PALERMO– All’ospedale Civico di Palermo alcuni pazienti non Covid che si sono presentati al pronto soccorso sono stati accolti fuori dai locali, a qualcuno sarebbe stato fatto, per esempio, un elettrocardiogramma all’aperto, secondo le notizie che vengono riferite. Poi, sono stati dirottati presso altre aree d’urgenza. Questo è appunto quello che trapela, in un momento critico che richiede la massima collaborazione di tutti.
Covid, affollamento e disagi
Con l’aumento dei casi, la pressione sugli ospedali cresce. Il Civico nel fine settimana ha ricevuto l’ondata di piena del contagio, come era già accaduto, per cui il suo pronto soccorso è dedicato soltanto all’infezione pandemica. Significa che le ambulanze dirottano gli altri pazienti su diversi nosocomi cittadini, con un surplus di ingressi. “Ma qualcuno – raccontano – viene qui al Civico con mezzi propri e dobbiamo cercare di aiutare tutti”. Ecco perché, con il Ps pieno di contagiati e le postazioni di ossigeno occupate, con lo stesso personale sanitario a contatto con i positivi, si cerca di operare nelle ristrettezze. Una situazione che vede i camici bianchi già allo stremo: la squadra siciliana delle corsie è in trincea con tutta la sua abnegazione.
“Affollamento, ma…”
Si susseguono riunioni su riunioni, tra mattine febbrili e notti insonni, per cercare di porre un argine alla seconda ondata, con l’assessore Razza in prima linea per cercare di organizzare al meglio la logistica. La Sanità siciliana è impegnata al massimo. Il dottore Renato Costa, commissario dell’emergenza a Palermo e provincia, spiega: “Abbiamo qualche problema, è indubbio. Da Sambuca sono arrivati pazienti che, per esempio, hanno riempito il domicilio protetto di Borgetto, ovvero quelle strutture che accolgono ospiti positivi non autosufficienti. Stiamo approntando quaranta posti a Castelbuono. Sui pronto soccorso: sappiamo che ci sono affollamenti e stiamo provvedendo celermente. Domani apriremo venticinque posti a Partinico, altri venticinque dopodomani”. Sono già le parole di chi vive in trincea. E non siamo nemmeno a novembre.
L’allarme del sindacato
“Nel pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo ci sono attualmente oltre 30 pazienti positivi, di cui 12 da più di 24 ore e 2 da 48 ore e sono quasi tutte occupate le postazioni con l’ossigeno. Nel pronto soccorso di Villa Sofia, dove si accolgono i casi ‘no covid’, il tasso di occupazione è ora del 243 per cento, con 73 pazienti, di cui 51 dentro la struttura. Sono 22 i pazienti Covid al pronto soccorso del presidio ‘Cervello’ e almeno altri 4 in attesa. La situazione è di emergenza”. Lo dice Angelo Collodoro, vice segretario regionale del sindacato Cimo, dei dirigenti medici, citato dall’Ansa. La situazione è un po’ migliore nei pronto soccorso dell’Ingrassia e del policlinico ‘Giaccone’: “Rispettivamente con 21 e 16 pazienti, entrambi no Covid”, aggiunge Angelo Collodoro, secondo il quale “stiamo pagando l’assenza di una valida programmazione nei mesi scorsi in vista della ripresa della pandemia: è mancata la medicina territoriale, così come le strutture intermedie per evitare l’ospedalizzazione di molti pazienti paucisintomatici”.
Aggiornamento: la situazione migliora
Situazione in fase di miglioramento al Civico. Partinico anticipa l’apertura di venticinque posti stasera e altri posti si stanno rendendo disponibili a Marsala. Comincia il deflusso dei pazienti.

