persone ammassate in condizioni disumane con gravi rischi per la propria incolumità. Di tante parole sentite – dice Pierobon – nulla è stato fatto e la Sicilia continua a restare isolata in questa difficile sfida dell’accoglienza. È una situazione intollerabile che ci riporta a un passato tragico, quando decenni fa i nostri emigrati venivano fermati in massa e controllati a Ellis Island in un luogo dove, successivamente, sono stati trattati i rifiuti, una terribile assonanza. Tutto questo non può continuare a esistere e a essere sopportato passivamente in una società civile come la nostra”.

SAMONÀ: “BENE MUSUMECI, CONTE CHIUDA I PORTI”

In favore dell’ordinanza sabato sera si era espresso l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano e oggi arriva anche la voce della Lega con il titolare dei Beni culturali Alberto Samonà: “La Sicilia non può continuare ad essere trattata come il campo profughi d’Europa – dice -. La palese indifferenza di Conte e del ministro dell’Interno Lamorgese rispetto all’emergenza dovuta ai continui sbarchi di migranti, molti dei quali positivi al Covid, suona come un’intollerabile offesa al popolo siciliano, i cui sforzi e i sacrifici di questi mesi rischiano di essere vanificati da scelte politiche irresponsabili. Bene ha fatto Musumeci a predisporre un’ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot e centri d’accoglienza che si trovano in Sicilia”. Per Samonà “la misura è colma: la Sicilia e i siciliani, che sono un popolo tradizionalmente accogliente, meritano rispetto da un governo nazionale che in questi ultimi mesi – continua – si è voltato dall’altro lato, rendendosi così corresponsabile di questa invasione annunciata”. L’esponente leghista invita poi il premier Conte a  “prendere atto del fallimento della propria politica sui migranti” e e “chiudere i porti fermando il traffico di esseri umani” e “rimpatriando chi, nel frattempo, è arrivato in Sicilia”.

BARBAGALLO: “PROVVEDIMENTO ACCHIAPPA CLIC”

Un mix di ironia e critica da parte del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo: “Alla mezzanotte di domani, o lo sta già facendo! , Musumeci si affaccerà dal balcone di palazzo d’Orleans per proclamare l’indipendenza della Sicilia – dice -, dichiarare guerra a Roma e consegnare le chiavi dell’Isola alla Lega Nord di Salvini? L’ordinanza con cui dispone la chiusura e lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza per i migranti è una bieca provocazione, un semplice acchiappa clic ad uso e consumo dei social. Pensi alla Finanziaria d’emergenza fantasma, per cui nessun siciliano ha ancora percepito un solo euro, pensi alle categorie deboli e agli operatori turistici in difficoltà, ai tamponi anti Covid che scarseggiano così come i dispositivi di sicurezza al personale medico. Insomma non potendo risolvere i veri problemi dei siciliani Musumeci sgoverna, lancia campagne populiste e spreca tempo, denaro e risorse dei siciliani. Ora basta: si rimbocchi le maniche e – se ne è capace – provi almeno a fare uscire i bandi previsti per il sostegno ai siciliani dai cassetti degli uffici”.

LUPO: “ORDINANZA FARLOCCA, SOLO SPOT ELETTORALE”

Critiche anche dal capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo: “Il tema migranti deve essere affrontato con efficacia e urgenza da tutte le istituzioni, non con spot elettorali come la farlocca ordinanza Musumeci – evidenzia -. Stato e Regione devono collaborare per tutelare diritti, sicurezza e salute di tutti, rispondendo alle giuste preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci. Musumeci smentisca subito di avere agito su ‘indicazione e su suggerimento della Lega’, come dichiarato da Salvini: sarebbe gravissimo avere un presidente della Regione telecomandato dal leader della Lega”.

ORLANDO: “ORDINANZA CHE ALIMENTA PAURA E ISTERIA”

Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’ordinanza “conferma le preoccupazioni relative all’aumento in alcune zone dell’isola dei casi di Covid-19, nel permanere – dice – di un numero di controlli che conferma la Sicilia come la regione con il minor numero di tamponi effettuati in relazione alla popolazione residente”. Un numero di controlli che “certamente evidenza la debolezza complessiva del sistema di prevenzione a tutela della salute dei cittadini”. Orlando prosegue: “Appare quindi paradossale che si cerchi di additare responsabilità dell’aumento dei casi ad una generica categoria di persone, quella dei migranti, che è invece quella maggiormente sottoposta a controlli e per la quale è certamente più difficile, se non impossibile il contatto con la popolazione locale”. Nelle parole del sindaco di Palermo quella di Musumeci è “una scelta infelice, che non fa che alimentare paura, isteria ed intolleranza, tutte incompatibili con la necessità di garantire sicurezza e cura a tutti coloro che vivono in Sicilia”.

FORUM TERZO SETTORE: “SCONFITTA DEL BUONSENSO”

Duro il giudizio del Forum del terzo Settore Sicilia: “Pensavamo di esserci abituati a tutto, di vedere continuamente la realtà superare anche la più fervida fantasia ma leggere l’ultima ordinanza del presidente Musumeci ci getta nello sconforto – dice il portavoce Giuseppe Di Natale -. Ad un uomo delle istituzioni (come lui si è più volte definito) si chiede non già di denunciare i problemi ma di lavorare per la loro soluzione. Non è addossando ad altri la responsabilità che si fa un buon servizio alla collettività siciliana. La chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza siciliani (o almeno la minaccia di farlo) non è altro che il tentativo di ergersi a paladino dei siciliani e ad oppositore del governo Conte, prenotando, forse, una qualche ribalta nazionale – aggiunge Di Natale -. L’ordinanza notturna che ci fa venire in mente le luci sempre accese di una finestra romana non è altro che la sconfitta del buonsenso, dei principi di solidarietà, dell’idea di una società più giusta e accogliente. Allo scadere del termine assegnato (le 24 di domani) non accadrà nulla se non per Musumeci l’avere conquistato il suo quarto d’ora di notorietà, le prime pagine dei giornali e il plauso di Salvini. No, caro presidente, non è con le provocazioni che si governa ma dando risposte ai bisogni dei siciliani. Non si governa creando gli untori, mettendo gli uni contro gli altri ma cercando soluzioni condivise, coinvolgendo la società civile, dimostrando con i fatti che, nonostante le difficoltà, la Sicilia resta terra di accoglienza”.

MESSINA: “DA MUSUMECI GIUSTA RISPOSTA”

“La scelta di chiudere gli hotspot e i centri di accoglienza dei migranti fatta con la pronta determinazione dal presidente Musumeci è la giusta risposta della Sicilia al governo nazionale che assieme all’Europa hanno deciso di lasciare la nostra Isola da sola nella straordinaria gestione dell’emergenza migranti che dura ormai da anni”. Lo dice Manlio Messina, assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana. “Lampedusa, che dovrebbe essere valorizzata in chiave turistica per le sue meraviglie naturali – aggiunge Messina – è ormai diventata facile approdo dei migranti che hanno raggiunto in poche ore il numero di circa 1.500 a fronte di un hotspot che ne potrebbe ospitare circa un centinaio. Tutto nella totale indifferenza del governo Conte e dell’Europa che hanno deciso di non affrontare quella che è diventata ormai una questione internazionale. Bene ha fatto il presidente Musumeci a dire basta alla mortificazione della Sicilia che da sola non può affrontare un fenomeno che rischia di degenerare da un momento all’altro”, conclude Messina.

ARMAO: LA MISURA È COLMA”

In campo anche il vice presidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao: “La misura è colma – sostiene -. La Sicilia non può essere condannata a piastra logistica del mercato illegale dell’immigrazione, così come la considera il Governo centrale, distratto da beghe e contraddizioni, sopratutto sull’immigrazione. Il presidente Nello Musumeci ha assunto una decisione ormai ineludibile e l’intero governo è con lui. E questo perché l’Agenda europea sulla migrazione si è rivelata inadeguata, mentre la politica nazionale non riesce ad affrontare seriamente un problema che diviene ogni giorno più pericoloso per i siciliani e per la loro salute, scaricando sulla Sicilia gli esiti di un dramma”.

FALCONE: “ORDINANZA LEGITTIMA”

Arriva anche la solidarietà di Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, a Musumeci: “Le reazioni di queste ore all’ordinanza del presidente della Regione guardano al dito anziché alla luna – sostiene -. In piena emergenza sanitaria, il governo Conte ha affidato la gestione degli sbarchi ad improvvisate tendopoli e hotspot carnaio privi di requisiti di sicurezza, nonché di spazi idonei a regolare la quarantena e bloccare la diffusione del contagio da Covid-19 fra chi giunge in Sicilia. Ecco perché il governo della Regione ha dovuto prendere atto di una situazione drammatica e ha fatto ricorso a un provvedimento che è legittimo non solo a rigor di Statuto siciliano, ma soprattutto secondo la logica del buon senso. Ora ci aspettiamo invece che il governo Conte non si giri dall’altra parte e trovi le opportune soluzione, scongiurando il solito scaricabarile sulle spalle dei siciliani”.

LAGALLA: “LO STATO AVREBBE DOVUTO INTERVENIRE DA TEMPO”

Interviene anche l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla: “Se il governo nazionale, a seguito dell’ordinanza Musumeci, ritenesse di dovere solo ora rivendicare le proprie prerogative in materia di immigrazione e gestione dei migranti, incorrerebbe almeno in una caduta di stile, oltre che di sostanza – evidenzia -. È da tempo che la Sicilia, cui di certo non fa difetto l’accoglienza, segnala lo stato di particolare emergenza derivante dai numerosi sbarchi e dalla contemporanea diffusione del contagio. Lo Stato, sollecitato dalla Regione, avrebbe dovuto intervenire per tempo e con la necessaria efficacia. Oggi è troppo facile, oltre che di cattivo gusto, addossare inesistenti responsabilità in capo a chi, sin dall’inizio dell’emergenza, ha invocato l’applicazione concreta del principio della leale collaborazione istituzionale”.


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