Contagi e ricoveri in Sicilia, quale sarebbe lo scenario peggiore

Contagi e ricoveri in Sicilia, quale sarebbe lo scenario peggiore

Martedì 13 ottobre, la sintesi della notizie siciliane sul Coronavirus

PALERMO- Anche in Sicilia i numeri del Coronavirus parlano di una tendenza all’aumento dei casi positivi, come previsto dagli esperti. Bisogna preoccuparsi? Come diceva un medico, ascoltato in uno dei nostri articoli di giornata, bisogna ‘occuparsene’.

I numeri dei contagi

Sono infatti 334 i nuovi positivi al Covid registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, come abbiamo scritto. Salgono a 4.877 gli attuali positivi e passano a 470 i ricoverati in ospedale, con un incremento di 24 rispetto a ieri. Di questi 44 si trovano in terapia intensiva, due in più rispetto a ieri, mentre sono 426 i ricoveri in regime ordinario; 4.407 i pazienti in regime isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 8.340. Oggi, purtroppo, si registrano due nuove vittime che portano il totale a 341. I morti sono entrambi uomini: un novantunenne, a Catania, e un settantasettenne a Palermo. I guariti sono 137. Sul fronte della distribuzione provinciale, 139 sono i nuovi casi a Palermo, 93 a Catania, 34 a Messina, 22 a Trapani, 20 a Siracusa, 10 a Ragusa, 9 a Caltanissetta e 7 ad Agrigento. (leggi qui nel dettaglio)

L’ospedale di Partinico reggerà?

La situazione della giornata che si chiude, nei pronto soccorso palermitani, è stata di relativa calma, rispetto alle difficoltà dei giorni scorsi, grazie alla disponibilità di nuovi posti letto dall’ospedale di Partinico. Il tema sanitario dunque è questo: quanto potrà reggere la struttura che dovrebbe garantire, tra ricoveri e terapia intensiva, circa ottanta posti, se gli ingressi cresceranno esponenzialmente? (leggi qui nel dettaglio)

Tamponi rapidi: screening volontario

Intanto la Regione ‘chiama a raccolta’ per lo screening volontario anti-Covid con tamponi rapidi che si intende realizzare su un campione significativo della popolazione siciliana. “Se durante i mesi del lockdown, abbiamo associato misure restrittive a tecnologie digitali – dice l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – oggi la maggiore conoscenza del virus ci spinge a nuove azioni. L’obiettivo resta lo stesso, ma con strategie diverse: anticipare il virus. Per questo, ancora una volta, facciamo appello al buon senso dei siciliani affinché aderiscano allo screening volontario e spero sinceramente che giungano adesioni incoraggianti da parte dei professionisti chiamati ad una campagna fondamentale per contenere questa fase della pandemia”. (leggi qui nel dettaglio)

Quattro scenari: uno è il peggiore

Ci sono quattro scenari, modulati per l’intero Paese, dunque anche per la Sicilia. Sono contenuti in un rapporto dell’Iss (Istituto superiore della Sanità) e del ministero della Salute. Quattro, dunque, gli esiti possibili analizzati in base all’indice di trasmissione Rt. Lo scenario peggiore, il quarto in elenco, è quello con una situazione di trasmissibilità non controllata e criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5. Una situazione del genere potrebbe portare al sovraccarico dei servizi assistenziali, senza avere più la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. (leggi qui nel dettaglio)

Villafrati non è più ‘zona rossa’

Il Comune di Villafrati, nel Palermitano, non è più “zona rossa”. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci non ha infatti prorogato la propria ordinanza dello scorso 4 ottobre, la cui efficacia è terminata a mezzanotte. La decisione è stata presa sentiti l’assessore alla Salute Ruggero Razza e le autorità sanitarie provinciali, a seguito del monitoraggio epidemiologico. (leggi qui nel dettaglio)

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