Nuovi sbarchi, in mille a Lampedusa Musumeci: "E il governo che fa?"

Nuovi sbarchi, mille a Lampedusa|Musumeci: “E il governo che fa?”

Il Viminale: solo il 3,98% dei profughi è risultato positivo al Covid-19. Martello: "Vado in barca a Tunisi per fermare gli arrivi"

PALERMO – A Lampedusa continuano gli sbarchi e il presidente della Regione, Nello Musumeci, torna a punzecchiare il governo centrale. Quattro barchini, con un totale di 74 tunisini, sono stati soccorsi nella notte tra venerdì e sabato nelle acque antistanti all’isola dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza, mentre prima della mezzanotte i carabinieri dell’isola avevano intercettato, fra Cala Creta e molo Madonnina, altri 37 e 13 tunisini. In 24 ore sull’isola si sono registrati 30 approdi, per un totale di 510 extracomunitari. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 1.050 persone a fronte di una capienza massima di 192. Musumeci attacca, parla di “altri 30 sbarchi a Lampedusa” e ricorda che “nell’hotspot sono di nuovo più di mille: seicento in sole 48 ore”.

“LA MIA ORDINANZA SOSPESA, QUINDI ROMA INTERVENGA”

“Se la mia ordinanza non fosse stata sospesa, oggi avremmo una realtà molto diversa – prosegue il governatore -. Ma il governo centrale dice che è sua la responsabilità. E allora? Perché non interviene? Ha già coinvolto Bruxelles? Stanno organizzando la ricollocazione dei migranti negli altri Stati europei? Il ministro Lamorgese aveva detto che avrebbero avviato il ponte-aereo dal 10 agosto: qualcuno ne ha notizia? Roma sta richiedendo un porto non italiano per la Ocean Viking? Insomma, se ci tengono così tanto alle loro competenze… dovrebbero fare qualcosa! Anzi, avrebbero dovuto farla per tempo, già a gennaio. Invece, silenzio assordante. Tanto, a pagare tutto questo peso da un decennio è sempre e solo la Sicilia e per prima Lampedusa”.

MA AD AGOSTO PARTENZE IN CALO DALLA TUNISIA

Da Lampedusa arriva il grido d’allarme del sindaco Totò Martello, che ha inviato una lettera al presidente Tunisino Kasis Saied per chiedergli un incontro: “Sono pronto a venire anche in barca da Lampedusa”, dice ma intanto il Viminale rende noti i numeri dell’immigrazione dal paese nordafricano e sono cifre che sorprendono: nel mese di agosto, infatti, le autorità tunisine, grazie all’attività di contrasto alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti, hanno ridotto le partenze: dalle 4.226 di luglio 2020 si è passati alle 1.976 di agosto. Sul fronte dei rimpatri sono ripresi i voli charter bisettimanali e, dal 10 agosto, in attuazione dell’accordo esistente con la Tunisia, il numero massimo per ciascun volo è stato riportato a 40, consentendo il rimpatrio di 261 tunisini dall’1 agosto al 27 agosto.

UN BARCHINO ANCHE SULLA SPIAGGIA DI AGRIGENTO

Martedì sull’isola arriverà la task force della Regione per verificare le condizioni sanitarie dell’hotspot “e saranno adottati gli eventuali provvedimenti conseguenti – assicura Musumeci -. Con una istruttoria che ha già evidenziato come nessuno abbia previsto gli interventi strutturali per la prevenzione dal contagio già a fine marzo”. Nel calcolo complessivo degli sbarchi c’è anche un barchino con una scritta in arabo sulla fiancata trovato questa mattina sul litorale di San Leone, ad Agrigento. “Nessuno a bordo – dice Musumeci -. Sempre per la storia che la condizione di emergenza sanitaria e di pubblica sicurezza è solo una mia suggestione”.

ARICÒ CONTRO L’ASSE PD-M5S

Musumeci trova sponda nel proprio capogruppo all’Ars Alessandro Aricò, che attacca l’asse Pd-M5s che regge l’Esecutivo Conte a Roma: “Non c’è un solo parlamentare dei partiti di governo, Pd e M5S, che abbia speso una parola di condanna sulla squallida condizione dei migranti in Sicilia – sottolinea il presidente del gruppo parlamentare di Diventerà bellissima -. Il loro obiettivo è solo attaccare Musumeci, che ha rotto il muro del silenzio. Oramai è chiaro che non hanno intenzione di porre fine allo squallore in cui il loro governo tiene quella gente, ma vogliono distrarre l’attenzione dei siciliani con i soliti insulti perché non hanno il coraggio di dire: ‘sì, è vero!'”. A difesa di Musumeci anche il deputato Udc Vincenzo Figuccia, che lancia una provocazione: “Mandiamo una parte dei migranti in arrivo a Lampedusa alla sede del Tar di Palermo e visto che ci sono tante sezioni istituiamo presso il Tar la sezione migranti”.

SBARCO ANCHE A MARZAMEMI

Ma l’emergenza sbarchi non riguarda soltanto Lampedusa e l’Agrigentino. A Marzamemi, nel Siracusano, sono giunti in 49 su una barca a vela e sono stati trasferiti in una struttura di accoglienza di contrada Pantanelli, a nel capoluogo aretuseo. La barca con a bordo anche 8 donne e 4 minorenni, è stata individuata a circa 2 miglia a largo del borgo marinaro in provincia di Siracusa ed è stata poi autorizzata ad attraccare al Porto Fossa a Marzamemi. I migranti sono in buone condizioni di salute. A bordo dell’imbarcazione sono stati effettuati i tamponi per il coronavirus.

IL VIMINALE: ECCO I NUMERI DEI RICOLLOCAMENTI IN ITALIA

Da Roma, intanto, il Viminale lascia filtrare anche i numeri riguardanti i ricollocamenti dei migranti giunti in Sicilia. In ragione del maggior impatto dei flussi che sopporta la Sicilia, “sono stati intensificati, fin da maggio, al termine del lockdown, i trasferimenti di migranti verso altre regioni italiane – fanno sapere fonti del ministero all’Ansa -. In particolare, a partire da giugno scorso, sono stati trasferiti dalla Sicilia 4.086 migranti. La redistribuzione sul territorio nazionale è avvenuta all’esito dello screening sanitario. Infine, in relazione alle maggiori esigenze di vigilanza dei centri per migranti, in Sicilia sono attualmente impiegati 979 militari della “Operazione strade sicure”, 400 inviati nel solo mese di agosto.

“SU TUTTI I MIGRANTI ATTENTO SCREENING SANITARIO”

Per garantire la sicurezza sotto il profilo sanitario anche delle comunità locali, il Viminale, informano sempre fonti del ministero, ha sempre sottoposto “ad un attento screening sanitario” tutti i migranti sbarcati in Sicilia. Dopo aver inizialmente previsto il test sierologico, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame rinofaringeo, con un valutazione immediata del prelievo. In particolare, in Sicilia, dall’1 giugno sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi pari al 3,98%.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI