"Fermiamo la caccia agli untori|Palermo è una città solidale" - Live Sicilia

“Fermiamo la caccia agli untori|Palermo è una città solidale”

I contagi alla Missione, le panchine con i dissuasori. E altro ancora
PARLA ALL'ASSESSORE MATTINA
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PALERMO- “Basta con la caccia agli untori, dobbiamo fermarla, Palermo è una città solidale e generosa. Questo è il suo vero volto, a prescindere da certi commenti che si leggono sui social e che non la rappresentano”.

Giuseppe Mattina, assessore alle Attività sociali del Comune di Palermo, la crescita dei contagi preoccupa. Com’è la situazione nelle Missioni di Biagio Conte?
“Ho appena accompagnato la Protezione civile oggi (ieri, ndr). Ho visto serenità in via Archirafi, dove ci sono le persone più fragili che lottano con gravi patologie, non con il Coronavirus, e sono monitorate. In via Garibaldi, nella comunità femminile, forse c’è un caso positivo, ma aspettiamo di saperne di più. Si tratta comunque di strutture perfettamente sotto controllo, come lo spazio a Pallavicino, dove c’è un orto sociale”.

Il problema, infatti, è in via Decollati, alla Cittadella del povero e della speranza, presidiata dalle forze dell’ordine, lì dove c’è un alto numero di casi.
“La situazione è più complessa. Qualcuno si trova in ospedale, ma le persone che stanno lì sono asintomatiche. Devo dire, però, che non c’è nessuna rivolta in atto. Ci sono stati dei piccoli episodi di esasperazione, subito rientrati. Il Comune provvede a tutto, anche al collegamento Adsl gratuito. Non ci sono untori, come dicevo. Ci sono poveri, persone che soffrono, che hanno bisogno di sostegno e solidarietà. E sulla Missione vorrei lanciare un messaggio, forte e chiaro”.

Prego.
“Per anni a qualcuno è servita per fare finta di non vedere che i poveri esistono, che sono accanto a noi. Ma ci sono e dobbiamo fare i conti con loro, tutti insieme, con umanità e sensibilità. Li leggo anche io certi messaggi raccapriccianti sui social contro gli ultimi ‘che portano il contagio’, quando il tema della responsabilità riguarda ognuno. Comunque i cinici, in politica e non, si rassegnino: Palermo è una città che conosce l’accoglienza e la solidarietà”.

Dove un giorno sono spuntate panchine con i dissuasori anti-clochard…
“Si è trattato di uno spiacevolissimo errore tecnico ed etico, l’ho ripetuto all’infinito. Uno sbaglio. E’ accaduto, abbiamo rimediato. Questa amministrazione è impegnatissima sul tema dell’aiuto ai più deboli. In otto anni abbiamo creato servizi e luoghi per le persone fragili che prima non c’erano. E’ la nostra carta d’identità. Certo, la sofferenza è grande. Oggi ancora di più”.

Perché?
“Perché il virus ha reso più povero chi era già povero, chi era già in difficoltà, chi non può essere tutelato, chi non ha una residenza o una carta d’identità, per non parlare dei permessi di soggiorno. Sono queste persone, emergenza sanitaria a parte, le vittime del disastro sociale”.

C’è chi adesso sta scoprendo la Missione e Fratel Biagio, magari non con sentimenti di fratellanza…
“Sì, ma è necessario sostenerla con tutte le nostre forze. Non possiamo perdere la sua carica carismatica e profetica”.

Assessore Mattina, parafrasando, a che punto è la notte?
“Al punto in cui dovrebbe risultare chiaro che nessuno si salva da solo. Nei mesi scorsi, abbiamo assistito ai casi di tanti che stavano bene e sono finiti nel baratro della miseria. C’è chi non sa come pagare l’affitto, come fare la spesa, come affrontare il problema della sussistenza. L’amministrazione opera, mettendo in campo tutto quello che ha a disposizione. Ma la solidarietà deve essere un impegno di tutti”.


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