Il neonato lanciato dalla finestra: rimessa in libertà la madre - Live Sicilia

Il neonato lanciato dalla finestra: rimessa in libertà la madre

La minore andrà in comunità.
LA TRAGEDIA DI TRAPANI
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TRAPANI – Dopo quasi 5 ore e mezza di Camera di Consiglio, il GIp Federico Cimó del Tribunale dei minorenni di Palermo ha deciso di rimettere in libertà la puerpera diciassettenne che venerdì mattina ha gettato, su sua stessa ammissione, il neonato appena partorito. Una vicenda che ha creato sgomento e rabbia non solo nella città di Trapani e che continua a tenere banco sui social network. La ragazza andrà, quindi, in una comunità al sicuro e, come sancito dal giudice, non molto distante dalla sua città natìa. La comunità dove sarà portata verrà decisa in serata dal Centro di Giustizia Minorile. Rimane comunque in piedi l’ipotesi di reato per il quale il PM ha chiesto il carcere: omicidio aggravato perché nei confronti di un discendente.

Alla richiesta di carcerazione del PM, comunque il legale difensore della diciassettenne, l’avvocato Nino Sugameli del Foro di Trapani, ha chiesto l’inserimento della stessa, ai fini del recupero, in una comunità. Misura accordata dal Gip che ha comunque convalidato l’arresto ritenendo che la polizia abbia operato correttamente.

La diciassettenne, pertanto, è stata rimessa in libertà ma le verrà applicata la misura che consentirà alla ragazza di entrare in un piano di recupero.

Stamattina sono stati nominati consulenti del PM che si occuperanno dell’esame autoptico: si tratta dei professori Procaccianti e Maresi dell’Istituto Giaccone di Palermo. La difesa ha nominato il dottor Gaetano Vivona psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo molto noto a Trapani.

La minore era stata arrestata dalla polizia di Trapani e dopo un lungo interrogatorio aveva ammesso le proprie responsabilità dichiarando di avere agito da sola e in preda alla disperazione per non essersi accorta del suo stato interessante. La tragedia, come si ricorderà, è avvenuta giovedì mattina in un complesso residenziale della periferia trapanese dove la ragazza vive con i genitori e la sorella..

I familiari, a loro volta, hanno dichiarato di non essersi accorti che la diciassettenne fosse incinta. La madre, sebbene fosse in casa mentre la figlia partoriva, ha dichiarato di stare dormendo quando la figlia si è chiusa in bagno dove ha dato alla luce il bambino.

A dare l’allarme è stato un residente dello stesso condominio dove vive la ragazza. Quando i poliziotti, dopo il rinvenimento del corpicino ormai privo di vita del neonato riverso nel cortile interno del palazzo, hanno bussato alla porta dell’appartamento al quinto piano, la ragazza non era da sola. Con lei c’erano la madre e la donna delle pulizie. Anche quest’ultima è stata ascoltata dagli investigatori.

C’è ancora da stabilire se il neonato fosse morto prima del parto o a seguito dell’impatto sul terreno dopo che la diciassettenne lo ha lanciato dalla finestra di camera sua. Su questo dovrebbe fare luce l’autopsia il risultato della quale è atteso in serata.

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