Il viceministro Sileri: "Non vedo rischi di un lockdown nazionale" - Live Sicilia

Il viceministro Sileri: “Non vedo rischi di un lockdown nazionale”

L'intervento del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri
CORONAVIRUS
di
2 min di lettura

ROMA – “Come numeri attuali non vedo rischio di un lockdown nazionale. E’ chiaro che serve lo sforzo di tutti. Io vedo più probabili dei lockdown circoscritti laddove ci fossero focolai che non possono essere controllati”.

Lo ha affermato a Radio Cusano Campus il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri. “Certo – ha aggiunto – bisogna vedere quanto e come saliranno questi numeri e vedere quale sarà la pressione a carico del servizio sanitario nazionale”.

Rispettando le regole il virus circola di meno, ha concluso, indicando che “si può controllare meglio facendo più test diagnostici, anche rapidi a larga scala, con una potenza di fuoco di almeno 300mila test giornalieri per individuare subito i positivi”.

E’ molto prematuro parlare di “didattica a distanza” – ha detto Sileri – perché la scuola è un luogo molto sicuro. Laddove c’è il protocollo e la rigidità c’è un basso rischio, laddove invece non c’è il protocollo, come la sera ad una cena con gli amici, il rischio si alza. Nella scuola c’è questa rigidità, i protocolli consentono a scuola e università di andare avanti con un bassissimo rischio, che ovviamente deve essere anche monitorato”.

Poi Sileri ha parlato dell’importanza dell’App Immuni, ancora poco diffusa tra gli italiani. “L’applicazione è efficace, abbiamo superato la soglia del 15% della popolazione che l’ha scaricata e questo aiuterà a bloccare i focolai. E’ chiaro però che vi è una riluttanza che piano piano si sta superando, serve un’azione informativa maggiore sull’importanza dell’applicazione Immuni”.

Riferendosi quindi alla propria carriera politica, Sileri ha sottolineato che “tra 886 giorni tornerò in sala operatoria, è quella la mia dimensione. Io amo più il lavoro della politica, anche ora che sono in politica – ha concluso – cerco di parlare poco e lavorare molto”.

Quindi SIleri è tornato a parlare della diffusione del Covid. “Bisogna allenarsi a convivere con il virus e questo significa anche saper leggere i numeri che ogni giorno ci arrivano: io il primo dato che vedo è quello dei ricoveri in terapia intensiva, ancora prima di quello delle ospedalizzazioni. E’ quello il dato più importante. I numeri delle terapie intensive stanno salendo lentamente, al momento siamo lontanissimi da un sovraccarico, ma quello è un numero totale nazionale, se la crescita è evidente in determinate aree del Paese, in quelle aree possono venire a crearsi situazioni critiche. Io non vado a vedere il numero dei tamponi, è normale che più tamponi si fanno più si trovano positivi, il positivo – ha concluso -non è malato”. (ANSA).


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI